Oggi parleremo di un’antica cinese (Shuimohua )  e giapponese (Sumi-e ), che in giapponese significa “inchiostro nero” e “pittura”.

Di cosa si tratta?

Di uno stile di pittura che utilizza solo l’inchiostro nero (china), il sumi appunto, preparato polverizzando delle barrette contro una pietra detta suzuri.

I pennelli devono necessariamente avere la punta assottigliata, per intenderci, sono simili a quelli utilizzati dai calligrafi: spesso sono di bambù, ma possono anche essere ricoperti con peluria di coniglio, bue, cervo o lupo.

Ognuno di questi pennelli ha effetti differenti in base al pelo di cui è ricoperto e bisogna essere molto abili, perché in quest’affascinante arte, ciò che viene fatto non può più essere cancellato: occorre dunque molta fermezza, calma e concentrazione.

Questa tecnica pittorica è molto antica: nacque in Cina nel corso della dinastia Tang e fu introdotta in Giappone dai monaci buddisti Zen durante il XIV secolo.

La sua popolarità crebbe al punto da aver affascinato moltissimi artisti e scrittori occidentali e da essere apprezzata ancora oggi in quasi tutto il mondo.

Si contraddistingue per la sua minimale sobrietà e la sua spontaneità: osservando questo tipo di disegno si può quasi passeggiare nella mente di colui che l’ha creato.

Se siete appassionati della cultura orientale o siete interessati all’apprendimento di quest’arte antica, magari per decorare la vostra casa o illustrare i vostri scritti personali, Civico20news vi segnala il Workshop di Sumi-e, diretto da Alessandro Do Ryu Sarotto al Centroriente di corso Cadore 27/e, che si terrà il 21 e il 22 maggio a Torino.

Un’occasione per apprendere le basi di questa affascinante stile pittorico, apprendendo “dall’allievo” del maestro Beppe Mokuza Signoritti.

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/events/525725424276745/