Dagli aruspici del mondo antico ai giorni nostri

Greta Thurnberg, chi prima di lei?

C‘erano una volta gli aruspici (anticae viae). Seri professionisti, inquadrati in un loro ordine, che avevano il compito di interpretare il presente ma soprattutto quello di predire gli eventi futuri.

 

Ai tempi dell’impero romano, aruspici, esperti di arte divinatoria ed oracoli calavano in Roma dal nord.

Ma venivano solo dall’Etruria e non, come oggi,  da paesi disperati del nord, come la Svezia, distrutti  dall’immigrazione incontrollata e dagli alcolici che assumono per dimenticare dove vivono.

 

Calati a Roma, gli aruspici leggevano, per così dire, la volontà degli dei attraverso l’osservazione del volo degli uccelli ed interpretando le viscere,  il fegato in particolare, degli animali sacrificati per quel rito.

Anche i fulmini erano tenuti in grande considerazione dalla corporazione degli aruspici e degli oracoli, in quanto portatori del messaggio divino.

Per molti secoli questa arte divinatoria, insieme ai suoi sacerdoti, perse di importanza e fu relegata nell’oblio.

 

Solo alla fine del 1700 si provvide a riesumarla, rivestendola con calcoli parascientifici, che ebbero notevole risonanza, un pastore della chiesa d’Inghilterra, Thomas Robert Malthus.

 

Il prelato sosteneva che mentre lo sfruttamento delle risorse del globo terrestre cresceva secondo una progressione aritmetica, la popolazione si espandeva a ritmo geometrico. Le risorse si sarebbero pertanto esaurite nel giro di pochi anni, per cui l’unica soluzione era quella di far nascere bambini in numero minore di quello dei morti.

 

Tesi rilanciata alla grande negli anni sessanta da Paul Ralph Ehrlich, che, insieme a sua moglie, scrisse un libro in cui si poteva leggere che “nel corso degli anni settanta il mondo sperimenterà carestie di proporzioni tragiche- centinaia di milioni di persone moriranno di fame”.

 

Il loro libro intitolato “The population bomb”, fu raccomandato dal WWF ed adottato come un vangelo dal culturame marxista e progressista di quegli anni.

 

Poi nel 1970 sollevarono grande interesse le tesi avanzate dal Club di Roma, fondato da Aurelio Peccei e dallo scozzese Alexander King. Il Club in cui operavano scienziati, economisti ed esperti di livello internazionale, si era prefisso l’obbiettivo di individuare soluzioni alternative all’esaurimento delle risorse naturali (alimenti in primo luogo) che si sarebbe verificato prima degli anni duemila  a causa dell’incremento della popolazione mondiale.

 

Nell’anno 1988, gli scienziati ed i climatologi che si erano riuniti nell’associazione “Club of Earth” annunciarono urbi et orbi che “arrestare la crescita demografica, doveva essere un punto, secondo come importanza, soltanto all’evitare una guerra nucleare.”

 

Ad intorbidare lo scenario mondiale provvide in seguito il più ottuso di tutti i concorrenti alla carica di presidente degli Stati Uniti, ossia quel Al Albert Gore, che fu seguito come un vero oracolo dalle sinistre mondiali ed europee. Propose anche lui di diminuire gli abitanti della terra per contrastare l’effetto serra.

 

Si tratta di profezie che gli anni hanno dimostrato essere false. Anche se la popolazione mondiale è raddoppiata rispetto all’anno 1961, oggi, per ogni abitante è disponibile il 23 per cento di cibo in più e la quota di popolazione condannata a morire di fame si è ridotta in trent’anni dal 35 al 18 per cento.

 

Per di più gli “oracoli” che abbiamo più sopra elencati oggi si rivoltano nelle loro tombe. Ben pochi li hanno ascoltati, molti ridono delle loro profezie ed alcuni si sono rivolti a quell’ectoplasma denominato il “buco di ozono”.

 

Abbandonato il buco, oggi l’attenzione dei media e del loro pubblico e quella del delirante culturame progressista è calamitata dalla discesa di una piccola svedese con le treccine, affetta da una sindrome autistica.

 

Si chiama Greta Thurnberg.

 

Giunge fra noi da paesi nordici come la Svezia e la Finlandia, afflitti, come abbiamo scritto, oltre che dai ghiacci sempiterni, da piaghe come l’alcolismo e da una sempre più ignobile sottomissione ai dictat degli immigrati, fraternamente accettati in gran numero.

 

L’ultima della dinastia degli aruspici, accolta ed omaggiata come un vero oracolo da grandi uomini di stato come Macron, Bergoglio e Mattarella, ha abbandonato le tesi sulla fame dei popoli e richiama l’attenzione sull’aumento del CO2.

 

Ha dichiarato che “fra dieci anni, 257 giorni e tredici ore, il mondo finirà se non dimezzerete il CO2”. Subito dopo, preso atto delle sue grandi capacità divinatorie, ha annunciato che è inutile per lei frequentare ancora la scuola.

 

Qualche dubbio, sulle sue tesi comincia ad affiorare, anche se è ancora presto per lei trovare posto nel camposanto ideologico dei suoi predecessori.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 14/06/2019