Regione Piemonte - Mobilità passiva nella sanità: serve una commissione di indagine interna

Grimaldi (SEL-SI): "Non è tutta colpa del piano di rientro"

L’Assessore Balocco ha risposto, per conto dell’Assessore Saitta, all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, che chiedeva dati completi sulla mobilità passiva in Piemonte.

A maggio del 2016 il Gruppo SEL aveva infatti presentato un’interpellanza, rimasta inevasa, sulla mobilità sanitaria interregionale passiva. Nell’interpellanza si chiedeva se esistessero studi e analisi aggiornati; se vi fosse una correlazione fra le cure effettuate fuori dal territorio piemontese e le liste d'attesa dell'Asl di riferimento; come erano suddivisi per prestazioni erogate da altre regioni i 325 milioni di spesa sanitaria; se si conoscesse la città o l'Asl di appartenenza dei cittadini che avevano ricevuto prestazioni fuori regione; quante prestazioni fatturate fuori Piemonte fossero erogate da soggetti che operano e hanno sede anche in Piemonte.

Martedì 28 novembre in aula l’Assessore alla Sanità ha risposto a una nuova interrogazione urgente del Gruppo SEL, in cui si chiedeva di “conoscere dati aggiornati sulla mobilità passiva in Piemonte e strategie di contrasto del fenomeno”. La questione al centro dell’interrogazione era l’inattualità dei dati più recenti, che risalivano al 2013 e indicavano per la nostra regione uno sbilancio in negativo di 55 milioni, un saldo fra 270 milioni di introiti da mobilità attiva e 325 di passivo.

Nella risposta non sono stati comunicati ulteriori dati, tuttavia pochi giorni dopo un altro gruppo consigliare ha fornito dati sulla mobilità passiva relativi al 2014 e al 2015, ottenuti in seguito a un accesso agli atti e, dopo una lettera inviata dal Gruppo SEL all’Assessore alla Sanità e al Vicepresidente della Regione, finalmente oggi è giunta la risposta contenente i dati completi relativi a quegli anni.

Le tabelle indicano una mobilità passiva quantificabile in 250.351.860 euro nel 2014 e in 256.654.244 euro nel 2015, contro una mobilità attiva equivalente a 210.550.659 euro nel 2014 e 208.504.141 nel 2015. Ciò sta a indicare uno sbilancio di quasi 40 milioni il primo anno e quasi 50 il secondo.

“Sono contento che ci sia stato questo chiarimento con l’Assessore Saitta e che finalmente abbiamo dati più aggiornati su cui lavorare” 

dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi che aggiunge: 

“I numeri continuano a mostrare perdite ingenti di risorse a causa dell’esodo di pazienti verso altre regioni. Non credo però, come l’Assessore, che il fatto sia solo imputabile al blocco delle assunzioni che fra il 2010 e il 2015 ha diminuito l’attività sanitaria piemontese. Certo, soltanto a partire dalla seconda metà del 2016 la Regione ha potuto ricominciare ad assumere e riprendere gli investimenti e vi sono misure di contrasto alla mobilità che potremo valutare solo in futuro. Tuttavia perché l’Asl di Novara perde 31 milioni l’anno e l’Asl di Alessandria 29, ossia molto di più delle altre aziende sanitarie? Perché la sanità privata mostra un incremento dell’11% in controtendenza rispetto alle perdite del pubblico?".

Grimaldi ha chiuso dichiarandosi convinto che serva una commissione di indagine interna per capire la distribuzione della mobilità passiva, le ragioni della stessa, l’incidenza delle liste d’attesa, il ruolo dei privati accreditati

"per poter agire in maniera più mirata”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 11/12/2017