Novità detrazioni fiscali 2018

Inserite all'interno della Legge di Bilancio norme inerenti cibo per malati e polizze assicurative

Nelle scorse settimane, diversi articoli comparsi su Civico 20 News avevano documentato i lettori circa le spiacevoli bordate di nuovi rincari in arrivo con l’inizio del 2018. Di seguito verranno invece illustrate due novità “controcorrente” della Legge di Bilancio 2018, volte ad ampliare il panorama delle voci di spesa per cui è prevista la possibilità di detrazione fiscale.

 

Il primo provvedimento riguarda l’acquisto dei cosiddetti alimenti a fini medici speciali, ovvero quelle derrate alimentari destinate al trattamento dietetico di pazienti con specifiche patologie. Per tali prodotti sarà possibile portare in detrazione il 19% della spesa complessivamente sostenuta, a fronte di un esborso minimo annuo pari a 129.11 euro.

L’elenco completo dei predetti alimenti, stilato sulla base di quanto disposto dal Regolamento europeo 609 del 2013, è consultabile sul sito del Ministero della Salute. Vi figurano, per esempio, soluzioni a base di glucosio e di sali minerali, preparati cremosi per i pazienti con problemi di deglutizione, surrogati di pasta e di altri prodotti da forno, nonché alimenti aproteici. Dalla lista, fatte salve sparute eccezioni, risultano in generale esclusi gli integratori alimentari, i prodotti fitoterapici e quelli destinati alla nutrizione dei lattanti, i cosmetici, le pomate e i colliri, anche se prescritti dallo specialista.

A detta della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuc), i possibili beneficiari della norma ammontano ad almeno mezzo milione di pazienti. Per queste persone, l’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (AIIPA) stima un rientro di spesa quantificabile in circa 20 milioni di euro.

Solo per il 2018, il provvedimento avrà valenza retroattiva: fra qualche mese, nell’ambito della dichiarazione dei redditi, sarà dunque possibile portare in detrazione le spese sostenute durante il periodo d’imposta 2017, esibendo gli scontrini o – qualora essi non fossero stati conservati – la prescrizione del medico curante.

Per contro, a partire dal 2019, per beneficiare della detrazione si dovranno obbligatoriamente produrre gli scontrini riferiti alle spese affrontate quest’anno.

Un secondo elemento innovativo della Legge di Bilancio da poco approvata, inerisce invece l’ambito delle assicurazioni. Infatti, per quanto concerne i soli immobili a uso abitativo, da quest’anno sarà possibile portare in detrazione il 19% dei premi corrisposti per polizze che abbiano come oggetto il rischio di eventi calamitosi (dunque terremoti e alluvioni), similmente a quanto già avviene per polizze infortuni e assicurazioni sulla vita. La detrazione si applicherà fino a un massimo di spesa annua quantificato in 1291.14 euro.

In più, la componente di premio riferita alla copertura dal rischio di calamità naturali, sarà altresì esente dall’imposta del 22.25% sulle assicurazioni. Tali norme avranno però effetto solo sulle polizze di nuova stipula, a decorrere dal 1° Gennaio 2018.

Quanto disposto in materia dalla Legge di Bilancio s’inserisce tuttavia all’interno di un contesto in cui, secondo l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), pur essendo l’Italia una nazione caratterizzata da elevato rischio sia sismico sia idrogeologico, solo il 5% delle polizze attualmente in essere presenta un’estensione contro dette calamità, benché si sia passati dalle circa 35 000 del 2009 alle circa 400 000 del 2016.

Inoltre, focalizzandosi sul settore residenziale, la stessa fonte rileva come l’esposizione complessiva del mercato assicurativo abbia subito, nel biennio 2016-2017, una flessione di quasi 10 punti percentuali. Diverso lo scenario nel caso degli immobili a uso commerciale e produttivo: in riferimento a essi, durante il medesimo lasso temporale, si è infatti assistito a una crescita di circa il 18%.

 

 

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Articolo pubblicato il 25/01/2018