La Strana Società 1972 The Originals

Alzi la mano chi non ha fischiettato o soltanto ascoltato, almeno una volta nella vita “Pop Corn”.

Quel “Po po po po po po po…” composto nel 1969 dal musicista tedesco Gershon Kingsley ed inciso in Italia, nel 1972 da La Strana Società, è diventato una pietra miliare nella storia della musica italiana.

Ma quel 45 giri pubblicato dalla Fonit, detiene anche un altro primato: il cosiddetto “lato B”, “Nel giardino di Tamara”, vanta praticamente lo stesso successo del brano principale, tanto da diventare un “must” della produzione del gruppo torinese, sempre richiestissimo ed applauditissimo durante i concerti.


Proprio La Strana Società, torna prepotentemente alla ribalta, con un nuovo cd, pubblicato da pochi giorni e che sta già riscuotendo un clamoroso successo di pubblico e di critica, intitolato: “1972 The Originals”

Il progetto è nato da un’idea di Valerio Liboni, fondatore del gruppo originale nel 1971, che ne ha curato la produzione artistica.

Il disco propone tutti i maggiori successi della band torinese, riarrangiati dal Maestro Pinuccio Pirazzoli e rieseguiti dai membri “originali”: naturalmente Valerio Liboni, batteria, Luigi Catalano ,chitarre, Celestino Scaringella, voce solista e Carlo Lena, tastiere.

Un disco che ci riporta alle sonorità ed alle atmosfere tipiche degli anni ’70, dedicato ai nostalgici di quel periodo e non solo, e che comprende anche alcuni  brani inediti: “Elisabetta” e “La mano, il segno, l’amore” interpretate da Carlo Lena”, “Cuba playa y pop corn”, davvero intrigante, ”Sono stufo di scrivere poesie” con la voce solista di Valerio Liboni e naturalmente una versione “remix 2015” di “Pop corn”.

La Strana Società 1972 The Originals” è già disponibile nei migliori negozi, sui principali siti di vendita on-line e sulle principali piattaforme, in formato digitale.


In occasione dell’uscita del cd, ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Carlo Lena, riguardo al passato, al presente e al futuro del gruppo.


Carlo, come vi è venuta questa idea?

La Strana Società era soprattutto un gruppo di amici, di amici veri. Eravamo una famiglia. Particolarmente io e Celestino eravamo quasi come fratelli, vivevamo nella stessa mansarda a Torino, dividevamo tutto, fin dai tempi dei Ragazzi del Sole. Poi è arrivato il successo, sono arrivati i soldi, che abbiamo puntualmente speso…(ride, ndr)…e poi pian piano ci siamo persi. E questo non ci è mai andato giù. Così abbiamo colto al volo l’idea di ritrovarci e di tornare a fare musica insieme, come ai vecchi tempi. Mi sembra un sogno.

Perché avete scelto il brand “La Strana Società 1972 - The Originals”?

Guarda, questo marchio, o brand, come si usa dire adesso, è dovuto solamente ad una serie di problemi, diciamo così…burocratici…e qui mi fermo…posso solo confermarti che noi siamo gli unici in Italia ad avere il “marchio registrato”…anche perché ci sono altri che usano il nome senza averne i requisiti…

“Pop corn”, oltre che uno dei 45 giri più venduti nella storia della musica italiana, è anche un brano dove, per la prima volta in Italia, viene usato uno strumento molto particolare, innovativo. Vuoi parlarcene?

Si. Per registrare “Pop corn” usammo per la prima volta in Italia il “mini moog”, anzi usammo lo stesso strumento suonato da Keith Emerson negli album “Tarkus” e “Picture at an exibition” di EL&P.

Era uno strumento monofonico, all’epoca, e mi ricordo che passai notti intere per studiarne il funzionamento e le potenzialità. Il “mini moog” era uno strumento che andava oltre l’organo Hammond che in quel periodo era popolarissimo ed era superiore persino al Mellotron, usato dai Genesis e dagli Yes. Era uno strumento rivoluzionario, che dava dei suoni nuovi, molto originali e che fece molto scalpore. Siamo molto orgogliosi di questo.

Parlami del nuovo cd. Sei soddisfatto?

Sono, siamo molto soddisfatti del risultato finale, dopo quarant’anni…anche perché, come già ti ho detto, è stato bellissimo ritrovare i vecchi amici e rimettersi a suonare insieme. Io e Celestino, dopo aver ascoltato il “prodotto finito” abbiamo pianto…

Spero che non vi fermiate alla pubblicazione del cd…

Nooo…(sorride, ndr)…abbiamo in calendario alcune apparizioni televisive e soprattutto la partecipazione a “I Migliori Anni” nel mese di Aprile dell’anno prossimo.

Poi, per quanto riguarda i concerti, sicuramente faremo qualcosa in primavera e in estate: cominceremo con le prove verso la fine dell’ inverno e ci sarà una prova generale a casa mia, nell’entroterra di Finale Ligure e poi…torneremo a calcare i palchi…

...sarei onorato di assistere a questa “prova generale”…

…ti invito ufficialmente…!

Grazie!  Comunque, oltre al nuovo cd, so che c’è anche qualcos’altro che bolle in pentola…

Si, effettivamente è così. Abbiamo ritrovato quasi per caso un vecchio master, fatto dal vivo, al “Lio Club” di Chieri, con un registratore a bobine Sony a due piste, che risale al 1972. Si tratta di una suite “progressive”, secondo uno stile molto in voga in quel periodo, sulla falsariga di quello che facevano la Premiata Forneria Marconi, le Orme, piuttosto che il Banco del Mutuo Soccorso: si intitola “Il lungo viaggio dell’amico di Henry”.

Si tratta di una cosa bellissima, ancora molto attuale, che abbiamo intenzione di risuonare integralmente, sempre noi “1972 The Originals”, con la produzione di Beppe Crovella degli “Arti & Mestieri”, ripubblicare su cd e magari farne una tournee…abbiamo già dei contatti in merito…

Carlo, che posso dirti…in bocca al lupo e tanta, tanta buona musica!

Crepi il lupo. Buona musica anche a te e grazie per lo spazio che ci hai dedicato.


Stay always tuned !!!

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Articolo pubblicato il 19/12/2015