Con "Painting (Islands)", Andrew Dadson lascia evolversi nell'avvenire la solida materia pittorica, in mostra ancora sino al 27 ottobre prossimo alla Galleria Franco Noero di Torino
Il canadese Andrew Dadson (dal parentale cognome anglosassone, il cui significato in italiano suonerebbe all'incirca "Papà-figlio"), alla sua quarta personale nel nostro Paese, in chiusura il prossimo 27 ottobre alla Galleria Franco Noero di Torino, presenta tra passato e futuro quattro serie di opere sempre in divenire.
Su sette tele di grandi dimensioni l'evidente plasmatura manuale dell'artista induce la consistente materia pittorica ad evolvere, con tradizionale tecnica ad olio, densamente grumosa, stratificata in tessiture e segni solidi, che s'agglomerano dinamicamente in un magmatico caos geometrico-biologico pollockiano, sino a espanderla oltre i bordi del quadro, verso la terza-dimensione del metodo scultoreo a bassorilievo e dell'incisione. Con un enfatizzato effetto di sbalzo proporzionale e "scarto di scala", nonché "rimando fra primo-piano e sfondo" (come chiarisce il testo critico introduttivo), ecco poi che s'intervallano sulle pareti candide delle sale della mostra alcune minute isolette (le Islands parentetiche del titolo), ossia "lavori re-stretched/re-framed", nei quali la stesura ed estensione della massa vischiosa di vernice del pigmento colorato, in progressivo gradiente cromatico, dal rosso al giallo, dal verde al blu, dal viola al grigio-argento, si accumula ai margini del rettangolo, ridondando e superandone la limitata ristrettezza interna, per essere quindi ulteriormente raccolto, riassemblato e reincorniciato entro un nuovo supporto più ampio.
La doppia installazione Sunrise/Sunset (2015) esibisce invece sull'intonaco bianco la proiezione speculare e circolare di una coppia di filmati 16mm, ove si dipanano appunto un'alba e un tramonto di Oahu (nelle Hawaii), sviluppati simultaneamente "in serrati fotogrammi dell'infuocata sfera solare", talora fluttuante, dall'orizzonte nuvoloso al cielo alto, suggerendo una scorrevole "accelerazione temporale" della percezione del luminoso, abbagliante fenomeno naturale. In conclusione, ma non da ultimo, uno spazio dedicato contiene "inscatolata" l'esposizione di Cuneiform 161-295, cioè una griglia di 135 stampe di selezionati scatti originali, che continuano il progetto cominciato nel 2013 in Nordamerica, con immagini di ambiente urbano a Vancouver e Los Angeles, ove - così immortalata - risulta ricercata, ripresa e rivelata al pubblico una sorta di archivio di astratte impronte di colla pressata, lasciate da manifesti staccati, capaci di evocare i celebri Paesaggi di cartone (1970-74) ovvero (secondo Quintavalle) Muri di carta di Luigi Ghirri, quasi ad esprimere "un nascosto, segreto linguaggio di pennellate e gesti".
Da ascoltare o leggere, guardare e osservare con l'occhio della mente. Soprattutto.
(c.s./e.s.l.)
"Painting (Islands)" di Andrew Dadson
Mostra personale
Fino al 27 ottobre 2015
Galleria Franco Noero
Via Mottalciata, 10/B – Torino
Info: 011-882208
www.franconoero.com/andrewdadson
www.vanartgallery.bc.ca/andrew-dadson
www.widewalls.ch/artist/andrew-dadson
davidkordanskygallery.com/andrew-dadson
link al precedente articolo Spellato da Apollo
relativo alla mostra personale di Francesco Vezzoli
alla Galleria Franco Noero di Torino:
www.bdtorino.eu/sito/articolo.spellatodaapollo
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Articolo pubblicato il 22/10/2015