Torino, questa città è una camera a gas!

Il capoluogo piemontese detiene il triste primato di città con l'aria con il più alto contenuto di polveri sottili

I torinesi ormai lo hanno scoperto a proprie spese ( e sulla propria salute): Torino è una città ostica per la salute. Tra il traffico che imperversa nelle nostre strade e altri fattori pare che la purezza dell'aria all'ombra della Mole sia diventata materiale d'archivio.

In quanto città storicamente industriale, Torino non è mai stata meta prediletta per chi è in cerca di un luogo dall'aria salubre. Ma di certo mai si sono raggiunti livelli tali di polveri sottili che hanno recentemente reso necessari proveddimenti di blocco delle circolazione delle auto e che, a conti fatti, non sono che un placebo.

Dati alla mano, soltanto lo scorso anno in tutto il Piemonte ben l'82% delle stazioni presenti  per monitorare la qualità dell'aria hanno superato il limite dei trantecinque giorni di sforamento consentiti di pm10 nelle città di Alessandria, Asti, Novara, Torino e Vercelli. E la situazione non è di certo migliorata, anzi.

Se in tutto ciò aggiungiamo ulteriori e gravi fatti che vanno a minare la qualità dell'aria, nonchè la salute dei cittadini, il quadro diventa assai allarmante. Basti pensare agli abitanti di Via Germagnano, che hanno a che fare con l'affannosa questione dell'adiacente campo rom, perennemente sulle cronache cittadine per roghi di rifiuti che sprigionano nell'aria sostanza tossiche in elevata quantità.

O al più recente rogo avvenuto in un centro di stoccaggio di rifiuti presso La Loggia della scorsa settimana, che in pochi istanti ha avvolto il capoluogo piemontese in una pericolosa nuvola tossica di sostanze assai dannose per la nostra salute.

Qualche domenica a piedi non può che far piacere, specialmente con l'arrivo della bella stagione. Ma sono provvedimenti che lasciano il tempo che trovano su una problematica decisamente ben più grande e che necessita di un tipo di soluzione più drastica, in grado di dare risultati concreti.

Certo, immaginare le grandi città italiane senza lunghe code di traffico incolonnate nelle rotonde e nelle strade principali durante le ore di punta sarebbe un pò come attraversare una città fantasma. Ma di certo la salute generale dei torinesi migliorebbe e, di questi tempi, dove cancro e tumori sono il male del secolo, sarebbe un gran bel progresso.

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Articolo pubblicato il 11/04/2017