Un antica leggenda di Brahma che fece conoscere ad un suo figlio il mondo di Maya.

Narra una antica leggenda indiana, che un giorno, nel mondo perfetto di Brahma, dove tutti sono in armonia con tutto e le creature partecipano coscienti all’essenza del creatore, che un uomo abitante quei luoghi paradisiaci era roso dal desiderio di conoscere le dimensioni spazio-temporali dell’universo retto dalla dea Maya.

Costui si avvicinò calmo a Brahma e gli disse: - Dimmi o mio signore, ho sentito parlare spesso dell’effetto ipnotico ed illusorio della tua Maya, di come gli esseri siano da essa addormentati e di come questa sia una magia spettacolare, piena di effetti pirotecnici  ma inesistente. Avresti la grazia di farmi conoscere questo universo lontanissimo dal nostro mondo? – Al che, il supremo dio degli dei disse a questo suo figlio curioso: - Vieni , seguimi-.

Si misero tutti e due in cammino e giunsero nei pressi di un fiume completamente in secca. Brahma si sedette su una grossa roccia e disse al suo compagno di viaggio: - Ho sete caro, avresti la cortesia di andare un po’ più avanti da solo a cercare dell’acqua?-

L’uomo desideroso di conoscere i misteri, si incamminò così per un lungo tratto, fino ad entrare in una foresta. Camminò solingo ancora per un po’ fino a giungere nei pressi di uno spiazzo dove al centro vi era una casa molto bella.

Si avvicino e bussò alla porta. Gli aprì una splendida fanciulla dai lunghi capelli neri e gli occhi di cerbiatta, molto innocenti e assai brillanti. A quella vista  l’uomo dimenticò in un istante il desiderio di Brahma suo padre e del perché si trovava in quei luoghi, innamorandosi perdutamente di quella leggiadra fanciulla che lo fece accomodare in casa.

Così conobbe il padre della donna, che lo accolse con gioia come un ospite graditissimo, invitandolo a soggiornare per qualche giorno da loro. Il tempo passò in fretta e l’uomo non si rese conto del passare dei mesi.

Dopo un certo lasso di tempo il padrone della casa, visto che l’ospite lo aiutava di buon grado nei lavori dei campi, decise di dare in sposa a costui la sua unica figlia, ancora vergine e in cerca di marito. Passarono così diversi anni, tutti ricchi e molto felici. La coppia ebbe anche due figli e tutto filava liscio, anche se l’uomo ormai non ricordava più minimamente di essere originario del mondo di Brahma.

Un giorno però accadde l’inevitabile imprevisto: un forte uragano colpì la zona in cui abitavano e il fiume vicino si ingrossò a tal punto che straripò, inondando tutta la zona circostante. L’acqua si fece così tumultuosa che travolse tutto, trascinando con sé ogni cosa, perfino la moglie leggiadra che fu inghiottita dal flusso impetuoso. In preda alla disperazione totale, l’uomo prese in braccio un figlio e l’altro lo mise sulle spalle, cercando di mettere in salvo almeno i suoi discendenti.

Ma haimé, prima l’uno poi l’altro furono trascinati via dalle acque sempre più violente. Nello sconforto più totale, l’uomo, smise di lottare contro il volere del macabro destino e fu trascinato via violentemente dal fiume inferocito.

Ma all’improvviso si ritrovò all’asciutto, nel letto del fiume in secca, davanti a Brahma ancora seduto sulla roccia che, sorridente lo accolse dicendogli: dove sei stato figlio mio, mi hai portato l’acqua che ti avevo chiesto? E’ mezz’ora che ti aspetto. – L’uomo tornò in sé, ricordandosi tutto, rimanendo stupefatto per il potere illusorio della Maya.

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Articolo pubblicato il 09/07/2017