Il macigno delle tasse

Secondo l’Eurostat, si deprezza ancora il valore degli immobili italiani

Ricordate il contrappasso destinato dal sommo Dante alle schiere infernali degli avari e dei prodighi? Trascinare stancamente per l’eternità pesanti macigni, così come in vita si preoccuparono soltanto chi di accumulare chi di disperdere ricchezze.

Noi invece, nell’aldiqua italico, i macigni ce li sobbarchiamo direttamente sulla schiena, schiacciati dal peso soverchio di una imposizione fiscale che, a partire dal 2011, ha davvero toccato vette astronomiche.

Qual è il bersaglio principale (e, va detto, pure facile da aggredire)?

Gli immobili, ovvero le ricchezze risparmiate…, a partire dal lavoro e dai sacrifici di una generazione che seppe riprendersi dalla guerra dando luogo al sudato boom economico.

Purtroppo, a rinfoltire le tristi fila dei nostri primati, si aggiungono gli ultimi dati dell’Eurostat sulla salute del mercato immobiliare italiano. Languente, e anzi in fase di ancora incontrastato e solitario declino: - 0,8% nel primo quadrimestre del 2019, a fronte di un + 4% di ripresa media europea.

Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito il Comunicato Stampa della Confedilizia, la storica associazione che tutela e promuove i diritti dei Risparmiatori proprietari di casa. Non a caso il Presidente Nazionale, l’Avv. Giorgio Spaziani Testa, parla di un “macigno fiscale”. Che, evidentemente, ha mutato la fiducia nel mattone come principale bene rifugio in un vero e proprio… inferno di tasse e balzelli.

Si attende finalmente il varo di vere e proprie norme… salvifiche, in grado di rivitalizzare un settore divenuto ormai asfittico.

 

 

(In copertina, il Presidente Nazionale della Confedilizia, l’Avv. Giorgio Spaziani Testa)

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Articolo pubblicato il 12/07/2019