"Sì TAV o no TAV? Un'idea di sviluppo"

Presentate due proposte di Legge da parte del Consigliere Regionale Alfredo Monaco

Sull’utilità o meno della realizzazione del TAV siamo giunti ai ferri corti trai due partiti che compongono il governo. Forse queste giornate saranno decisive, a meno che l’italico rinvio, trovi altre modalità dilatorie.

Nelle more di quest’annoso problema, ieri nella sede del Consiglio Regionale del Piemonte, il consigliere Alfredo Monaco ha presentato due proposte di Legge: la PDL 356 per il Parlamento nazionale e la PDL 358 regionale.

Le due proposte , sottoscritte e presentate dal Consigliere, sono finalizzate a ridisegnare la "governance" gestionale nei territori coinvolti da grandi opere (TAV nel caso specifico), con la volontà di istituire uno specifico fondo atto a finanziare la tutela ambientale, il sostegno alle imprese e le start up innovative. Il progetto che coinvolge il nuovo asse ferroviario tra Italia e Francia, ovvero il collegamento tra Torino e Lione, continua ad essere al centro del dibattito pubblico e politico. Si parla e si scrive di TAV da quasi trent’anni e i lavori relativi alla nuova linea sono iniziati da almeno dieci anni. Le questioni più rilevanti su cui si discute riguardano l’impatto del TAV sull’ambiente e sul paesaggio, nonché le conseguenze della realizzazione nei confronti delle comunità locali.

La costruzione di grandi infrastrutture coinvolge infatti il contesto territoriale in maniera significativa sotto il profilo socio-economico ed ambientale.

La PDL 356 e la PDL 358 - dichiara il Consigliere - sono finalizzate a garantire le autonomie dei territori e la partecipazione dei cittadini per coniugare lo sviluppo produttivo delle aree coinvolte da grandi investimenti infrastrutturali e la vigilanza sugli stessi. In particolare, con la PDL 358, si costituisce un coordinamento territoriale che ha il compito di vigilare sulla corretta realizzazione tecnica e scientifica della tratta ad alta velocità Torino Lione e proporre progetti di sviluppo di start up innovative, sostegno alle imprese esistenti sul territorio e progetti di tutela ambientale”.

“Per la realizzazione – continua Monaco - sì immagina di costituire un apposito fondo, con la PDL 356, che trova tre fonti di finanziamento con la diretta partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. La prima è nella misura del 1,5% del valore dell'opera valutato dal CIPE, mentre la seconda e la terza fonte di finanziamento prevedono il 10% del gettito IRPEF e IVA drenato dai territori. Parlando di cifre, si può dire che il gettito IRPEF analizzato sui territori coinvolti dalla tratta ad alta velocità ferroviaria è pari a 750 milioni di euro, ovvero 75 milioni che entrano nel fondo. Significa quindi che per ogni euro che il cittadino versa nelle casse dello Stato, un decimo resta sul territorio per svilupparne le capacità produttive. Analoga attenzione presta il cittadino nel vigilare a che tutti contribuiscano alla fiscalità generale, principalmente per le attività con imposta IVA”.

Consigliere Monaco, quali obiettivi si prefigge?

“Le sopracitate due proposte di legge hanno quindi l’obiettivo di sostenere i territori interessati dalla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, intervenendo in modo che la realizzazione dell’opera possa essere vantaggiosa per le collettività territoriali e, conseguentemente, limitarne gli impatti negativi.”

“Ad abundantiam, continua Monaco, si precisa che la Proposta di Legge 356 indirizzata al Parlamento ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, consta di un unico articolo e attribuisce risorse per la realizzazione di specifici progetti volti a promuovere lo sviluppo economico e sociale, nonché a tutelare l’ambiente dei territori su cui si realizzano le opere per il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione. L’attribuzione di risorse è prevista non solo per la fase di realizzazione, ma anche per quella successiva al completamento del collegamento ferroviario e ha come destinatari i 40 i comuni interessati dal collegamento Torino-Lione.”

