Hamas chiede "libertà di azione alla resistenza armata", Trump “ha aperto le porte dell'inferno”.

GAZA - Riconoscendo Gerusalemme come capitale di Israele, Trump "ha aperto le porte dell'inferno". Lo ha affermato Hamas in una prima reazione alla stampa dopo l'annuncio del presidente americano. A Gaza si moltiplicano cortei di protesta.

Secondo Hamas, l'annuncio di Trump "è ingiusto" e dunque l'Autorità nazionale palestinese dovrebbe a questo punto annullare gli accordi di Oslo, di riconoscimento fra Olp ed Israele. Hamas ha fatto anche appello all'Anp affinché "conceda adesso piena libertà di azione alla resistenza armata" in Cisgiordania.

Da parte sua Ismail Radwan, un dirigente di Hamas, ha osservato che nella situazione che si è creata Hamas ed al-Fatah dovranno cementare al più presto gli accordi di riconciliazione nazionale.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha detto di aver ordinato alla delegazione diplomatica palestinese di lasciare Washington e di rientrare in patria. ''Gerusalemme - ha insistito - è la capitale eterna dello Stato di Palestina''.

Il presidente palestinese ha anche accusato Trump di aver offerto un premio immeritato ad Israele ''che pure infrange tutti gli accordi''.

"Condanniamo la dichiarazione irresponsabile dell'amministrazione Usa di riconoscere Gerusalemme come la capitale di Israele" che "avrà effetti negativi sulla pace e la stabilità nella regione".

Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri turco, Ahmet Cavusoglu, pubblicando una nota in cui si chiede all'amministrazione americana "di riconsiderare questa decisione sbagliata". 

"La Palestina sarà liberata", ha reagito l'ayatollah iraniano Khamenei. Mentre la Lega Araba si prepara sabato a riunire i suoi ministri degli Esteri, e il presidente turco Erdogan ha convocato un summit dei Paesi islamici a Istanbul. Si lavora insomma alle contromisure, con alcuni degli osservatori che non escludono cambiamenti sul fronte geopolitico.

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Articolo pubblicato il 07/12/2017