Nuovi dettagli sulla web tax europea
Qualcosa di nuovo sul fronte Web tax: la Commissione europea ha rivelato i suoi piani. Consta di due azioni la norma, che andrà approvata dal Consiglio europeo: l’individuazione dei criteri per i quali un’azienda del Web può essere tassata in uno Stato membro e un’imposta temporanea da prelevare sulle principali attività digitali.
Si tratta di ‘stabile organizzazione virtuale’, illustra Il Corriere delle Comunicazioni, “nel caso si superi la soglia dei 7 milioni di euro di ricavi annuali in uno Stato membro, si superino i 100.000 utenti in uno Stato membro in un esercizio fiscale e si registrino oltre 3.000 contratti commerciali per servizi digitali tra l’impresa e utenti aziendali in un esercizio fiscale”. In questo modo si vuole stabilire “legame effettivo tra il luogo in cui gli utili sono realizzati e quello in cui sono tassati” spiega la Commissione.
Invece il secondo aspetto della manovra è una misura a “titolo temporaneo, fino all’attuazione di una riforma globale integrata da meccanismi che limitino la possibilità della doppia imposizione” per “generare un gettito immediato per gli Stati membri e ad evitare che alcuni Stati membri adottino misure unilaterali per tassare le attività digitali”.
Stando alle stime “se sarà applicata a un’aliquota del 3%, l’imposta potrà generare entrate per gli Stati membri dell’ordine di 5 miliardi di euro all’anno”.
L.V.C.
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Articolo pubblicato il 04/04/2018