Quali oneri saranno a carico dello Stato?

“Più precisamente, ribadisce il consigliere Monaco, si prevede che lo Stato, per tutto il periodo di realizzazione delle opere poste in essere per l’esecuzione del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, nonché per i quindici anni successivi alla completa realizzazione dello stesso, trasferisca ai comuni dei territori interessati dal TAV, oltre alle risorse che riguardano una compartecipazione delle regioni a statuto ordinario all’IVA (di cui all'articolo 2 del d. lgs. 18 febbraio 2000, n. 56), una percentuale delle entrate tributarie erariali riscosse nei rispettivi territori, corrispondente ad una quota non inferiore al 10% del gettito IVA a cui si aggiunge una quota non inferiore al 10% del gettito IRPEF. La proposta stabilisce inoltre che lo Stato, previa intesa con la Regione Piemonte, individui ulteriori risorse complementari a valere sui programmi di intervento di natura statale o comunitaria per la realizzazione delle opere relative al nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, il cui ammontare annuo è pari al 1,5% del valore annuo del fabbisogno finanziario a carico dell'Italia, così come individuato dalla deliberazione del Comitato Interministeriale per la programmazione economica (7 agosto 2017, n. 67)”.

Per quanto concerne la regione Piemonte?

La Proposta di Legge 358 regionale, prosegue Monaco, è basata su alcune modifiche alla Legge Regionale 21 Aprile 2011 N. 4 (Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio). In particolare, considerato che l'ambito territoriale fondamentale di riferimento per l'applicazione della legge regionale 4/2011 è costituito dai territori dei comuni interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture e che, per quanto riguarda il TAV, questi comuni sono 40 (quelli della Val Susa, dell’Alta Valle Susa, Valsangone, nonché dei comuni di Rubiana, Alpignano, Rivoli, Rivalta, Orbassano, Grugliasco) con questa proposta si vuole istituire un Coordinamento speciale territoriale per la realizzazione del TAV, finalizzato al dialogo con i territori dei comuni coinvolti. Al Coordinamento farà riferimento la Regione per promuovere le condizioni economiche e sociali delle comunità residenti nei comuni coinvolti dalle opere per la realizzazione del TAV, per limitare gli impatti ambientali, nonché per favorire le imprese del territorio e i progetti di valorizzazione ambientale”.

Quali potranno essere le altre incombenze del coordinamento?

“Il Coordinamento, sostiene il Consigliere, avrà inoltre la responsabilità di: adottare specifiche forme di promozione economica e sociale a favore delle comunità territoriali in cui sono posti in essere o programmati gli interventi del TAV, nonché di vigilare sugli impatti ambientali delle opere; sviluppare progetti volti a ridurre l'impatto ambientale delle opere e a porre in essere specifiche azioni per la migliore gestione del territorio e le relative bonifiche da agenti inquinanti, nonché a promuovere la riapertura economica del territorio attraverso la valorizzazione delle attività imprenditoriali già presenti e il sostegno alla creazione delle start-up innovative; vigilare sullo svolgimento delle attività tecniche e amministrative connesse o comunque collegate alle opere relative al TAV; promuovere e coordinare, negli ambiti tematici di intervento individuati dall’articolo 9 della l.r. 4/2011, le iniziative popolari e degli enti locali, fornendo consulenza ai proponenti. Tutte le attività e i progetti del Coordinamento. Conclude il consigliere regionale Monaco, saranno trasmessi al Consiglio Regionale che ne verificherà la coerenza con le strategie e con le attività poste in essere dagli altri organi di gestione (tra il comitato di pilotaggio e gli enti locali interessati, le associazioni e i soggetti portatori di interessi specifici) e li discuterà nel termine di trenta giorni dal ricevimento per poi trasmetterli alla Giunta regionale per l’adozione.”

Per il momento, attenzione incollata su Palazzo Chigi!

 

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Articolo pubblicato il 08/03/2019