Le novità al Museo Forte Bramafam di Bardonecchia (To).

L’intervista al Presidente Pier Giorgio Corino sulle artiglierie del Regio Esercito accolte al Museo.

Sono passati oltre 20 anni dall’inizio dei lavori per il recupero del forte Bramafam di Bardonecchia e la sua destinazione a museo storico, ma le novità non sono mai finite: oggi sappiamo che una parte delle artiglierie del Regio Esercito saranno collocate nella nuova area museale del Forte. Per saperne di più abbiamo intervistato il Presidente dell’Associazione per gli Studi di storia e Architettura Militare, affidataria dell’Opera, Pier Giorgio Corino.

Dall’agosto 2015, da quando ci fu posta la domanda se eravamo disponibili a ospitare altro materiale d’artiglieria a Forte Bramafam, ha preso corpo il progetto di realizzare una mostra che narrasse l’evoluzione delle artiglierie del Regio Esercito.

Il luogo consono per ospitarla, vista anche la sua passata destinazione, era il Magazzino d’artiglieria, ridotto però ai soli muri perimetrali, quindi da restaurare. Giunto integro nelle sue strutture sino alla fine degli anni Sessanta del Novecento, utilizzato come colonia dai Salesiani, dal momento della cessazione di tale attività fu pesantemente smantellato per recuperare materiali da costruzione per uso pubblico a Bardonecchia.

E’ stato un lavoro lungo e impegnativo, ma non ci siamo tirati indietro. Per prima cosa fu avviata un’analisi di fattibilità da presentare ai possibili finanziatori: l’ipotesi era di ricostruire il fabbricato nei limiti del possibile nelle sue condizioni originali. Poi si diede corso alla realizzazione di un progetto esecutivo per ottenere le autorizzazioni della Soprintendenza e dell’Agenzia del Demanio e infine avviata la pratica di concessione edilizia. La condizione di zona sismica in cui ricade Bardonecchia ha portato a un allungarsi dei tempi di progettazione e alla realizzazione di strutture di notevole impegno. Le nevicate di quest’anno hanno portato a un protrarsi dell’avvio dei lavori, ma ciò nonostante per maggio la struttura sarà agibile.

Tutto l’intervento è reso possibile grazie ai contributi della Compagnia di San Paolo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalla Fondazione Magnetto.

Parliamo di Una raccolta proveniente dal Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino che potrà essere vista nel suo sviluppo temporale, dal cannone da montagna da 75 BR ret impiegato nella battaglia d’Adua, del 1° marzo 1896, all’imponente cannone da Corpo d’Armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima Guerra Mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Poi la bombarda da 400 del Duca d’Aosta, con un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali sino allo svettante cannone da 149/40. Un’infilata di storia di bronzo e acciaio, eventi da ricordare e da non dimenticare, in alcuni casi da non ripetere.

Nella terza campata, oltre alle artiglierie controcarro e antiaeree, in tre vetrine si susseguirà l’evoluzione delle mitragliatrici del Regio Esercito con sedici distinte armi dalla Gardner del 1886 sino alla Breda del 1937. Di rimando in una vetrina a sé stante diciannove armi automatiche individuali narreranno la loro evoluzione dalla Villar Perosa, all’intera evoluzione dei M.A.B. sino alla TZ 45.

 

Visto il notevole interesse suscitato, la mostra La Seconda Guerra Mondiale in Val di Susa ha trovato nuova collocazione nella prima campata del Magazzino artiglieria. La storia di quei cinque anni di guerra vista attraverso seicento fotografie d’epoca che narrano gli eventi legati alla Valle di Susa, un lungo lavoro di ricerca che ha riportato alla luce storie di guerra e di uomini, in particolare di quelli, che volenti o nolenti, vi parteciparono, e che rimasero a volte “immortalati” per sempre in quegli eventi.

Il viaggio nel tempo prosegue all’interno del forte, dove attraverso trentotto sale viene raccontata la storia del Regno d’Italia tra Ottocento e Novecento, accompagnati da 160 manichini che indossano uniformi originali, da oltre 2000 tra documenti e oggetti esposti. Una collezione costantemente aggiornata con i nuovi arrivi che tutti gli anni la vengono ad arricchire. Una storia che non è mai noiosa e che trasporta il visitatore molto spesso nel passato.

Per noi quella di questi anni è stata una grande impresa, ringraziamo chi ci è stato vicino supportandoci e aiutandoci, chi è venuto a trovarci e apprezzato, ringraziamo anche gli “assenti”. Ricordiamo che Forte Bramafam è nato dalla testardaggine di un gruppo di ricercatori storici, un’iniziativa del volontariato culturale, di puro volontariato: noi paghiamo un affitto allo Stato per restaurare un bene dello Stato.

Nel 2018 Forte Bramafam sarà visitabile con il seguente programma di aperture. − Giugno: sabato 30 − Luglio: tutti i sabati e le domeniche: 1, 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 − Agosto: tutti i giorni da mercoledì 1 sino a venerdì 31 − Settembre: tutti i sabati e le domeniche: 1, 2, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29 e 30 − Ottobre: tutti i sabati e le domeniche 6, 7, 13, 14, 20, 21, 27 e 28 Orari di apertura: 10.00 - 18.30 - ultimo ingresso ore 17.00.

Per informazioni: 39 333 6020192, 39 339 2227228

e-mail: info@fortebramafam.it

www.fortebramafam.it

www.facebook.com/museofortebramafam

 

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Articolo pubblicato il 06/06/2018