DONNE AL VOLANTE

Pericolo costante....?!? Dicevano una volta..... Di Duilio Truffo

di Duilio Truffo

Negli anni 50 non tutte la auto avevano il servosterzo per cui alcuni modelli erano assai faticosi da condurre; soprattutto nelle manovre da fermo occorrevano quindi braccia muscolose, che in quegli anni in genere le donne non possedevano ancora: i fitness center e il servosterzo sono arrivati molto dopo! All'epoca erano poche le donne alla guida, mentre gia nel 70 l'emancipazione femminile permise a molte più donne di essere indipendenti e, dunque, il numero delle patentate aumentò di parecchio. Adesso con l'elettronica le vetture sono molto più morbide e confortevoli, e le donne di oggi molto più disinvolte, tant'è che alla mattina certe si truccano perfino ai semafori...     scherzi a parte, alcune di esse arrivarono anche a condurre una Formula 1.


Tra le più note agli albori degli anni 60, ed esattamente nel 1958,,  spicca il nome di un'italiana doc, Maria Teresa De Filippis: napoletana di origine riuscì a qualificarsi ad un Gran Premio e parteciò ad altri, oltre che alle gare di vetture Gran Turismo. Altre donne  ottennero dei risultati importanti nell'ambito delle gare automobilistiche, ne citiamo alcune: Divina Galica, inglese ed ex sciatrice, nel 1976 tentò per tre volte di qualificarsi in F.1 senza però riuscirvi.


Desirè Wilson, sudafricana,  partecipò ad una sola gara di F.1 ma non di campionato.  
Giovanna Amati, romana, fu al centro di note vicende di cronaca in seguito al suo rapimento durante il quale pare si fosse innamorata del suo carceriere.  Dopo la sua liberazione iniziò la carriera come pilota dalle formule minori fino alla formula 3000, assai impegnativa, ma giunta alla F1 non riuscì mai a qualificarsi per un Gran Premio.
Una sola donna, piemontese, riuscì a gareggiare seriamente in Formula 1: Lella Lombardi, che passò dalle vetture turismo alle monoposto minori, alle vetture sport prototipo fino al grande salto nella massima formula del mondo automobilistico. Oltre a partecipare per tre anni al campionato mondiale, nel 1975 ottenne anche  un sesto posto conquistando un punto (poi dimezzato dagli organizzatori) su una pista assai difficile in Spagna. Dopo di lei nessuna riuscì più a qualificarsi per un Gran Premio di F.1.


Dal prossimo anno ci sarà un campionato chiamato “F.1 Academy” riservato alle sole donne con alcune gare in concomitanza con i Gran Premi di F1 e dunque sulle stesse piste. (già nel 2023 si disputarono alcune gare ma più in sordina: vinse la spagnola Marta Garcia (con un Team Italiano).
Per il 2024 la FIA (Federazione Internazionale automobilistica)  ha deciso di dare più importanza a questa categoria inserendo circa 4 o 5 gare sulla stessa pista della F.1 e dunque con molto più risalto e soprattutto con molto più pubblico per far conoscere in tutto il mondo questo nuovo campionato. Chiamarla F.1 ci pare  un po' esagerato in quanto le formula 1 attuali dispongono di poco più di 1000 cavalli mentre la f1 academy ne ha circa 170: la differenza di potenza è abissale, ma comunque le gare con vetture monoposto molto simili tra loro ofrrono spesso spettacoli divertenti e combattuti proprio per questa caratteristica.

Academy sta a dire che  saranno gare propedeutiche alla F.1. Se la TV offrirà la visione di questa categoria sarà certamente appassionante, i sorpassi e i testa coda non dovranno mancare, lo spettacolo sarà probabilmente assicurato. Anche la partecipazione di un Team Italiano, tra i migliori, “Prema Racing” sarà presente nel prossimo campionato con tre pilotesse, non si sa ancora se tra le tre ci sarà una conduttrice italiana, ma speriamo.

Uno degli aspetti positivi è il fatto che le squadre di F.1 del campionato mondiale dovranno, ciascuna, appoggiare economicamente una pilotessa (compresa la Ferrari). Non si conoscono ancora i nomi delle partecipanti al campionato 2024, ma presto Susie Wolf, managing director del campionato nonché moglie di Toto Wolf, ex pilotessa e collaudatrice di F.1, svelerà le squadre ed i nomi delle concorrenti.


La Formula 1 Academy ha proprio lo scopo di aiutare le donne a progredire in questo campo, e le più meritevoli avranno l'occasione di poter progredire verso le Formule più performanti e chissà magari proprio nel Campionato Mondiale di F 1. Aspetteremo l'inizio del campionato con un occhio di riguardo alle  neo pilotesse, con la speranza che alcune riescano ad arrivare all'ambito traguardo.

 

  

 

 

 

 

   Un articolo di Duilio Truffo

 

© 2024 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/01/2024