Chivasso - "I giusti nel tempo del male": III Appuntamento del Concorso Teatrale

Anna Barbaro per Civico20News

Fratellanza e Carità sono alcuni dei valori morali che Diego Ciarloni, il regista dello spettacolo andato in scena venerdì scorso al Teatrino Civico di Chivasso, ha voluto trasmettere  attraverso la rappresentazione teatrale dal titolo “ I Giusti nel tempo del Male”.

Un palcoscenico scenograficamente scarno lasciava il posto ad una abbondanza di valori tanto aulici quanto in disuso nell’ epoca che stiamo vivendo.. una realtà, quella attuale, consolidata da disvalori quali l’egoismo a fronte della generosità, l’aggressività al posto della moderazione, la violenza anziché il rispetto del diverso.. una realtà costituita da presupposti votati al contrasto, alla guerra.

In Bosnia ed Erzegovina il conflitto armato si svolse tra il 1º marzo 1992 ed il 14 dicembre 1995, fino alla stipula dell'accordo di Dayton, che pose ufficialmente fine alle ostilità. Quello che doveva essere un conflitto di breve entità e facile risoluzione si rivelò essere un inferno di crudeltà praticata anche sui civili che morivano in quantità incomparabili rispetto a qualsiasi altro conflitto : dall’ottanta al novantacinque per cento!

Eppure, nonostante questo orribile record, l’assedio di Sarajevo è passato nel dimenticatoio sociale;  la multietnica capitale dell’ est, nella quale si realizzava la convivenza  di svariate etnie praticanti religioni diverse, da un giorno all’ altro si veste di intolleranza. Bosniaci, Serbi e Croati, musulmani o cristiani tramutavano l’amicizia che prima li legava in odio verso il prossimo…ogni affetto veniva  spazzato via rigorosamente, il tutto realizzato in un lasso di tempo breve come un lampo, così breve da impedirne la comprensione e così accecante da rendere difficile la messa a fuoco della nuova realtà. 

La nuova gente diveniva cieca e cinica tanto da non conoscere più misericordia. Eppure, in un contesto di totale disumanità, le quattro storie di stampo biografico  raccontate dagli attori (estrapolate dalla minuziosa raccolta operata da Svetlana Broz ) catapultavano il pubblico in caritatevoli  isole nelle quali la pietà trovava il posto d’onore e prendeva il sopravvento anche a rischio dell’ incolumità personale.

I tre interpreti, immedesimandosi nei protagonisti di storie vere, si facevano portavoce della compassione che emergeva dall’ animo buono di alcuni giusti intrappolati in quel momento storico di disprezzo e violenza verso il prossimo. Il sostegno concreto a nemici, visti semplicemente come uomini e donne a prescindere dalla loro appartenenza etnica, è una forma di eroismo che genera una profonda gratificazione.

Anche il pubblico percepiva l’emozione della buona azione che scaturiva dai racconti di chi, teatralmente, passava il messaggio con commozione...In primo piano e sempre in scena due enormi maschere ad uso e consumo dei tre ottimi attori (Diego Ciarloni, Simona Paolella, Angela Ursi) quasi a rievocare le teorie pirandelliane di “Uno, nessuno e centomila”.

La maschera infatti può essere  indossata da ciascuno di noi a seconda della circostanza e può anche opportunisticamente nascondere la volontà di non aiutare chi ha bisogno. Potere e volere sono stati gli spunti che la compagnia di Ancona “Claet”  ha offerto al suo pubblico venerdì 22 novembre, nel terzo appuntamento del Festival del Teatro di Chivasso. Presenti, a rappresentanza della giuria, Marco Galati ed Adriano Pasteris, dell’ amministrazione comunale l’ assessora Tiziana Siragusa.

Prossimo appuntamento del Concorso Teatrale Internazionale (a Direzione Artistica di Gianluca Vitale) venerdì 29 novembre alle ore 21 con la compagnia  Panta Rei Theatre che proporrà uno spettacolo in lingua inglese dal titolo “Don’t you dare!”. Contro  la violenza praticata alle donne si adopera anche Ivan Fabio Perna che, intervenendo sul palco, presentava il suo spettacolo “Il cammino della colpa” che avrà luogo sempre al Teatrino Civico sabato 30 novembre  alle ore 21.

Anna Barbaro

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Articolo pubblicato il 26/11/2019