Torino: game over (o quasi)

Olimpiadi 2026, Milano e Cortina guadagneranno da subito

Nel 2026 sarà quindi Milano con Cortina ad organizzare l'Olimpiade Invernale. Un evento che ci riporta all'esperienza precedente vissuta nelle nostre valli e nel nostro capoluogo, Torino. Allora la famiglia Agnelli fu il fulcro della mobilitazione piemontese che portò a convincere il governo nazionale ad appoggiare la candidatura che si rivelò poi vincente. Era bello vedere l'unità d'intenti che si vedeva tra forze politiche differenti, mondo industriale e altri ambienti compresi gli operatori turistici della Val Susa.

Lo stesso fermento che abbiamo visto a Milano e Cortina in questi mesi.

 

A Torino, se si esclude il mondo imprenditoriale, abbiamo visto il mondo dei “No” giungere alla sua, ennesima sconfitta, in nome di una ideologia che vede una “decrescita felice”, ma che non riesce ad identificare chi di questa decrescita potrà gioire.

Non certo gli operatori turistici, già si prevede dal 2020, un incremento di afflussi a Milano, Cortina e Bormio, per il solo fatto di essere state nominate sedi olimpiche. Sappiamo poi bene, come quelle località abbiano anche abilità e professionalità da poter spendere per promuoversi come se non meglio delle valli olimpiche del 2006.

 

Neppure i cittadini torinesi, che si trovano sempre più inascoltati da una giunta che ha trasformato il suo programma politico in una ideologia da attuare contro tutto e tutti. Se poi la realtà non collima con le tue propensioni ecologiste e antisistema, peggio per la realtà e per coloro che tentano di seguirla. Vista la provenienza familiare del sindaco verrebbe da dire figli che odiano i padri.

Torino che si trova ad essere l'unico capoluogo delle regioni del Nord ad essersi impoverito economicamente. Un rilancio sarebbe opportuno.

Ma manca programmazione le ATP Finals sono la foglia di fico dietro cui nascondersi, prima e dopo cosa c'è? Il nulla.

Tranquillizziamo anche le persone che temono uno sperpero di soldi pubblici, la spesa è al 75% coperta dal Comitato Olimpico Internazionale e genera ricavi 5 volte superiori ai costi.

Anche lo Stato ci guadagnerà incassando in tasse da 2 a 3 volte la spesa prevista per gli interventi.

 

Insomma ci guadagneranno tutti, gli unici che non ci hanno guadagnato sono i Torinesi e i valligiani che si sono trovati bloccati da un desiderio di protagonismo che non avrebbe avuto senso. Politica significa anche saper fare alleanze strategiche, ma certe amministrazioni stanno dimostrando mancanza di preparazione e di visione del futuro a loro affidato.

 

Bisognava far parte della partita. Sappiamo bene che i costi stimati spesso lievitano con il tempo e le strutture lasciate in eredità a Torino nel 2006, sarebbero state facilmente inseribili in un secondo tempo nel caso in cui i costi di gestione pre-evento andassero fuori controllo.

Ora c'è già chi pensa di andare con il cappello in mano a chiedere le briciole, ma sarebbe altrettanto errato strategicamente. L'amministrazione ha preso una sua scelta ed ora è necessario portarla avanti guardando alle altre iniziative da poter convogliare.

 

Il successo infatti, dimostra che l'Italia tutta può organizzare grandi eventi sportivi se vuole, avendo una serie di potenzialità ineguagliabili. Partendo da qui anche Torino può avere i suoi eventi, magari imitando città europee come Cracovia che stanno organizzando eventi sportivi ogni anno con una programmazione interessante, aumentando i flussi di turisti di varia estrazione sociale e nazionale. Diventando sempre di più meta turistica appetibile e permettendo a livello economico una crescita, quella sì felice.

 

 

Andrea Annunziata
Esperto di Marketing sportivo, Sporthink

 

 

(Immagine in copertina tratta da RTL 102.5)

 

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Articolo pubblicato il 27/06/2019