Nicola Salvini presenta "Il destino dei morti - Addis Abeba 1967"

Seconda fatica editoriale del noto avvocato giuslavorista torinese.

In una insolita ed assolata giornata prenatalizia la Casa Editrice "Araba Fenice" ha esposto, nella sua sede di Via Momigliano numero 7, a Cuneo, una serie di interessanti libri che vanno dalla storia locale, al romanzo, alla ricerca storica...

Tanti i convenuti che si sono trovati sotto il portico di Via Momigliano per incontrare l'editore, gli autori, i collaboratori e i preziosi lettori della casa editrice.

Con l'occasione è stato presentato il secondo romanzo dell'avvocato Nicola Salvini, "Il destino dei morti - Addis Abeba 1967" (nella foto a sinistra).

Nell'ottobre 1967, dopo la morte del Re Umberto II, l'Africa Orientale Italiana è scossa dal vento sempre più impetuoso delle lotte di liberazione e il dominio coloniale scricchiola ogni giorno di più. Il Maggiore della PAI (Polizia dell'Africa Italiana) Bruno Miltone, torinese, in servizio ad Addis Abeba dopo il trasferimento da Mogadiscio, si trova ad indagare su un omicidio eccellente: un'indagine difficile che, sullo sfondo di una città investita dalla violenza della guerra, lo porterà a scoprire terribili verità nascoste e a riflettere drammaticamente sul proprio ruolo di poliziotto.

Il romanzo – come detto - si svolge nell'Etiopia del 1967. Miltone è un Ufficiale italiano con una mentalità completamente coloniale che modificherà, soltanto in parte, dopo l'incontro con una ragazza del luogo.

Dice Salvini: "Come sarebbero andate le cose se fosse successo qualcosa di diverso? La Guerra di Etiopia è stata disastrosa. Come italiani abbiamo compiuto azioni folli - come l'invasione della Grecia o dell'Unione Sovietica. Detto questo chi mi avrebbe potuto impedire di scrivere un romanzo che racconta un'Africa Coloniale ancora italiana nel 1967?".

Con questi postulati diventa davvero difficile non appassionarsi al tema e la curiosità di scoprire come va a finire l’indagine di Bruno Miltone sull’omicidio è tanta.

Tuttavia il giallo – per stessa ammissione di Nicola Salvini – è preso a pretesto per poter narrare un tema che gli italiani hanno spesso nascosto, dimenticato o mai affrontato: il ruolo dell’Italia nel periodo coloniale dell’800 e del ‘900.

"Il destino dei morti" è un romanzo di 360 pagine, di agevole lettura, scritto in modo discorsivo, che porta in un contesto mondiale attraente ed interessante, in cui il lettore può scoprire cosa sarebbe oggi l'Italia se Mussolini non avesse assecondato Hitler e avesse fatto scelte diverse.

Una lettura consigliabile e consigliata per chi ama la "fanta" storia e il revisionismo di fatti realmente accaduti, rivisti col senno del poi.

 

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Articolo pubblicato il 24/12/2023