Charles Aznavour, adieu al poeta dell'amore infinito e per sempre

Dopo l’amore...nulla era importante per lui. E d’amore ha cantato fino alla fine.

Se ne va a 94 anni, praticamente un secolo di musica che si spegne come il suono di una fisamormonica che sfuma, in piazza a Montmatre, tra un bistrot e un pittore di strada.

Un violino solitario, dal gusto tipicamente francese anche se di origine armena, Aznavour rappresenta l’ultimo chansonnier, il primo tra tanti, l’unico nel suo genere.

Non importa se la musica è cambiata in questo secolo, non importa se i modi e i costumi oramai sono ben altri. A lui bastava salire in scena per dare classe e gusto a qualsiasi palcoscenico.

Una belle epoque che lui riusciva a riportare in vita semplicemente intonando un paio di note. Brividi ed emozioni a cui nessuno poteva restare indifferente, neanche il più duro dei rockettari, come Johnny Hallyday.

Indimenticabili i suoi brani, cosi come i suoi duetti, uno su tutti per noi italiani, quello con Mia Martini “Dopo l’amore”.

L’istrione per eccellenza si è trasformato ancora conquistando l’immortalità dell’anima e del bel canto.

Lassù, da qualche parte, ritroverà gli amici di sempre, Johnny ed Edith e “la commedia brillerà”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/10/2018