Biella – Il nuovo numero della Rivista Biellese

Argomenti sempre interessanti: in questo numero i poeti biellesi , i monumenti arborei patrimonio da tutelare , la curiosa revoca di un invito a Oropa , come è nata la pubblicità nel fine Ottocento nel territorio biellese e tanti altri tematiche affrontate

Con il numero della Rivista Biellese di gennaio   2024 si apre il ventottesimo anno  del periodico trimestrale.  Come sempre  vengono trattati argomenti -  di interesse non solo territoriale, ma  vanno oltre i confini  regionali e nazionali - dai più esperti studiosi di ogni settore  con interessanti saggi sviluppati nelle  ottanta pagine di carta patinata con illustrazioni che documentano il testo. In questo numero si inizia con Giovanni Tesio “Biellesi in poesia”, la geografia letteraria  del territorio biellese.

Samuele Ratti “Monumenti arborei, patrimonio da tutelare”, lo studioso prende in esame la legge emanata dieci anni fa  “Norme sullo sviluppo del verde urbano”, ogni Comune  doveva provvedere ad effettuare il censimento degli alberi monumentali ricadenti nel territorio di propria competenza, trasmettendone i risultati alle Regioni. Nello studio  effettuato,  presentato nella rivista, risulta che nel territorio Biellese sono oltre 150 gli esemplari monumentali  che vanno dai castagni ai cedri del Libano, dalle sequoie  agli ippocastani.

Donato D’Urso “La revoca di un invito a Oropa”, il 25 luglio 1926 il principe ereditario Umberto di Savoia visitò il santuario di Oropa  L’Amministrazione del sacro luogo, aveva diramato tempestivamente gli inviti  a partecipare alla colazione d’onore, tutti i parlamentari piemontesi tra cui i senatori Marco Antonio Pozzo e Alfredo Frassati ( fondatore della Stampa) e qui avvenne un fatto sgradevole a quel tempo, ma curioso. Inopinatamente  il 22 luglio i medesimi delegati telegrafarono al senatore Marco Antonio Posso  che « essendosi dovuto restringere numero invitati banchetto siamo dolenti doverle dichiarare che l’invito a lei rivolto per detto banchetto resta revocato. Preghiamo vivamente di scusarci». Al lettore scoprire cos’era capitato.

Riccardo Quaglia “ Réclames di fine Ottocento”.  Il primo numero del Bollettino d’inserzioni edito tra il 1887 e il 1888, organo ufficiale  di pubblicità commerciali, industriali e private ad interesse del circondario di Biella. La pubblicazione, fondata  e diretta da Luigi Boussu, composta da quattro fogli quasi interamente riempiti da inserzioni pubblicitarie che si pagavano a seconda della superficie occupata. Curioso scoprire quanto costava la  réclames e come veniva gestita a quel tempo.

Fulvio Conti “Bestialità cittadine”, la convivenza non sempre facile tra uomini e animali domestici nella Biella ottocentesca, tra mercati, fiere di bestiame e decoro urbano. Federica Piazzale  “Anche Sostegno, piccolo comune di poco più di settecento abitanti, aveva il suo gergo”. Nel testo, sono stati individuati  termini gergali, sconosciuti agli studiosi, utilizzati un secolo fa dagli emigrati in Svizzera. La ricerca riguarda il lessico utilizzato dagli emigranti stagionali di Sostegno, ed è quindi un gergo di mestiere o gergo storico, in quanto non più utilizzato da decenni. I 21 termini individuati si riferiscono agli ambiti della vita quotidiana e non al linguaggio tecnico del lavoro. La maggior  parte si riferiva ai nomi di cibi e bevande, le parti del corpo, gli oggetti di uso comune, i verbi.  

Carlo Dezzuto  Le regole del buon confratello”. Il documento che parla esplicitamente dell’esistenza della confraternita di San Cassiano. Lo statuto che delineava per i laici una vita di impegno caritativo su modelli  monastici e con afflati biblici. La rubrica “Segnalazione”  nel testo di Simone Bocca , fa presente , del  preoccupante fenomeno della popillia japonica , che minaccia le colture della Baraggia.

Per la parte libraria  Massimiliano Franco, presenta il libro di Franco Ramella “Terra e telai: sistemi di parentela e manifattura nel Biellese dell’Ottocento” edito da Donzelli  nel 2022. Per la rubrica dello “scaffale”, Roberto Donini  narra del lungo cammino dell’elettricità presentando il libro “Biellettrico 1882-1962; dalla prima scintilla all’ENEL”  a cura di Danilo Craveia. Il volume, di trecentocinquanta pagine, ripercorre tutte le fasi che ci portano l’energia elettrica, nelle forme di luce, di forza motrice e di mezzo di comunicazione.

La rivista Biellese si conclude poi con gli interventi  di Mina Novello,”in cucina  e in medicina”,  che affronta quando andare dal medico era un’eccezione, la farmacopea popolare, basata prevalentemente sull’utilizzo di erbe e verdure, dava conforto ai disagi meno  gravi.  

Infine Rocco Casella illustra le esportazioni biellesi dei  principali prodotti  con le ricche e dettagliate  tabelle commerciali.

Foto copertina della Rivista Biellese : Il castagno dell’alpe Celf, Alta Valsessera; a destra Alfonso Sella in occasione della misurazione della circonferenza, inizio anni ‘90(foto G. Vachino).

 

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Articolo pubblicato il 19/02/2024