Stradario torinese: via Rivalta
Giuseppe (a sinistra) e Antonio Carle

Un tratto della via, dedicata al Comune dell'area metropolitana di Torino, è stato intitolato ai fratelli Antonio e Giuseppe Carle

A Torino, la attuale via Rivalta è compresa nel Borgo San Paolo e si estende dal corso Lione al largo Racconigi. I numeri civici iniziano dal 20 (numeri pari) e dal 19 (numeri dispari) e lungo il suo percorso non si trovano realtà particolari che ne enfatizzino il nome.

Perché parlarne? Questa via ha avuto in passato un decorso molto più lungo dell’attuale e dalla analisi dei cambiamenti di denominazione di alcuni suoi tratti possono emergere alcune curiosità della vita torinese.

Innanzitutto il suo nome. Le targhe viarie non lo dicono ma dovrebbe trattarsi del Comune di Rivalta di Torino, in un recente passato noto per la presenza dello stabilimento Fiat Rivalta, in località Tetti Francesi, attivo dalla seconda metà del 1967.

Il Codice di Avviamento Postale annovera ben sei Rivalta. Oltre a quella di Torino, altre tre sono in Piemonte: Rivalta frazione di La Morra (Cuneo), Rivalta Bormida (Alessandria), Rivalta Scrivia, frazione di Tortona (Alessandria). Abbiamo poi Rivalta frazione di Rodigo (Mantova) e Rivalta frazione di Brentino Belluno (Verona).

La vecchia via Rivalta, di cui si hanno vaghe notizie già a fine ‘800, è definita «via privata oltre la barriera di Orbassano» dalla Guida Marzorati del 1900.

Era un viottolo di campagna che partiva dall’attuale corso Filippo Turati (al tempo stradale di Stupinigi), seguiva l’attuale via Fratelli Carle fino al corso Mediterraneo. Il tratto fino al corso Lione prende oggi il nome di Via Enrico Martini Mauri. A questo punto finalmente troviamo l’attuale via il cui percorso precedente era molto più lungo perché proseguiva nell’attuale via Rodolfo Renier fino all’incrocio di via San Paolo con via Issiglio che la Guida Paravia di Torino del 1936 indica come largo Polveriera di San Paolo.

La nostra via Rivalta è stata quindi sottoposta a un progressivo spezzettamento, con intestazione a personaggi torinesi di un certo rilievo. Di Rodolfo Renier abbiamo già parlato in precedenza, ci occupiamo ora dei fratelli Carle, Antonio e Giuseppe, entrambi originari di Chiusa Pesio (Cuneo).

Il maggiore è Giuseppe, nato il 21 giugno 1845, filosofo, dal 1872 docente di filosofia del diritto all’Università di Torino, esponente del positivismo, movimento filosofico e culturale che esalta il progresso della scienza. Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino dal 1894 al 1901, socio dell’Accademia dei Lincei dal 1884 e senatore del Regno d’Italia dal 1898, muore a Torino il 17 novembre 1917.

Il fratello Antonio, nato il 3 maggio 1854, nel 1878 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Torino, dove dal 1894 insegna Patologia chirurgica. Primario dell’Ospedale Mauriziano di Torino, viene considerato uno dei più abili chirurghi del suo tempo ed è anche ricordato per la dimostrazione della trasmissione per via infettiva del tetano (1884). Nel 1908 è nominato senatore del Regno d’Italia. Muore a Torino il 23 febbraio 1927.

Nell’Ospedale Mauriziano, tra il 1911 e il 1912, viene costruito un nuovo padiglione chirurgico grazie all’offerta di 200.000 lire fatta dal professor Antonio Carle che intende così ricordare il figlio Antonio, detto Mimo, morto all’età di 12 anni, il 6 giugno 1909. Il nuovo padiglione, che si affaccia sul corso Re Umberto, viene dedicato a Mimo Carle (oggi spesso indicato erroneamente come “Mimmo”). Questa generosa donazione rafforza i legami del professor Carle con il Mauriziano ma non ha ricadute sulla via Rivalta che nel tratto fra corso Stupinigi e Re Umberto continua a fiancheggiare l’ospedale.

La situazione cambia tra il 1926 e il 1930 quando vengono costruiti gli ambulatori e il pronto soccorso del Mauriziano affacciati sul corso Rosselli. Questa espansione dell’ospedale ingloba il primo tratto della via che viene così a iniziare dal corso Re Umberto.

Questa è la situazione della via Rivalta descritta dalla Guida Paravia di Torino del 1936. Nel 1940 il primo tratto di via Rivalta, da corso Re Umberto fino al corso Castelfidardo (oggi Mediterraneo) viene intitolato ai Fratelli Carle.

Non è però una operazione semplice e lineare, come vedremo nel prosieguo del nostro racconto.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/03/2020