Torino.M2, non basta il soccorso trasversale se la Sindaca rema contro!

L’interesse dei torinesi per l’avvio del progetto della Linea 2, sta animando giornali e social. Cosa farà la politica?

Non c’é agosto che tenga ed il rischio che Torino perda l’ulteriore occasione per ottenere il contributo governativo di 10 milioni di euro, per avviare il progetto della M2, sta coinvolgendo i torinesi, opportunamente  ampliato da giornali e social.

A Torino, senza un adeguato sistema di trasporto ferroviario e la rete di metropolitana estesa, continua ad incombere, tra l’altro, il grave rischio per la nostra salute a causa dei livelli d’inquinamento elevati.

Nel frangente di questi giorni, come in molti hanno osservato, non si devono dimenticare  le  responsabilità del passato.

Ce le ricorda Mino Giachino in un’accorata lettera al Ministro Delrio in cui tenta di proporre una via d’uscita.

“1) Perché Chiamparino non iniziò subito a studiare il tracciato della Linea 2?

2)-Perché Fassino ha aspettato la fine del 2015 per pensare il tracciato della Linea 2?

3)-Perché la Giunta dei 5 Stelle non ha approntato il progetto della Linea 2'entro i termini previsti dal Decreto interMinisteriale?


Malgrado i colpevoli ritardi delle Giunte precedenti e di quella attuale, la Linea 2 della Metropolitana che potrebbe triplicare i passeggeri trasportati é nell'interesse di Torino e dei torinesi ma anche nell'interesse nazionale perché diminuire l'inquinamento a Torino contribuisca a migliorare la qualità dell'aria della Pianura Padana.

Ecco perché non credo sia niente di trascendentale per il Governo correggere un Decreto Interministeriale . 

L'ho fatto io da Sottosegretario ai trasporti per provvedimenti relativi al settore. Così come recuperammo fondi andati in perenzione”.

Domani la Sindaca si recherà a Roma e, se il diktat dl Governo risulterà insuperabile, avrà buon gioco per scaricare ancora una volta le responsabilità sul passato e cercare di faci capire che ha fatto l’impossibile.

Stanno maturando poi ipotesi d’iniziative trasversali che in anni passati hanno dato i loro frutti.

I Parlamentari di ogni inclinazione, una volta tanto potrebbero giocare per far vincere Torino, cercando in Parlamento, con specifico emendamento, di far slittare il fatidico termine del 31 dicembre 2017. Tutte iniziative apprezzabili, ma resta un punto sospensivo di non poco conto, Lei Chiara Appendino.

Il passato, per molte opere pubbliche, dalla Metropolitana al passante ferroviario, al grattacielo del Lingotto è stato costellato dall’inerzia della politica, a volte da intrallazzi ed affidamenti di appalti al compagno del compagno, ma almeno si sapeva in quale direzione si intendeva procedere.

Nel fatti si determinava una dicotomia tra il dire ed il fare.

Con l’attuale giunta, a prescindere dai mezzi a disposizione, la difficoltà è pregiudizialmente ideologica ed il vissuto di un anno lo dimostra.

Lo evidenzia con precisone e competenza il capogruppo Alberto Morano, nel tracciare il bilancio dell’anno a conduzione Appendino

“1) indagini della magistratura in corso su un possibile falso ideologico e relativo falso in bilancio commessi da alcuni componenti della giunta 5 Stelle ( Sindaco in testa);
2) indagini della magistratura in corso per cercare di fare chiarezza sulla strana vicenda del locale Cacao con particolare riferimento ad una strana ed irrituale delibera di giunta;
3) indagini della magistratura in corso per cercare di individuare i responsabili del disastro di Piazza San Carlo , vicenda in cui la giunta 5 Stelle ha brillato per manifesta incapacità;
4) indagini della magistratura in corso per accertare il falso in bilancio di GTT invero sotto gli occhi di tutti ed i relativi responsabili;
5) indagini della magistratura in corso per accertare un possibile falso in bilancio della società AFC;
6) la Corte dei Conti che impone al Comune di Torino di presentare un piano di rientro finanziario entro il 30 settembre: ovvero l'anticamera del dissesto.

E poi ancora: le alghe nel Po, l'affondamento del battello Valentina, l'incapacità della giunta 5 Stelle di nominare i vertici di Smat, il possibile ricorso alla procedura di amministrazione straordinaria per GTT.

E tutto ciò é il risultato di: arroganza, presunzione, incapacità di prevedere le situazioni e governare i processi e , non possiamo negarlo , di una buona dose di sfortuna. . Altro che alternativa Chiara.”

Per poi soffermarsi sul presente e l’immediato futuro:

“Torino é arrivata sull'orlo del precipizio, guidata da persone non adatte a governare una città complessa dilaniata da gravi ed oggettivi problemi.

L'incapacità del sindaco Appendino ad affrontare le emergenze, i gravi problemi di Torino ed offrire una prospettiva , un progetto di rilancio é sotto gli occhi di tutti.”

La partita resta quindi drammaticamente aperta. Se anche la sindaca volesse, come ha fatto per il Salone del Libro, affidarsi ciecamente a Chiamparino o ai partiti di opposizione in consiglio comunale, dovrà sempre fare i conti con il M5S e lo zoccolo duro dei supporters dei centri sociali e dei sostenitori della decrescita felice.

Le prossime settimane potrebbero essere decisive e vigileremo.

Per intanto, raccogliamo, con interesse e favore gli appelli che giungono da ambienti propositivi e impegnati della città e rilanciati anche in quest’occasione da Alberto Morano.

Le forze migliori di Torino, accantonate le pretese della seggiola da affidare agli incapaci, inizino a ragionare su un progetto serio di rilancio di Torino, partendo dal risanamento finanziario, per poi passare ad individuare e risolvere i nodi cruciali che oggi ci spingono sempre più verso il degrado e la emarginazione-

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 21/08/2017