Juventus FC vs Torino FC 1-1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: finisce in parità il 198° Derby della Mole, marcatori Lukic e CR7

Amici ed amiche, fratelli e sorelle di virus (granata), benvenuti al 189° derby della Mole.

Walter “servono punti, contro la Juve voglio fare l’impresa” Mazzarri, per l’occasione, manda in campo (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meité, Rincon, Lukic, Ansaldi; Berenguer, Belotti.

Scelte pressoché obbligate per il tecnico di San Vincenzo, tra infortuni, squalifiche e panchina corta (stasera ridotta all’osso): Bremer in campo per necessità, Lukic per scelta tecnica.

C’è in calendario una stracittadina da onorare al meglio, mai come in questa occasione: il Torino, per la prima volta in quattordici anni, è a un passo dal traguardo grosso, e nonostante le statistiche al riguardo, sempre relative all’era Cairo, facciano venire i brividi, stasera la squadra è chiamata a giocare il derby dei derby.

C’è molto entusiasmo da parte dei tifosi, forse fin troppo, visto che comunque si gioca nello stadio di Venaria, che non è terra di conquista; c’è addirittura il quotidiano sportivo torinese che ha definito la partita come il “Derby d’Europa”, enfasi allo stato puro, senza dimenticare, e senza cadere nella retorica da quattro soldi, che c’è una ricorrenza, una leggenda, da onorare al meglio.

Personalmente vorrei vedere in campo un pizzico di tremendismo, condito da un po’ di granatismo, da opporre all’arroganza e alla presunzione, caratteristiche queste ultime, che non contemplano “aiuti” di nessun genere. Chi vuol capire, capisca.

In ogni caso: forza ragazzi, che sia per voi e per noi la partita della vita.

Il match comincia in modo sonnacchioso, e il torpore dura poco più di un quarto d’ora, poi il primo lampo, quello che tutti noi aspettavamo con ansia e speranza: incredibile dormita di Pjanic, Lukic gli ruba palla in area e insacca alle spalle di Szczesny con un gran destro a giro. 

Il primo tempo è tutto qui e non offre altre emozioni: i padroni di casa cercano il pareggio, ma con ritmi molto blandi, quasi accademici; forse perché i granata ci mettono molta più intensità, sia nel chiudere tutti gli spazi, sia nel rilanciare il contropiede. Pessima, nei primi quarantacinque minuti, la prova del regista bosniaco, colpevole del goal subito, Allegri non ha grandi soluzioni in panchina; Mazzarri può essere soddisfatto della concentrazione mostrata dai suoi, ma bisogna evitare cali di concentrazione. Tutto sommato, bene, benissimo così.

Sonnacchioso risulta anchela ripresa: bianconeri superiori nel possesso palla, ma sterili e imprecisi sia in fase di impostazione che di finalizzazione. I granata chiudono tutti gli spazi, ma in contropiede non pungono. Poi a otto minuti dalla fine arriva il pareggio: cross dalla sinistra di Spinazzola, Bremer perde il tempo giusto e CR7 insacca di testa. Il Torino si disunisce e rischia il tracollo, ma la diga regge. Finisce 1-1.

Pareggio giusto, questo va detto.

Il Torino culla il sogno per circa un’ora: sessanta minuti che potevano significare Champions League. Purtroppo non è andata così: il pareggio posiziona i granata, momentaneamente, al sesto posto solitario, in classifica, in attesa naturalmente delle partite in programma nel weekend. Sesto posto che potrebbe peggiorare: due punti che, sommati agli altri malamente  persi in corso d’opera, potrebbero rivelarsi determinanti per la volata finale, in proiezione europea.

C’è un pizzico di delusione, lo ammetto: mai come stasera il Torino è stato vicino all’impresa storica, che avrebbe potuto aprire scenari davvero impensabili.

Naturalmente, e come è giusto che sia, pur risentendo della sindrome da appagamento, o per meglio dire, quella da esclusione da Champions League, i padroni di casa non hanno regalato nulla, mi stupisco che qualcuno abbia pensato il contrario, e ci abbia pure creduto.

Grazie lo stesso ragazzi, mai come stasera.

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Articolo pubblicato il 03/05/2019