Il presidente cinese Xi Jinping arrivato in Italia. Il programma.

Il Boeing dell'Air China con a bordo il presidente cinese Xi Jinping è atterrato all'aeroporto di Fiumicino per la prima tappa di un viaggio di Stato in Europa che lo vedrà anche nel Principato di Monaco e poi in Francia. Xi porta con sè una corte di ministri, funzionari, agenti della sicurezza, 120 giornalisti e soprattutto 300 tra imprenditori e partecipanti ai forum telematici.

IL PROGRAMMA DEL VIAGGIO IN ITALIA

  • FIUMICINO - Xi Jinping è atterrato in Italia nel pomeriggio di ieri assieme alla moglie e una folta delegazione. E' la prima volta dal G8 dell'Aquila che un presidente cinese visita il nostro Paese.
  • COLOSSEO - Dopo una maratona di appuntamenti istituzionali, Xi Jinping visiterà il monumento più famoso della Capitale, che verrà chiuso ai visitatori, per un tour esclusivo.
  • IL MOMENTO CLOU - Sabato mattina a Villa Madama Xi si vedrà con Conte per firmare molto probabilmente il memorandum che segnerà l'ingresso dell'Italia nella nuova Via della Seta.

VIA DELLA SETA E NON SOLO - Tutta l'attesa è per la firma del Memorandum d'Intesa tra Italia e Cina sull'iniziativa Belt and Road, la Nuova Via della Seta, che ha destato un forte dibattito politico in Italia. Nel corso della visita di Xi a Roma è attesa però anche la firma di importanti accordi commerciali in infrastrutture, macchinari e finanza, e accordi inter-governativi nei campi degli Affari Esteri, del Commercio, del Business e della Cultura e dei siti patrimonio dell'Umanità (Italia e Cina sono i Paesi con il maggior numero di siti censiti).

LE RELAZIONI DIPLOMATICHE E I TRATTATI - Il 6 novembre 1970 Italia e Cina stringono relazioni diplomatiche, dopo la rottura dei rapporti di Roma con Taipei, e nel maggio 2004 Roma e Pechino elevano le loro relazioni al livello di partnership strategica complessiva.

Il quindicesimo anniversario dell'approfondimento delle relazioni, assieme al cinquantenario di relazioni diplomatiche dell'anno prossimo, sono le ricorrenze citate dai funzionari cinesi tra le motivazioni della visita di Xi nel nostro Paese, oltre al buono stato delle relazioni bilaterali. Sempre nel 2004, venne istituito il Comitato Governativo Congiunto tra Italia e Cina, che si tiene con cadenza annuale: l'ultima edizione si è tenuta a Roma, nel gennaio scorso, con l'arrivo nella capitale italiana del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, al seguito del presidente cinese nella visita al via oggi.

Tra i principali trattati e accordi bilaterali tra Italia e Cina, siglati tra il 1985 e il 2010, ci sono quelli riguardanti la promozione e la reciproca protezione degli investimenti (1985); contro le doppie imposizioni e l'evasione fiscale (1986); a favore dell'assistenza giudiziaria in materia civile (1991); per la cooperazione nella lotta alla criminalità (2001); di reciproca assistenza giudiziaria penale (2010) e il trattato di estradizione, sempre del 2010. 

I PRECEDENTI - Gli scambi di visite tra Italia e Cina si sono intensificati negli ultimi anni. Nel 2017, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha effettuato una visita di Stato che ha toccato quattro città (Pechino, Shanghai, Canton, e Chongqing). Mattarella fu ricevuto dal presidente cinese e i due Paesi siglarono tredici accordi di cooperazione bilaterale per un valore complessivo di cinque miliardi di euro.

Sempre nel 2017, a maggio, arrivò a Pechino l'allora presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per partecipare alla prima edizione del Belt and Road Forum, dedicato alla cooperazione all'interno dell'iniziativa di connessione infrastrutturale euro-asiatica lanciata da Xi nel 2013. Pochi mesi prima, nel settembre 2016.

Il predecessore di Gentiloni, Matteo Renzi, era stato in visita a Hangzhou, nella Cina orientale, per l'edizione di quell'anno del G20, ed era stato ricevuto dal presidente cinese prima dell'inizio dei lavori. Xi fece, nel novembre di quello stesso anno, una breve tappa in Sardegna, dove incontrò di nuovo Renzi durante uno stop-over, mentre era sulla via del Sud America.

quotidiano.net

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Articolo pubblicato il 22/03/2019