Pagine riccamente illustrate con opere che oscillano tra devozione e distacco, fedeltà e infedeltà, fervore e parodia
“L’arte non riproduce ciò che è visibile- scriveva Paul Klee nel 1920” ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.
Questo artista versatile, insieme pittore, musicista, architetto e filosofo dell’arte, ce lo descrive in modo trasparente chiaro comprensibile in un libro riccamente illustrato Michele Dantini: “Paul Klee. Epoca e stile” edito da Donzelli Editore (pp.164 €25.00- foto copertina libro).
I lunghi e didascalici titoli da una parte, la processualità di un segno grafico e di una forma dall’altra, sono alcuni degli ambiti in cui si muove l’attività creativa di Klee. L’artista viene spiegato attraverso cinque sezioni: satira in grande stile,”patologie” del segno e del colore.
Klee post- espressionista; Espressionismo, espressionisti, cubo-futuristi e quasi Dada; Un decennio al Bauhaus; il Klee dopo il 1933, pagina dopo pagina è un dialogo continuo di Paul Klee con l’antico illustrato attraverso i suoi disegni, i dipinti e gli scritti sull’arte tutto documentato con trentotto tavole a colori nel testo dall’autore.
Paul Klee, nel suo percorso artistico è caratterizzato dalla radicale ambiguità dell’essere insieme classico-moderno, ma anche frammentario e irregolare, segnato dalla grande attitudine alla sperimentazione e alla compenetrazione delle discipline con uno sguardo costante verso il corso della storia coeva.
La sua arte è In linea con la ripresa delle industrie artistiche, diffusa in ambito mitteleuropeo a cavallo tra Otto e Novecento, Klee mostra inoltre un interesse spiccato per le arti applicate e le tecniche meno consuete; così come per le epoche oscure o di debolezza – l’età preclassica, ad esempio, il tardo-antico, il primo Rinascimento tedesco- nelle quali si rispecchia il suo interesse per la riduzione geometrica delle forme naturali e la sua fedeltà a mondi primigeni.
Klee risolve i suoi rapporti con l’arte di orientamento spirituale nel senso del ritmo, della scrittura per immagini e della costruzione dell’oggetto-quadro.
Pressoché in ogni momento della sua attività Klee rivela una grande capacità di coniugare l’accortezza tecnico-formale con una rara predisposizione fantastica, muovendosi con destrezza tra sperimentalismo e tradizione figurativa centroeuropea.
Una profonda conoscenza della storia dell’arte occidentale attraversa e modella tutta la sua attività. L’arte è una sorta di magazzino teatrale cui attingere, in modo mirato, con sentimento ambivalente, per trovare il costume (cioè lo stile ) da aggiustare e provare nelle varie occasioni.
Nei saggi e nelle conferenze degli anni venti Klee delinea a più riprese un profilo metastorico dell’artista, cercando al tempo stesso di collocare la propria attività nel contesto dell’arte tedesca contemporanea, meno favorevole a posizioni intuizionisti che o creazionistiche in chiave Blaue Reiter.
La vicenda artistica di Klee corrisponde a un tassello fondamentale della storia dell’arte del Novecento, intimamente legata alle vicende biografiche dell’artista, il quale ha avuto l’acutezza e la sensibilità di descrivere i fatti e le riflessioni attorno a se stesso.
Michele Dantini professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia, è visiting professor alla Scuola Alti Studi di Lucca. Responsabile di progetti di ricerca nazionali e internazionali dedicati ai temi dell’arte italiana postbellica, è oggi nel comitato scientifico di Ogr Torino.
Descrizione foto
Foto copertina catalogo
Foto 1 Paul Klee, Zeichen in gelb (Segno Giallo) 1937,210, pastello su cotone applicato su iuta 83,5x50,3 cm Fondation Beyeler , Riechen/ Basel
Foto 2 Paul klee, Insula Dulcamara, 1938, 481, olio e pasta colorata su carta applicata a tela grezza, 88x176 cm Zentrum Paul klee, Bern
Foto 3 Paul Klee, Werbeblatt der Komiker (Volantino pubblicitario del comico), 1938, 42, colori a colla su carta di giornale applicata su cartone 48,6x 32,1 cm. The Metropolitan Museum of Art, New York, The Berggruen Klee Collection
Foto 4 Paul klee, Hoher Wachter (Guardiano celeste), 1940, 257, colori a cera su tela, cornice originale, 70x50 cm. Zentrum Paul klee, Bern
Michele Dantini “Paul Klee Epoca e stile”,
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 17/03/2019