Tragedia Genova: un minuto di silenzio. Anche due.

Tra le macerie del ponte Morandi si è perso il rispetto per le vittime.

 

Polemiche e accuse incrociate, commenti e denuncie, ricostruzione e analisi.
Il post-tragedia ligure regala agli italiani il solito teatrino in cui i vari attori istituzionali giocano a scaricarsi le responsabilità del massacro a vicenda: a inaugurare lo scontro il Ministro del lavoro Luigi Di Maio che, a cumuli ancora in aria, ha processato per direttissima Autostrade per l’Italia, annunciandone la revoca delle concessioni.
Un atteggiamento dettato più dall’impulso e dalla volontà di gettare in pasto al popolo incazzato i responsabili dell’accaduto piuttosto che non frutto di un ragionamento lucido mirante l’analisi oggettiva di quanto successo che, per forza di cose, richiederà più di 24 ore.
Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, ha mostrato di non aver gradito l’atteggiamento giustizialista del Governo e ha subito annunciato clausole e penali salatissime qualora si decidesse, dall’oggi al domani, di revocarne le concessioni.
Nelle ultime ore si è venuto  sapere che i patti siglati tra il governo e il colosso della famiglia Benetton sarebbero coperti da un segreto totale, e il Ministro Toninelli ne ha chiesto l’immediata desecretazione.

 

E non sono piaciute nemmeno le modalità con le quali il capo politico del movimento ha dichiarato guerra totale ad Atlantia: il titolo, da quando è crollato il ponte Morandi ha perso oltre 22% in borsa e ha visto il valore delle sue azioni ridursi a 18,3 Euro.
La guerra, per ora dialettica ma presto legale, tra il colosso che gestisce le autostrade e il Governo è appena iniziata, ma Di Maio ha subito messo le mani avanti: “Sono convinto che ci siano tutte le motivazioni per non pagare penali. Di fronte a 40 morti non ci sono clausole che tengano”.
Un po’ più soft le dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Salvini “Mi aspetto che già da oggi Autostrade sospenda il pagamento dei pedaggi. C’è un privato, responsabile di questo dramma, che ha incassato un miliardo di utile netto l’anno scorso e penso che, una parte di questo utile netto, sia giusto investirlo in città. Di tutto il resto parleremo dopo”.
Per ora autostrade ha annunciato che a non pagare il pedaggio saranno solo le ambulanze: il minimo.

Nelle ultime ore, comunque, il Ministero presieduto da Toninelli ha frenato un minimo l’azione di Di Maio annunciando l’avvio di un’istruttoria che avrà il compito di stabilire cause e responsabilità circa il dramma genovese e, eventualmente, portare avanti la revoca delle concessioni.
Una scelta più istituzionale e ragionevole che si pone l’obiettivo di giungere a una verità nel giro di un mese. Sapendo come funzionano le cose in Italia, una sorta di mission impossible.

 

Come è ormai consuetudine, è sul web che si può trovare la parte peggiore della polemica: bufale a fake news non si contano; qualcuno pubblica foto che mostrerebbero lo stato del ponte e le sue condizioni prima del cedimento: si tratta di un evidente falso, così come è stucchevole la polemica che ha investito il M5s genovese e la relativa opposizione, nel 2013, alla costruzione della Gronda che, secondo gli intenti, avrebbe alleggerito il carico sul ponte Morandi e magari sventato la vicenda.
Vero, non foss’altro che tale gronda avrebbe visto luce solo nel 2029 e la delibera con cui è stato bocciato avanzamento dei lavori non sarebbe stata possibile solo con i voti dei consiglieri 5 stelle (minoranza).

 

Nel tritacarne della polemica ci è finito anche il Ministro degli Interni Salvini immortalato sorridente e spensierato a una cena di partito nel messinese tra calici di vino bianco e succulenti portate di pesce: era la sera di Ferragosto. A scatenare (o a provarci) l’indignazione del web ci ha pensato Matteo Orfini che citando (addirittura ) la Costituzione ha inveito "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Le immagini di Salvini che festeggia in ore drammatiche per Genova sono uno schiaffo al dolore del nostro paese e la negazione di quel principio”.
Salvini ha chiuso la vicenda definendo alcuni membri del governo “sciacalli”.

 

Polemiche su tutto. Ognuno sembra voler avanzare di un pezzettino; trarre un minimo di vantaggio da questa immane tragedia. E in tutto questo le 38 vittime, i dieci codici rossi di cui uno in pericolo di vita, sembrano esser appena considerati, messi sullo sfondo e pronti a essere utilizzati solo per avvalorare le tesi di ciascuna fazione.

 

Anche il calcio va nel pallone: come ogni volta che il Paese si trova di fronte a una tragedia come questa ci si chiede se sia giusto sospendere o meno la giornata di Campionato: a prescindere dalla scelta di Federcalcio, la polemica è assicurata. Così, in maniera molto pilatesca i vertici del Calcio hanno scelto di rinviare solo le partite riguardanti la città di Genova, ossia Sampdoria-Fiorentina e Milan - Genova: potrebbero essere recuperate già il prossimo martedì, e chiedersi cosa cambi spostare due match di appena due giorni è più che lecito.
Prima delle partite verrà osservato un minuto di silenzio.
Potrebbe essere un valido spunto un po’ per tutti.

 

 

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Articolo pubblicato il 17/08/2018