Tale a noi sembra, ma può darsi sia solo una nostra impressione...

Voi lettori internauti che ne pensate?

Logo o non logo? (Non-luogo-a-procedere?)

Lasciando perdere l'evidente quasi identica "ispirazione" o aspirazione al trigramma base Kên dell'I-Ching (no, non i-phone!...), antico simbolo della Montagna, della fissità, dell'arresto in meditazione, magari un tantino da riattualizzare, e la rassomiglianza con quello di Emergency, il nuovo marchio aziendale TIM - unico per tutto il Gruppo ex monopolista che un tempo fu SIP -, concepito digitalmente, con gran spremitura di cervellotiche meningi iperpagate, in collaborazione con Interbrand, quindi presentato ed illustrato in pompamagna a Roma lo scorso beneaugurante mercoledì 13 gennaio, in occasione della conferenza stampa tenuta dall'a.d. Marco Patuano e dal presidente Giuseppe Recchi, accanto al conclamato inventore del world-wide-web, il britannico sir Tim (guarda caso!) Berners-Lee (insieme al nazionalpopolare Pif, in veste di testimonial del "cambio epocale" dell'immagine e delle strategie industriali), nonché strombazzato nella campagna pubblicitaria sui vari media (per lo spot istituzionale in tv è stato arruolato nientemeno che il noto conduttore "giornalista" Fabio Fazio*), così privo di inclinazioni dinamiche, con quei mattoncini rossicci galleggianti sul fondo oltremarino blu-indaco scuro e la scritta bianca a LETTERE TUTTE MAIUSCOLE in caratteri senza-grazie, al contrario delle probabili intenzioni di ideatori e committenti pare piuttosto piatto, rigido e statico, forse a significare le "ristrettezze" delle comunicazioni in rete nel Belpaese, dotato di poca banda-larga e molta, mooolta pazienza da parte degli utenti: emblema della "stagnazione secolare" recentemente evocata dall'allegrotto Padoan.

Telecom Italia imMobile.

Parola gracchiante di

CiNico Venti

(civettuolo gufaccio gazzettino

latore di pessime nuove)