"La Lega fa miseramente campagna elettorale, ma la Tav non si farà", il senatore M5s Alberto Airola contesta la piazza di Torino.
Alberto Airola senatore M5s.

"Se l'opera dovesse andare avanti lascerei il Movimento. Il Terzo Valico è già un'onta".

La Lega in piazza con sì Tav? "Liberi di andare, il risultato non cambia: non si farà. Lo so". Il senatore M5s Alberto Airola, torinese, no-Tav per eccellenza, non lascia grandi spazi alla mediazione: "La loro è solo misera campagna elettorale. Sta di fatto che l'Alta velocità Torino-Lione ha spaccato il governo gialloverde, con i 5Stelle che vogliono fermare la grande opera e i parlamentari leghisti che invece manifesteranno domani a Torino. "Ovviamente - aggiunge Airola all'Huffpost - non sarò certo io a dire che non si può manifestare, nessuno glielo vieta. In fondo siamo in campagna elettorale, banalmente e miserevolmente è così. E alle Europee non correremo con la Lega".

 

Si cerca quindi di confinare al perimetro delle elezioni ciò che andrà in scena domani sotto la Mole. Ma M5s ribolle. La sindaca Chiara Appendino dice che la Lega in piazza "fa sorridere". Il premier Giuseppe Conte prova a minimizzare anche se il fronte ormai è aperto: "Non è un problema che scenda in piazza la Lega o il Movimento o i cittadini. Noi, per quanto ci riguarda il governo, abbiamo coinvolto direttamente le comunità locali, abbiamo definito un percorso: dateci il tempo di esaminare il rapporto e dopo comunicheremo le decisioni".

 

Airola, come tanti dentro M5s, non ha paura a mettere la mano sul fuoco: "Io devo rassicurare i nostri No-Tav. Per noi la Lega può fare tutte le manifestazioni che vuole, ma l'opera non si farà. Già alla manifestazione precedente c'erano dei parlamentari del Carroccio ma per noi il 'no' non si tocca. Per noi è un'opera inutile". Sui tempi della decisione il ministro delle Infrastrutture ha ipotizzato fine gennaio: "Il contratto di governo prevede di ridiscutere integralmente l'opera". Non è chiaro dunque dove si arriverà, se è solo un modo di prendere tempo e quanto sarà dura la presa di posizione della Lega. Se alla fine il compromesso sarà ridiscutere l'opera ammesso che la Francia sia d'accordo.

 

Sta di fatto che Airola, come tanti altri, minaccia di lasciare il Movimento se l'opera dovesse in qualche modo andare avanti: "Io sono No-Tav dal 2004, da prima di essere del Movimento, feci il primo documentario dal titolo 'Indiani di valle'. Quindi è chiaro che lascerei M5s, ma la Tav non passerà, quindi sono tranquillo. Mi fido di Di Maio e di Laura Castelli, anche lei No-Tav. E mi fido del ministro Toninelli anche se qualche tirata d'orecchie se la merita perché non siamo riusciti a bloccare il Terzo Valico, quindi per me questa è già un'onta, una promessa mancata".

 

Airola si ostina quindi a dire che la Tav non si farà: "Non ho la sfera di cristallo ma l'analisi costi benefici, appena sarà pubblica, darà il suo responso negativo". E le penali? "Bloccando gli appalti dovrebbero essere sugli 800milioni. Casomai le penali le chiede L'Europa e non la Francia, quindi non è detto che ce le chieda". Il problema resta però ciò che chiederanno gli elettori legista e come Matteo Salvini ne verrà fuori a ridosso della campagna elettorale delle Europee.

 

huffpost.it

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Articolo pubblicato il 12/01/2019