... e Enzo Bersezio lascia respirare le levigate linee lignee delle sue esili sculture in esposizione presso lo spazio Tatler di Bologna fino al 19 marzo
Esili litoranee linee lignee, le levigate sculture di Enzo Bersezio allo spazio Tatler di Bologna, per una suggestiva mostra personale, a cura di Patti Campani e Marcello Corazzini (direttore della galleria torinese C.S.A.Farm), quasi fossero lì a seccare, a decantare sotto le arcuate volte in mattoni-a-vista di questa sorta di antro urbano, a profumare e esalare effluvii d'onde, che sembra si sentano accostandovi l'orecchio, come alle conchiglie, evocano la risacca che lambisce la sabbia del bagnasciuga di spiagge tuffate in nascoste calette del ponente ligure. Pare di scorgere fra le fronde le palpitanti scaglie marine del meriggio montaliano. Luccicanti, così esposte ai riverberi soleggiati, balenano laggiù, al largo...
Ma quel battito cardiaco, quel fiato prima calmo di bonaccia, poi concitato per la perturbazione climatica che increspa l'acqua sino a imbizarrire burrascosi cavalloni schiumanti, trasuda anche dall'altra sponda del Mediterraneo, verso distese desertiche, lande invece "aspre e riarse", solcate dalle piste delle carovane beduine, scenari che evocano alla mente panorami arabeggianti, paesaggi africani dal fascino selvaggio: insomma, l'elegante, dinoccolata, deliberatamente "squilibrata" e gracile struttura assemblativa delle opere dell'artista piemontese - meticoloso nella lavorazione del materiale, su cui spesso innesta con maniacale meticolosità tacche e cunei o sfrutta particolari conformazioni/deformazioni congenite ovvero "spugnose" affezioni arboree della pianta originaria - ha un respiro olistico, appunto. Allude all'alito di vento dell'Anima del Mondo, psiche, soffio vitale del Pianeta, alma mater. Sfocia in uno stile che potremmo chiamare minimalista-ecologico (non nel senso modaiolo-fricchettone del termine, però) con richiami etnici, se si pensa alla somiglianza con lo scheletro delle tende dei villaggi dei nativi americani: essenziale e limpido, incline all'acromia o a tinte tenui, diluite, diafane, talora in associazione con elementi in tessuto o raccordi metallici, giusto a far percepire il rapporto inscindibile tra naturalità ambientale e cultura umana, lo spirito estetico-demiugico dell'autore tenta e forse riesce, almeno per un momento, a riplasmare il caos in cosmica armonia.
Al di là del tempestoso, tedioso od odioso malessere esistenziale, "il rivo strozzato che gorgoglia", "il prodigio che schiude la divina indifferenza" - nelle parole del poeta - "e la nuvola, e il falco alto levato", ecco la quiete. Oltre l'orizzonte.
(e.s.l.)
Enzo Bersezio
"Il Respiro delle Maree"
Mostra personale
a cura di Marcello Corazzini
e Patti Campani
Fino al 19 marzo 2016
Orario di apertura al pubblico:
dal lunedì al sabato
dalle 10,00 alle 12,00
e dalle 16,00 alle 19,00
(chiusura, giovedì pomeriggio)
Tatler
Spazio espositivo
di Gianfranco Salomoni
Via Rialto, 29/2
Bologna
Info: 051-221030 / 333-6419333
fiorile.tatler@gmail.com
CosmoShopArt
Contemporary Art on line
Contemporary Art Gallery
Via Vanchiglia, 36 (interno cortile)
Torino
Info: 011-0441264 / 339-7796065
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Nelle immagini a corredo del testo, Ezio Bersezio e la sua opera "Respiro della marea", 2015
installazione-scultura lignea, in mostra nello spazio espositivo Tatler di Bologna
foto © aut./P.Campani/Fiorile/Tatler/CSA
© E. Bersezio / P. Campani / Fiorile+Tatler / CSA
link al precedente articolo Su questa pietra (stoccata e fugata)
relativo alla mostra personale Headscapes di Guy Lydster
alla Galleria CSA Farm di Torino :
www.bdtorino.eu/sito/articolo.suquestapietra
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Articolo pubblicato il 27/02/2016