Lo schiaccianoci

Ovvero una breve riflessione sui propositi per il nuovo anno

Il giorno di San Silvestro è conosciuto anche come momento di bilanci: per i singoli, nell’intimo del proprio spirito, e per la collettività, che giustappunto nell’operato dei singoli si articola.

Tanto nella vita degli individui quanto in quella delle Nazioni prendono istintivamente forma propositi per l’anno venturo, siano essi idee e pianificazioni personali oppure strategie politiche di auspicato lungo corso.

E, in quest’ottica, le prossime scadenze elettorali faranno del 2019 un’annualità dirimente per la gestione dei nostri territori, in sede sia regionale sia europea. Molteplici sono le criticità da risolvere, le quali sottendono in fondo una contrapposizione di visioni. Da una parte, un modello di Stato e di società aperto al mondo pur rimanendo conscio e custode delle proprie prerogative e specificità; dall’altra, un’innaturale e caotica amalgama, votata al buonismo senza scopo di chi pretenderebbe la mondializzazione delle culture e delle tradizioni.

In questi giorni di festività, tale dissidio valoriale echeggia, se vogliamo, nelle note de “Lo schiaccianoci”, celeberrimo balletto composto dal russo Ciajkovskij alla fine del XIX secolo e universalmente ritenuto la declinazione musicale del Natale. Chi infatti, persona o Nazione, non si riconosce negli aneliti della giovane protagonista Masha, la quale lotta per difendere le aspettative della propria infanzia, contro la prepotenza del Re Topo che vuole invece comprimerne i sogni e le speranze?

Certo questa lotta avviene durante il sonno, dopo un veglione della Vigilia per lei estenuante, in quanto caratterizzato dalle continue schermaglie con il fratello maggiore Frizt. Il giovane le aveva infatti rotto lo schiaccianoci appena ricevuto in dono, soffocando così sul nascere tutto l’entusiasmo del momento.

Nondimeno, che i propositi siano i nostri precipui oppure quelli dell’Italia in seno a una più attenta e operosa Europa dei popoli, dal sonno prima o poi ci si sveglia…

Ed è allora che, finalmente, giunge il momento di fare!

 

Auguri per un lieto e sereno Capodanno!

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Articolo pubblicato il 31/12/2018