Sindaci di Torino: Melchiorre Voli

Ricopre la carica dal 1° gennaio 1887 al 19 ottobre 1894, si occupa di edifici scolastici e fognature. È titolare di una via in zona Lingotto

Melchiorre Voli nasce a Torino il 9 gennaio 1842, da una famiglia agiata originaria di Dronero (Cuneo). Il padre, Vincenzo, è un magistrato, e la madre è Francesca Mangiardi.

Il Nostro si laurea in giurisprudenza a Torino ed esercita per qualche tempo come avvocato. Entra a far parte del Consiglio comunale torinese nel settembre del 1883, grazie all’appoggio congiunto di due Associazioni cittadine, Costituzionale e Padri di famiglia.

Nel Consiglio, Melchiorre non tarda a farsi notare, tanto che viene nominato quasi subito assessore effettivo per il biennio 1884-85. Regge l’Ufficio Legale. Dal 1° gennaio 1887 è assessore anziano. Sono notizie che apprendiamo dal necrologio che gli dedica la «Gazzetta Piemontese» del 18-19 dicembre 1894, il testo più ricco di informazioni sulle vicende del Nostro.

«Quando il conte di Sambuy lascia la carica di sindaco, - leggiamo in questo necrologio - Voli viene incaricato di reggere la suprema carica municipale. [1° gennaio 1887, N.d.A.] Nelle funzioni di pro-sindaco dichiara apertamente che non si crede autorizzato ad altro che a liquidare il passato e a compiere le opere iniziate dai predecessori. Ossequiente alle delibere del Consiglio e ai desideri della maggioranza, dimostra di saper presiedere e dirigere le discussioni con sagacia imparziale e con avveduta prontezza.

Questi titoli e questi meriti lo segnalano al Governo del Re per la nomina a Sindaco che ha luogo con Decreto Reale del 20 marzo 1887 [29 marzo 1887, N.d.A.]. Viene confermato in questa carica con decreto del 19 giugno 1888; la sua nomina viene rinnovata per il triennio 1889-92».

Siamo in presenza di una normativa per la nomina del sindaco che non prevede ancora l’elezione diretta da parte dei cittadini. Nel Regno d’Italia, il territorio dello stato era diviso in province con a capo il prefetto, circondari con a capo il sotto-prefetto e comuni con a capo il sindaco, scelto fra i consiglieri comunali e nominato con Regio decreto.

Quando la nuova legge elettorale rende elettiva la carica del sindaco nei Comuni più grandi, da parte del Consiglio comunale, Voli viene eletto all’unanimità, il 15 novembre 1892, «in una seduta memorabile per la piena incondizionata dimostrazione di stima che gli viene dai Consiglieri e da tutta la popolazione».

Nelle precedenti elezioni amministrative, Voli è risultato primo eletto fra ottanta consiglieri e forse 120 candidati.

Il Nostro svolge il suo mandato di sindaco senza realizzare importanti innovazioni che le difficili condizioni del bilancio comunale non avrebbero consentito. Le finanze comunali sono state compromesse dalla amministrazione un po’ troppo splendida che l’ha preceduta, quella di Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, sindaco dal 28 marzo 1883 al 31 dicembre 1886, promotore del taglio delle due vie “diagonali”, via Pietro Micca e via IV Marzo.

Teofilo Rossi, sindaco di Torino dal 28 giugno 1909 all’11 giugno 1917, in un suo scritto del 1914, afferma che «Melchiorre Voli, Sindaco dal 1887 al 1894, iniziò la grande opera della fognatura e diede il massimo impulso agli edifici scolastici per l'istruzione elementare».

Secondo il già citato necrologio, l’opera di Voli appare come quella di un “temporeggiatore” e la sua linea di condotta prudente ha reso veri e importanti servizi al Comune. Dalla stessa fonte abbiamo una descrizione del Nostro: «Bello e simpatico della persona, buono e mite d’animo, gentile con tutti, elegante e popolare ad un tempo, di spirito conciliante, parlatore facile, corretto, facondo, vero gentiluomo ed ottimo padre di famiglia, egli non aveva nemici, non aveva quasi neanche avversari. Onde fu detto che, volendo ricercare i difetti dell’uomo e dell’amministratore, si sarebbe dovuto cercarli nelle sue medesime qualità – nella sua bontà e condiscendenza».

È anche Consigliere provinciale di Cuneo, provincia cui è legato dal paese di origine della sua famiglia, Dronero. È socio ordinario dell'Accademia d'agricoltura di Torino (29 novembre 1873).

Cavaliere della Corona d’Italia fin dal 1874, commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro dal 23 settembre 1888, grande ufficiale nel giugno 1893, Melchiorre Voli è nominato senatore del Regno d'Italia il 4 dicembre 1890. Appartiene alla Categoria 21 (Persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria) ma non frequenta molto il Senato perché non si è mai lasciato tentare dalla carriera politica.

Melchiorre Voli sposa Giuseppina Cavalli, figlia del generale Giovanni Cavalli, e dal loro matrimonio nascono Teresa (sposa Vittorio Tornielli di Vergano), Giovanna Francesca detta Fanny (sposa Carlo Gromis di Trana il 31 gennaio 1894), Gaspare Vincenzo, Vincenzo Piero (sposa Giulia Maffei), Maria (sposa Guido Biscaretti di Ruffia, senatore), Giovanni Pietro (sposa Luisa Bouvier) e Giulia Maria (sposa Edoardo Sella).

Il Nostro da tempo soffre di una malattia di cuore, che si aggrava all’improvviso nel settembre del 1894 mentre è con la famiglia a Suno (Novara). Pare che in conseguenza di una escursione in montagna la cardiopatia venga complicata da pleurite e polmonite. Lo cura anche il professor Camillo Bozzolo. È sottoposto a ripetute operazioni e, in un intervallo di miglioramento, viene trasportato a Torino.

Il 19 ottobre, Voli manda alla Giunta le sue dimissioni che il Consiglio respinge. Lui le riconferma fino a che vengono accettate. Melchiorre Voli muore a Torino, il 17 dicembre 1894.

Il già citato necrologio della «Gazzetta Piemontese» del 18-19 dicembre 1894, lo definisce «L’uomo che anche dopo le sue dimissioni, la nostra Torino continuava a considerare come il primo suo concittadino…». La sua commemorazione in Senato è tenuta dal Presidente, Domenico Farini, il 12 giugno 1895.

Il Comune di Torino gli ha intitolato una via, in zona Lingotto, che va da corso Traiano a via Passo Buole.

 

Teofilo Rossi, Cinque anni di vita amministrativa torinese 1909-1914, Nuova Antologia di Lettere, Scienze ed Arti, maggio giugno 1914, volume CLXXI.

La morte di Melchior Voli, «Gazzetta Piemontese» del 18-19 dicembre 1894.

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Articolo pubblicato il 13/01/2020