Più risorse per le tradizioni linguistiche e culturali del Piemonte

Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia

Oggi si celebra la prima Giornata nazionale del folklore e delle tradizioni popolari, indetta da una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri nel luglio scorso.

“Il Consiglio regionale ha deciso di contribuire alla promozione delle tradizioni popolari rendendole innanzitutto più “social”, per avvicinare anche le giovani generazioni a questo inestimabile bagaglio culturale che connota la nostra regione”, ci precisa il presidente del Consiglio Regionale Allasia.

Da domani sarà infatti avviata una nuova rubrica sull’account  Facebook del Consiglio regionale che ogni giorno darà notizia dei proverbi e dei modi di dire in piemontese, un modo per riscoprire l’autenticità di una lingua e la sua capacità di descrivere il carattere e le attitudini dei suoi abitanti.

“La tradizione di un popolo, di un luogo, di un territorio fa riferimento alla storia ma anche a usi e costumi, modi di dire e di vivere che definiscono in modo preciso l’identità di quel popolo, di quel luogo o di quel territorio, rappresentandone alcuni suoi tratti fondamentali”, prosegue Allasia. “Ecco perché sono convinto che anche in Piemonte le tradizioni popolari non debbano solo essere custodite nei musei - per quanto preziosi nella loro funzione - ma debbano invece continuare a vivere fra la gente, attraverso la loro riscoperta e diffusione, per diventare un patrimonio realmente condiviso da tutti i piemontesi”, così ha affermato il presidente del Consiglio regionale.

“Questa non è che una delle iniziative che intendiamo sostenere nell’ottica di una tutela sempre più attiva delle tradizioni popolari, perché si rafforzi la consapevolezza del loro essere un formidabile strumento di valorizzazione, anche turistica e quindi economica del Piemonte, nella loro molteplice ricchezza e varietà”, conclude Allasia

Portare ai tavoli nazionali l’istanza di maggiori risorse per tutelare le minoranze linguistiche storiche del Piemonte, nel riparto dei fondi previsti dalla legge 482 dello Stato; ma anche attivare bandi specifici per integrarle con risorse regionali: è quanto hanno chiesto i consiglieri Angelo Dago e Mauro Fava (Lega) all’assessore alla Cultura Vittoria Poggio in sesta Commissione, che ieri ha espresso parere favorevole all’unanimità sui criteri presentati dalla Giunta per nominare i cinque componenti della Consulta per la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte esperti in materia.

Il presidente della Commissione, Paolo Bongioanni, ha ribadito l’importanza di mantenere vivi i presidi delle minoranze linguistiche della nostra regione, che risiedono per lo più in aree montane spesso a rischio di spopolamento.

Per la maggioranza è intervenuto anche il consigliere Carlo Riva Vercellotti (Fi), che ha sottolineato la necessità di semplificare la fase istruttoria per fare richiesta di contributo regionale. È intervenuta inoltre la consigliera Francesca Frediani (M5s) che ha chiesto all’assessore Poggio delucidazioni sui criteri definiti per la nomina degli esperti della Consulta.

Nel dare le comunicazioni settimanali il presidente Bongioanni ha annunciato che nel mese di novembre il presidente della Regione Alberto Cirio prenderà parte a una seduta di Commissione per riferire sulla programmazione dei fondi Por-Fesr destinati alla cultura e fare il punto sui sopralluoghi effettuati sul territorio.

Fotografie: Regione Piemonte

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Articolo pubblicato il 26/10/2019