Il fascismo riesumato
Nuovi arrivi (ilgiornale.it)

Non solo Emanuele Fiano, ma anche persone più intelligenti…

Emanuele Fiano è il grande e grosso cane da guardia del sedicente statista Matteo Renzi da Rignano. Come tale viene spesso convocato nei talk show della RAI dove, da par suo, commenta le grandi cose che si propongono di conseguire in un avvenire più o meno prossimo i compagni che sono al governo.

 

Ora tutti gli iscritti al partito post comunista sono preoccupati per la piega che sta prendendo la questione dell’immigrazione, stimolata, protetta e difesa in tutti i suoi aspetti dal PD.

 

Nei giorni scorsi avevano riposto grandi speranze nei contatti che, tenuti dal ministro Minniti con alcuni capi tribù della Libia, sembravano avere interrotto il flusso degli africani provenienti dalla Libia.

 

Il respiro di sollievo era stato però di breve durata.

 

Hanno dovuto amaramente constatare che l’arrivo degli immigrati non si era per nulla interrotto ma che continuava sempre, anche se forse con un ritmo meno tumultuoso.

Solo in questi ultimi due giorni sono sbarcati sulle coste italiane ben 1800 africani.

 

Tanto che il Minniti è stato costretto a varare per i nuovi e vecchi arrivi un piano di accoglienza che prevede la requisizione degli alloggi sfitti e delle seconde case dei nostri connazionali.

 

Si è poi molto intensificato, in conseguenza di un’amnistia emanata dalla Tunisia, il flusso di immigrati magrebini e c’è la certezza che molti degli ex carcerati puntino sul nostro paese, dove sanno che è facile delinquere e dove i rischi, a causa dei provvedimenti legislativi adottati dalla sinistra, sono irrisori.

 

Un ultimo fatto infine ha avuto una risonanza internazionale ed il PD insieme al governo non può né ignorarlo né permetterselo.

 

Riguarda l’isola di Lampedusa, considerata da Renzi come un esempio insigne di accoglienza per tutto il mondo ed ora ridotta, a causa dell’invasione promossa dalla ex sindaca, addirittura candidata al Nobel, una specie di suck del terzo mondo. Nell’isola, afferma il sindaco attuale Totò Martello, gli immigrati fanno ciò che vogliono.

 

C’è il forte rischio di perdere un’ulteriore percentuale di voti ed i buoni piddini si vedono pertanto costretti ad individuare un argomento su cui far deviare l’attenzione degli italiani e distrarli da quello relativo all’ invasione.

 

Dopo una lunga meditazione, le menti pensanti del partito al governo hanno convenuto di disattendere l’argomento Berlusconi-Rubi che è causa di noia profonda e che suscita soltanto l’interesse dei quotidiani di  De Benedetti e di alcuni magistrati.

 

E dopo avere analizzato con attenzione gli ultimi decenni, hanno deciso di riesumare, spinti dai quattro gatti dell’ANPI, il regime fascista, scomparso ormai da settanta anni, prendendo di mira le opere realizzate in quel periodo.

 

Ad Emanuele Fiano, un buon uomo semplice ed ingenuo, è stato affidato il compito più ingrato, perché pervaso da divertenti venature di comicità. Gli è stato imposto di stilare una legge che mettesse al bando, una volta per tutte, degli oggetti che sono ancora in circolazione e che sono colpevoli di ricordare quel periodo storico: ciondoli, portachiavi, magliette, gadget, bottiglie di vino, piccoli busti ecc..

 

Subito dietro di lui sono scesi in campo anche i grossi calibri (si fa per dire) del PD e del governo.

 

La Boldrini ha chiesto di rottamare tutte le opere create in venti anni nella città di Roma da Mussolini , come i monumenti dell’EUR, molti palazzi di epoca, e far tornare allo “ status quo ante” i fori imperiali per far dimenticare la “via dell’Impero” di quel regime.

 

Si dice che alcune delle menti elette del regime renziano, quelle che hanno studiato la storia del nostro paese,   solo dalla cosiddetta resistenza in poi, si siano spinte anche a proporre che, nelle vicinanze della capitale, venissero rase al suolo con le ruspe le città costruite da Mussolini nell’agro pontino. Littoria, (oggi Latina), Sabaudia, Aprilia, Pomezia ed altre città dovrebbero essere distrutte allo scopo di ripristinare le vetuste,  storiche paludi.

 

Si è fatto vivo, manifestando un sogno che lo tormenta da anni e che è quello di scalpellare la scritta DUX da un obelisco di epoca fascista, anche l’ex presidente della camera Luciano Violante. Da giovane magistrato si era segnalato al PCI gettando in carcere con l’accusa di golpe, l’ambasciatore Edgardo Sogno, medaglia d’oro  della resistenza non comunista.  

 

E’ noto in Torino il ricordo della sua irruzione in veste ufficiale in casa Sogno, per imporre alla contessa di aprire una cassetta di sicurezza, dove riteneva fossero nascosti documenti del “golpe” da lui immaginato. La contessa Sogno ha raccontato di avere aperto con tranquillità, davanti al magistrato ed alla sua scorta, la porta della cassetta. Dentro vi era solo l’orologio del nonno.

 

 

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Articolo pubblicato il 22/09/2017