Heritage Marketing, l'impresa è anche la sua memoria

Nuovi strumenti ci consentono di promuovere il nostro patrimonio di aziende ed attività

Al Registro nazionale delle imprese storiche – istituito da Unioncamere nel 2011 – sono iscritte tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, attive, con esercizio ininterrotto nell’ambito del medesimo settore merceologico, per un periodo non inferiore a 100 anni. Stiamo parlando di circa 2500 realtà.

Se, à la Bergson, "la durata è la qualità della cosa", non possiamo non considerare un valore significativo la storicità di un'impresa. Un valore per se stessa e per il "sistema Paese".

Questa "eredità", questione ben diversa dalla mera "rendita", non può non diventare un punto di forza e una risorsa per il posizionamento e la promozione. E infatti, per quanto disciplina ancora negletta, verso quest'obiettivo, anche in Italia si inizia ha parlare di Heritage marketing. Cos'è? Letteralmente vuol dire marketing dell’eredità. Per eredità deve intendersi il patrimonio storico, materiale e immateriale, di un’impresa. LHeritage marketing è, più esattamente, la strategia di comunicazione e di vendita che fa leva sul patrimonio storico delle imprese, inteso come uno strumento di differenziazione competitiva e una risorsa relazionale.

Strumenti di questo tipo di marketing sono: il museo d’impresa, gli archivi e le monografie d'impresa, gli eventi, la ri-produzione di nuovi prodotti, il merchandising.

Vista l'interattività globale che ha tutto ciò che è "concepito in Italia", non sfuggirà quanto quest'attenzione alla storia può essere motore per l'oggi e per il futuro. Anche sviluppando delle interessanti opportunità per il settore turistico, in particolare i musei.

Coniugazione di due istituti (museo + impresa) tuttora distanti nell’orizzonte del senso comune, per Fiorella Bulegato, "oltre a rispondere a legittime ambizioni promozional-pubblicitarie dei promotori, sono indispensabili per educare chiunque voglia conoscere le concrete attività d’impresa, beni e servizi". Nel suo volume "I musei d’impresa. Dalle arti industriali al design" (Carocci), ne sostiene il loro essere necessari per la scuola e l’università, il ruolo di celebrazione della memoria di chi li realizza, ma soprattutto l’importanza nel “fare conoscere vicende, protagonisti, e aspetti della storia imprenditoriale, andando a documentare parte del processo di industrializzazione del Paese”.

Questi musei, ma vale lo stesso per lo storytelling, sono (incontro con una) esperienza.

Il museo è un luogo della comunità, in cui si conserva e si valorizza una conoscenza che è cardine di un'identità ricca, molteplice, capace di emozionare e formare nuove generazioni. Ed è anche uno spazio in cui testimoniare l'evoluzione della conoscenza e l'incrocio creativo tra scienze umane e tecnologie. Evidentemente, non proprio dettagli secondari.

Come Dai Impresa non possiamo che auspicare una più ampia riflessione su questa chiave di promozione dell'Italia attraverso le sue produzioni.

Marco Margrita

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Articolo pubblicato il 11/12/2017