Riparte il campionato dopo la pausa dedicata alla Nazionale.

Una domenica ecologico-uggiosa, con un retrogusto ventoso, che sicuramente non invoglia ad andare allo stadio, e che non fa che aumentare la simpatia verso la sindachessa-appendina, la quale comunque tira “tutta-dritta” sulle proprie decisioni, nonostante le proteste di commercianti e cittadini.

Nel dubbio, rigore per la Juve.

Riparte il campionato con una partita da vincere a tutti i costi, sia per confermare quanto di buono, a livello di grinta e impegno, si è visto quindici giorni fa contro l’Inter, sia per sfruttare al meglio una parentesi di calendario parecchio favorevole (Crotone e Samp in casa, Cagliari e Chievo in trasferta), prima del derby del 7 Maggio prossimo.

Il sommo quotidiano cartaceo torinese, ha scritto in questi giorni, di una partita da vincere, quella odierna, e di un finale di campionato in crescendo, soprattutto per convincere certi giocatori a non andarsene, e per fare in modo che la società li confermi per l’anno prossimo (sic): per ora non entro nel merito, anche se sono stra convinto che ai piani alti,  certe decisioni siano già state prese, per la rabbia di quelli come me, che vogliono un Toro degno della sua storia e per la gioia dei tanti, e crescenti, purtroppo, accontentisti-buonisti-perdonisti.

Ne parlerò al momento opportuno.

Partita da vincere e Toro schierato con questa formazione (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti, Molinaro; Acquah, Lukic, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic. 

Fiducia a Molinaro e Acquah, confermatissimo Lukic in cabina di regia e Ljajic chiamato per l’ennesima volta a fare davvero la differenza.

Centesima partita in serie A per il “Gallo”, che mi auguro festeggi almeno con una rete.

Primo tempo soporifero per una mezz’ora abbondante: poco calcio, tanti calci, passaggi sballati e nessuna occasione da rete. Uniche note da segnalare, fino al 34’: Rossettini, fallosissimo, ammonito dopo soli sette minuti e Iturbe al posto di Iago Falque, infortunio, dopo tredici minuti.

Poi la fiammata: due occasioni in contropiede per l’Udinese fallite di una amen, la difesa come al solito traballa paurosamente, e una traversa e un palo, Belotti e Rossettini, sugli sviluppi di due corner battuti da Zappacosta.

Secondo tempo dove succede tutto e il contrario di tutto.

Parte bene il Toro, ma dopo soli quattro minuti l’Udinese è in vantaggio: errore di Rossettini in impostazione, Jankto recupera il passaggio sbagliato, corre indisturbato per trenta metri ed insacca in corsa.

Doccia fredda per il Toro, che risponde solo al 20’ con Belotti, che ancora su corner colpisce nuovamente la treversa.

Raddoppiano i bianconeri al 24’: Duvan Zapata sfugge a Rossettini, ancora lui, cerca il tiro che si trasforma in un assist per Perica, che mette nuovamente la sfera alle spalle di Hart.

Due minuti e Moretti accorcia le distanze in mischia.

Sinisa Mihajlovic gioca l’all-in alla mezz’ora: cinque punte in campo per l’ultimo scorcio di gara.

Il Toro pressa, gioca, combatte, e raggiunge  il meritato pareggio al 37’: Belotti imposta, allarga su Zappacosta, raccoglie il cross del compagno e insacca di testa.

Ci starebbe anche la vittoria, ma la terna arbitrale nega al “Gallo” la gioia della doppietta, annullando per un fuorigioco dubbio, molto dubbio, la seconda rete del bomber durante l’overtime.

Insomma finisce come all’andata, una partita che per l’ennesima volta ha messo a nudo le pecche di questa squadra: difesa spesso imbarazzante, centrocampo con poco peso e ricambi non adeguati per l’attacco.

L’impegno non è mancato ma non basta a supplire alle mancanze strutturali, per altro evidenziate fin dall’inizio del campionato e sulle quali la società non ha saputo, o per meglio dire, voluto, intervenire.

Ennesima occasione persa. Peccato.

F V <3 G