Il nuovo Kawasaki J125 provato per voi

Civico20 News vi porta in giro per Torino con lo scooter di Akashi

Dopo il record di vendite fatto registrare dal modello con motore 300 del 2015, Kawasaki presenta la versione rinnovata del suo primo scooter in catalogo: il J125. La cilindrata è tra le più amate in Italia perché ha un motore piccolo e tranquillo ideale per il tragitto urbano casa-lavoro, consumi e costi di manutenzione ridotti e soprattutto si può guidare con la patente B.

La ciclistica è uguale al 300, col telaio in acciaio, la forcella con escursione di 37 mm e degli ammortizzatori che rientrano sicuramente tra i punti forti di questo mezzo, in grado di assorbire benissimo dossi, buche e binari sconnessi. Oltre a questa caratteristica, i suoi punti di forza sono l’abitabilità, davvero ottima grazie alla sella larga e ben sagomata, che accoglie molto bene pilota e passeggero e consente di mettere comodamente i piedi a terra, anche se le pedane sono troppo vicine alla seduta, però i più alti hanno le ginocchia piegate; e poi la sicurezza.

Gli pneumatici tutto sommato larghi, l’impianto frenante bene a punto comprensivo di ABS di serie, gli ammortizzatori che azzerano le asperità e il baricentro basso concorrono tutti nel trasmettere sicurezza al pilota, che può evitare di preoccuparsi troppo anche passando sui binari del tram.

Passiamo alla prova su strada, anche se qui arrivano un paio di dolenti note: prima ancora di arrivare ai 20 km/h sembra di assistere alla partenza dello space shuttle, infatti il J125 vibra tanto, troppo, e non è ben chiaro il motivo. Per fortuna tutte le parti del corpo a contatto con lo scooter poggiano sulla gomma, altrimenti pilota e passeggero si sentirebbero come il bucato nella centrifuga.

Le pedane non continuano nel retroscudo, quindi la posizione di guida è obbligata ma comoda, anche se dopo diversi chilometri ai piloti farebbe sempre piacere allungare le gambe. La sella è una vera e propria poltrona dotata di schienalino, comoda anche per il passeggero che ne ha un’ampia porzione e ben imbottita. Quest’ultimo è seduto comodo, con le pedaline estraibili alla giusta distanza e con i maniglioni ben posizionati, ma è posto in alto rispetto al pilota e si prende tutta l’aria addosso.

In viaggio il parabrezza copre un po’ poco alle alte velocità e crea qualche fastidiosa turbolenza, però garantisce una buona visibilità. Ben visibile e leggibile anche il cruscotto, dotato di tachimetro e contagiri analogici separati da un display LCD con tutte le altre informazioni. La strumentazione è retroilluminata in azzurro.

Il motore eroga 14 CV che però non garantiscono un buono spunto e richiedono pazienza per permettere al J125 di arrivare alla velocità massima, ma poi la tiene facilmente ed è quindi pronta a viaggi tranquilli e rilassanti, senza disdegnare qualche passaggio nel misto dove, col motore caldo, permette un discreto divertimento, anche se posizione di guida e prestazioni non invitano alla guida sportiva.

Per concludere il lato estetico è sicuramente il più caratteristico per questo modello che sfoggia una linea slanciata e aggressiva con tanti dettagli affilati che contrastano le forme tonde della sella. Disponibile in bianco e nero a 4550€ oppure nella speciale colorazione nero opaco e verde al prezzo di 4740€.La capacità di carico è ottima, grazie al vano sottosella che ospita un casco integrale, al vano portaoggetti nel retroscudo, dotato di presa da 12V, e al telaio per il bauletto. Le plastiche utilizzate per il coperchio del vano portaoggetti e per quello del serbatoio, posizionato sul tunnel centrale, non sono delle migliori e la loro leggerezza impone di maneggiarli con cura.

 

Per aver fornito lo scooter qui sopra analizzato si ringrazia GR Moto di corso Svizzera 185, Torino. 

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Articolo pubblicato il 15/04/2016