Come ogni anno Antiqua propone al suo folto pubblico il concerto dei giovani musicisti che si sono dimostrati più meritevoli.
Da oltre 20 anni Antiqua, la rassegna dedicata al repertorio preromantico organizzata dall’Accademia del Ricercare di San Raffaele Cimena, va a braccetto con il Corso Internazionale di Musica Antica diretto dal flautista Manuel Staropoli, dimostrando che l’obiettivo di portare la grande musica del XVII e XVIII secolo al pubblico più ampio possibile proprio dei concerti può coesistere benissimo con le ragioni dell’alta formazione, mirata a fornire a giovani musicisti di grande talento l’opportunità di iniziare con il piede giusto la propria carriera in ambito non solo italiano ma internazionale.
Ogni anno Antiqua ospita puntualmente il concerto dei giovani musicisti che si sono distinti maggiormente al Corso dell’anno precedente e ai quali l’organizzazione offre una borsa di studio con il ricavato delle offerte del pubblico. Pubblico che non manca mai di dimostrare il suo affetto per questi ragazzi e queste ragazze, come si può notare dalla grande partecipazione con cui vengono sempre seguite le esibizioni di questi astri nascenti, accompagnati dai loro docenti.
Venerdì 21 giugno alle ore 21.15 nella Chiesa di San Vincenzo di Settimo Torinese sarà così possibile ascoltare questo giovane ensemble in un programma incentrato sul genere del concerto fiorito in Europa nel corso del XVIII secolo.
Come molti altri generi musicali, il concerto ebbe origine in Italia, dallo stesso ceppo da cui nei primi anni del XVII secolo era fiorita la sonata, in un primo tempo semplice opera strumentale che faceva da pendant alla cantata e nel giro di pochi decenni forma definita sempre meglio grazie a compositori come Arcangelo Corelli.
Oltre che padre della sonata, il compositore di Fusignano ebbe anche il merito di portare a perfezione il concerto grosso, un genere che vedeva la contrapposizione tra il “concertino”, un gruppo di strumenti solisti nella maggior parte dei casi formato da due violini e un violoncello, e il “ripieno”, la compagine di archi che eseguiva i ritornelli orchestrali.
Pubblicati postumi nel 1714, i Concerti grossi op. 6 di Corelli divennero rapidamente un ineludibile modello di stile in tutta l’Europa, dove vennero “esportati” non solo dai celebri editori di Londra e di Amsterdam, ma anche da molti compositori come Francesco Geminiani, che si trasferì prima in Inghilterra e poi in Irlanda, dove diede alle stampe una raccolta di brillanti concerti grossi basati sulle Sonate op. 5 di Corelli.
Nello stesso periodo in Inghilterra si mise in luce Charles Avison, del quale ci sono pervenuti dodici concerti grossi dalla struttura molto originale, ogni movimento dei quali è basato su un’elaborazione orchestrale delle sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti. Il concerto grosso venne però ben presto soppiantato dal concerto in stile italiano, composto da tre movimenti dal carattere contrastante (Allegro-Andante-Presto), dal cui modello si sviluppò il concerto romantico.
Questo genere venne reso famoso dai compositori della Scuola veneziana, primo tra tutti Antonio Vivaldi, autore di oltre 300 concerti non solo per violino, ma anche per altri strumenti a fiato, la cui struttura – semplice e incisiva – venne adottata con risultati eccelsi da Johann Sebastian Bach nei Brandeburghesi e nei suoi mirabili concerti per clavicembalo e violino.
PROGRAMMA
ARCANGELO CORELLI (1653-1713)
Concerto Grosso in re maggiore op. 6 n. 1 (Walsh Recorder Edition)
Largo-Allegro – Largo-Allegro – Largo – Allegro – Allegro
ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
Concerto in do minore per flauto dolce RV 441
Allegro non molto – Largo – Allegro
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Concerto in la maggiore per clavicembalo BWV 1055
Allegro – Larghetto – Allegro ma non tanto
FRANCESCO GEMINIANI (1687-1762)
Concerto n. 8 in mi minore (Sonate per violino e basso continuo op. 5 di Arcangelo Corelli)
Preludio (Largo) – Allemanda (Allegro) – Sarabanda (Largo) – Giga (Allegro)
CHARLES AVISON (1709-1770)
Concerto in mi minore (Twelve Concerti Grossi after Scarlatti)
Largo andante (K. 89b) – Allegro spirituoso (K. 37) –Vivace (K. 38) – Più allegro (K. 1)
GLI INTERPRETI
Enrico Finotello, clavicembalo
Susanne Geist, flauto
Luca Anna Varhelyi, flauto
Francesco Bergamini, Gianluca Testaverde, violino
Elena Saccomandi, viola
Lorenzo Fantinuoli, violoncello
Gualtiero Marangoni, contrabbasso
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Articolo pubblicato il 20/06/2019