Caracciolo, Limes e la propaganda di Mosca

Botta e risposta sulla questione Crimea tra l'Ambasciatore Ucraino in Italia E. Perelygin e Lucio Caracciolo direttore di Limes.

Nei giorni precedenti l’Ambasciatore di Ucraina in Italia E. Perelygin aveva rivolto un appello alla redazione della rivista italiana “Limes”  affinché questa modificasse la mappa “in conformità alle frontiere della Federazione Russa internazionalmente riconosciute.” La pietra dello scandalo era stata la pubblicazione di una mappa da parte di Limes in cui la Crimea è inglobata nello Stato russo. Tale interpretazione contrasta con le risoluzioni internazionali che invece hanno condannato l’invasione russa della regione e con il fatto che la Crimea è stata riconosciuta come parte della Russia solo dalla Siria di Assad e dalla Corea del Nord.

La risposta del direttore di Limes Lucio Caracciolo è stata la seguente:

Stimato Ambasciatore E. Perelygin,

In relazione all’appello pubblico da Lei gentilmente rivoltomi, vorrei osservare che la mappa cui Lei si riferisce riflette la realtà di fatto. Quando la Crimea con Sebastopoli tornerà sotto l’effettiva sovranità ucraina, sarà nostra cura produrre una mappa che rappresenti tale realtà. Sono certo che vorrà convenire con me che per una rivista di geopolitica trascurare la realtà di fatto sarebbe un errore tecnico.

Con viva cordialità

Lucio Caracciolo

In sintesi tradotta dal politichese dice che Putin si è preso la Crimea e quindi i giornalisti non possono che prendere atto che in questo momento il controllo militare è russo e pertanto assegnano quella regione alla Russia. Il ragionamento potrebbe non fare una grinza se però fosse un comportamento coerente con tutte le situazioni analizzate…

Leggendo sempre sulla rivista Limes un articolo su Siria e Iraq di qualche settimana fa, si nota che per quell’area geografica i confini Siriani e Iracheni sono ancora ben definiti e non vi è alcuna traccia dello Stato Islamico che al contrario controlla diverse regioni a cavallo dei due Stati. Correttezza vorrebbe che i giornalisti della testata Limes avessero ridisegnato i confini di Siria ed Iraq includendo il nuovo Stato Islamico che, per usare le parole dello stesso Caracciolo, non è possibile “trascurare una realtà di fatto” ed in quanto tale lo Stato Islamico controlla manu militari un’area grande quanto l’Italia.

Considerazione diffusa della stragrande maggioranza delle persone che si occupano di Ucraina è che da un paio di anni a questa parte Lucio Caracciolo ha assunto una posizione supina nei confronti della Russia di Putin, circostanza testimoniata anche dalle innumerevoli comparsate in TV dove il direttore ci spiega senza alcuna esitazione cosa sta succedendo in Ucraina, paese dove magari manca da anni.

La macchina della propaganda di Mosca è diventata talmente invadente che oramai decide chi deve presenziare nei palinsesti televisivi e chi deve scrivere sui giornali circa la questione Ucraina, anche in paesi europei. Questa situazione è anche comprovata dal fatto che dalla fine della rivoluzione del Maidan alcuni esperti Italiani di Ucrainistica (uno per tutti Massimiliano di Pasquale) sono stati esclusi da qualsiasi trasmissione televisiva o radiofonica. La loro esclusione, dovuta in gran parte al fatto di non avere l’orologio con le lancette sintonizzate sull’ora di Mosca, ha comportato un reale impoverimento del dibattito e tali persone sono state sostituite con tuttologi i cui meriti principali si riassumono nell’essere dei pretoriani di Putin.

 Essendo che tutti noi viviamo in una società dai ritmi frenetici e siamo immersi all’interno di una saturazione di informazione, difficilmente ci ricordiamo quanto dichiarato magari un anno e mezzo fa dai tuttologi che ci spiegano il mondo. Sono così andato a rivedermi un dibattito del maggio 2014 (https://www.youtube.com/watch?v=wbStuxtui3s)  in cui Lucio Caracciolo all’indomani dell’occupazione della Crimea spiegava cosa sarebbe successo in Ucraina nei mesi successivi.

Sorpresa !! Non ne aveva azzeccata una… parlava di guerra civile imminente, di esercito Ucraino che stava disertando per passare con i russi o per tornare a casa, di improbabili elezioni presidenziali in Ucraina, di balcanizzazione dell’Ucraina, di milioni di Ucraini che volevano tornare sotto l’ala di Putin.  

C’è quanto basta per porsi la domanda se il direttore di una rivista geopolitica che non azzecca una previsione sia la persona adatta a spiegare agli italiani cosa sta succedendo in quell’area del mondo.


Incuriosito dalle teorie del direttore ho continuato a vedere le sue lectio magistralis sull’Ucraina e come secondo video youtube (https://www.youtube.com/watch?v=q3wtb-mOKyY) mi ha proposto un’altra chicca, Lucio Caracciolo in compagnia di Giulietto Chiesa (noto propagandista putiniano e ospite fisso nelle trasmissioni televisive di Mosca) parla all’interno di una trasmissione propagandistica russa in videoconferenza con Mosca. Durante i convenevoli iniziali Caracciolo ottiene il plauso dei russi per aver dedicato un intero numero alla “riunificazione” (si badi bene non occupazione o invasione) della Crimea alla Russia. Ascoltando pochi minuti della trasmissione e avendo contezza dell’argomento trattato si capisce che è una trasmissione infarcita di falsità ad uso e consumo unicamente della propaganda di guerra. Caracciolo addirittura arriva ad asserire che in Italia vi è una forte informazione antirussa (???) e che le sue analisi non trovano un adeguato spazio sui media in quanto esisterebbe una “informazione unilaterale” a favore degli oligarchi Ucraini (le solite teorie del complotto atlantista-giudaico-massonico che fanno tanta presa a Mosca). Inoltre definisce un grosso errore cercare di dare una Nazione agli Ucraini in quanto (probabilmente) secondo lui si tratterebbe di una popolazione vassalla di rango inferiore che mai dovrebbe tentare di rompere le catene ideologiche che la legano al dominio russo.

Senza entrare nella querelle Caracciolo – Ambasciata Ucraina, c’è da chiedersi se non sarebbe meglio invitare qualche volta in più in TV l’Ambasciatore ucraino Perelygin e lasciare più di tempo libero a Lucio Caracciolo che potrebbe utilizzarlo per informarsi meglio sull’Ucraina.

PS.. Dott. Caracciolo, imparare come si pronuncia Ucraina sarebbe un primo passo apprezzabile

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Articolo pubblicato il 13/01/2016