Il futuro di Silvio Berlusconi e del suo partito

Riabilitato, non beatificato

Silvio Berlusconi è stato riabilitato e potrà pertanto candidarsi al parlamento ed anche, da leader del partito Forza Italia da lui fondato, concorrere di nuovo alla presidenza del consiglio e proporsi alla guida del paese.

E’ stato riabilitato a seguito di una condanna per reati fiscali, dopo avere scontato la pena che gli era stata inflitta ed avere dimostrato sempre una buona condotta.

La sua riabilitazione è stata accolta da alcuni opinionisti del nostro paese, quasi come una specie di beatificazione. Ed interpretata come un evento giuridico tale da rilanciare, insieme alla sua figura di leader, anche la sua capacità di incrementare consensi nel paese provenienti soprattutto dall’area di centro destra.

Occorre far presente che a pronosticare questo rilancio dell’appeal del leader di Forza Italia, che deriverebbe dal provvedimento di riabilitazione, sono oggi le stesse correnti ideologiche che, prima delle elezioni, avevano previsto, anche con sondaggi che si sono poi rivelati erronei, una supremazia di Forza Italia sulle altre forze politiche di centro destra.

Previsioni largamente smentite, come si è visto, dall’esito delle consultazioni.

Non va inoltre dimenticata l’attività instancabile dimostrata da Silvio Berlusconi nella conduzione della recente campagna elettorale. Un impegno così pressante ed ininterrotto, da imporre addirittura una pausa di qualche giorno ed un accurato controllo delle sue funzioni cardio-circolatorie. Non poteva certo fare di più.

Appare difficile pertanto pensare che alla sua persona si possa richiedere, anche in considerazione dell’età avanzata, un ulteriore supplemento di attività politica, tale da superare quella messa in atto nei mesi scorsi.

Sembra quindi illusorio prevedere che, anche con il supporto di un’altra forzata mobilitazione dei mass media e delle reti televisive di cui è proprietario, questa riabilitazione promuova in favore del cavaliere, un movimento di opinione cosi vivace da riportare in alto i numeri di Forza Italia.

Influisce infine in modo negativo sulla percezione che l’opinione pubblica ha in questi tempi del partito, la composizione stagnante di quello che viene considerato il politburo direttivo di Forza Italia.

Ossia quell’organismo in cui vengono prese le decisioni ed a cui nel partito viene dato il nome di “Circolo di Arcore” ed il soprannome scherzoso di “Villa arzilla di San Martino”.

Ne fanno parte da anni vetusti componenti, alcuni dei quali in età avanzata, tra cui lo stesso Berlusconi, Gianni Letta, Fedele Confalonieri, lo scialbo Tajani e pochi altri personaggi occupati negli affari legali ed aziendali, come l’avv. Ghedini ed i membri della famiglia.

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Articolo pubblicato il 18/05/2018