Lombardia. Al Niguarda un trapianto "a cuore fermo"

Ottimo intervento eseguito dall'equipe di Cardiochirurgia e del Trapianto del Cuore del prof. Claudio Russo.

La Giunta di Centrodestra guidata dal Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, porta a casa un altro importantissimo traguardo finalizzato al miglioramento di vita di quanti sono in attesa di un trapianto di organo solido.

Bisogna sottolineare che il Sistema Regionale Trapianti della Lombardia ha raggiunto un altro importante traguardo di somma importanza scientifica.

L’Ospedale Niguarda di Milano, di cui abbiamo già parlato in altre occasioni, è riuscito ad eseguire un trapianto di un cuore che era fermo da 20 minuti.

Dall’Ufficio Stampa di Regione Lombardia ci fanno sapere che “si tratta di una donazione definita ‘a cuore fermo’. Il prelievo ed il trapianto di cuore sono stati effettuati dall’equipe della Cardiochirurgia e del Trapianto del Cuore dell’Ospedale Niguarda di Milano (nella foto a sinistra), diretta da Claudio Russo”.

I sanitari che hanno effettuato l’intervento di trapianto tengono a sottolineare come “questa tipologia di donazione e trapianto è innovativa, in quanto il cuore viene fatto ripartire grazie a tecniche di circolazione extracorporea che vengono messe in atto dopo la morte in soggetti in cui i trattamenti intensivi vengono sospesi in seguito a neurolesioni gravissime. La normativa italiana prevede venti minuti di assenza di attività cardiaca per la determinazione della morte del soggetto. Fino ad un anno fa, questo tempo era ritenuto non compatibile con la ripresa dell’attività del cuore. Le procedure messe in atto in questo caso ne hanno consentito, invece, il trapianto e la ripresa funzionale”.

Notizie come questa lasciano davvero senza fiato. Pensare che da un organo considerato morto ed inservibile si possa creare una nuova situazione di vita, ridando speranza ad una persona che ormai vede ad un passo la sua dipartita, è stupefacente.

Tutto questo è stato reso possibile grazie alla complessa organizzazione di prelievo dell’organo diretta dal Responsabile del Programma Regionale di donazione organi e tessuti, Marco Sacchi, che coadiuvato da AREU è riuscito a rivestire un ruolo operativo a supporto del complesso processo di donazione.

A valutare la compatibilità fra il donatore e il ricevente del cuore è intervenuta la Struttura Complessa Trapianti Lombardia, diretta da Tullia De Feo, che, dalla sede storica del Policlinico di Milano, “garantisce h 24 la valutazione di idoneità e l’allocazione degli organi ai riceventi in comunicazione continua con il Centro Nazionale Trapianti”.

L’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, interrogato sul tema ha dichiarato: “Questo risultato consentirà di aumentare il numero di potenziali donatori ed è stato possibile certamente grazie alla capacità di tutti gli operatori coinvolti di agire in sinergia con professionalità e umanità per il bene dei malati. Ma soprattutto grazie alla solidarietà dei familiari del donatore, manifestata attraverso il gesto del dono, nel rispetto della volontà espressa in vita dal proprio caro. La donazione e il trapianto di organi e tessuti stanno crescendo in Lombardia grazie alle azioni di miglioramento adottate nelle strutture sanitarie”.

Una politica che investe sulla sanità, che forma il suo personale e che mette il paziente nelle condizioni di potersi fidare dei nosocomi presenti sul territorio è una politica che fa bene al Paese.

Non è la prima volta che ci troviamo a dover elogiare Regione Lombardia per la sua ottima sanità. La speranza è che sempre più regioni seguano questa strada, regalando ai malati non solo delle speranze ma delle concrete certezze di cura ad alto, anzi, altissimo livello.

Torneremo senz’altro sul tema.

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/12/2023