Guido io o guida lei?

Il veicolo, la guida e le sue dinamiche

Un articolo di Duilio Truffo


Durante la guida il fattore umano è spesso determinante. Infatti, come è ovvio, è la persona che sta dietro al volante che governa il veicolo.
La prima regola è avere sempre la piena consapevolezza di quello che si sta facendo: guidare un' automobile è di per sè un'operazione che comporta dei pericoli, quindi sta a chi guida evitare che questi potenziali rischi si trasformino in realtà.  Tra i fattori più importanti c'è da tenere presente la posizione di guida, che deve permettere di arrivare con sicurezza e prontezza a tutti i comandi, infatti bisogna tenere presente che quando c'è l'imprevisto anche i decimi di secondo possono contribuire a toglierci da una situazione spiacevole.


Che cosa intendiamo per “guido io o guida lei”? Se ho una guida passiva vuol dire che “guida lei”, cioè la macchina, nel senso che mi faccio portare e che non sono attento. Percorro tratti di strada senza pensare a quali manovre sto facendo, o non realizzo ciò che vedo perchè sto pensando solamente agli affari miei (come capita alla maggior parte dei guidatori).


Sicuramente è molto meglio quando “guido io”, il che significa  che sono attento e concentrato.                                                           
Non dimentichiamo che mi sto spostando su un mezzo che ha un peso notevole che, anche se non sembra, a soli 50 km orari ha una forza d'urto superiore alle 50 tonellate.
Immaginate quando si superano i 100 Km orari.... Non per questo  si deve viaggiare a passo di lumaca, ma bisogna essere sempre attenti.


L'auto non deve essere una massa lanciata ad una determinata velocità: se non si è concentrati il ritardo e la prontezza dei riflessi vengono meno, per cui è assai difficile  poterla controllare nel caso di una manovra imprevista, che purtroppo capita spesso. Non dimentichiamo, inoltre, che in una situazione di pericolo subentra il panico per cui tutte le manovre diventano più difficili da eseguire.
Spesso non teniamo presente quanto sia determinante la posizione delle mani sul volante: il volante serve a condurre il veicolo, quindi, insieme al freno, è lo strumento più importante durante la guida.

Le mani devono essere sempre ancorate saldamente ad esso perché qualsiasi allontanamento non necessario può comportare ritardi nell'esecuzione di una sterzata improvvisa per evitare un'ostacolo; inoltre  se la schiena non è ben ancorata al sedile il corpo del guidatore viene allontanato dallo schienale e il pilota è costretto ad aggrapparsi al volante che, non è una maniglia, ma  uno strumento di precisione che serve a dirigere il veicolo.

Il gomito sul finestrino, e la mano destra sul cambio sono posizioni da salotto, infatti impigriscono la guida a discapito della concentrazione, oggigiorno particolarmente necessaria, a causa del traffico sempre più caotico. Oltre al normale ingorgo di auto si sono aggiunti i monopattini, con utenti assai indisciplinati, le piste ciclabili a destra, a sinistra e in senso inverso, i parcheggi al centro della strada ecc.  Ecco che diviene indispensabile la massima concentrazione durante la guida, in particolare se abbiamo ospiti o figli a bordo .


 Sulla corona del volante le mani devono assumere una posizione analoga a quelle delle lancette di un orologio quando segna le 9,15. Devono essere, dunque, diametralmente opposte.
Questa posizione permette di percorrere quasi tutte le curve (tranne le più strette e i percorsi cittadini) senza  staccare la presa delle mani, ma semplicemente ruotando il  volante stesso dell'angolazione necessaria.  In pratica in autostrada e sulle strade meno tortuose non è necessario effettuare spostamenti delle mani se non per azionare il cambio manuale. (operazione questa che comunque non si deve compiere in curva). Non bisogna mai incrociare le braccia e le mani e nemmeno tenerle in posizione 10,10! Nello spiacevole caso in cui l'air bag si espanda (scoppi) si rischia di colpirsi la faccia da soli.


E' bene ricordare di tenere sempre le spalle appoggiate al sedile e compiere le sterzate solamente con le braccia senza spostare anche il corpo.
Un'altra considerazione di fondamentale importanza  riguarda il peso della vettura quando è a tutto carico, ad esempio quando ci si mette in viaggio.
Si rammenta  ai giovani, e non, che con la macchina carica (ad esempio 4/5 passeggeri, tante valigie e il pieno di carburante ), l' auto diventa più pesante e più stabile ma ciò è vero solamente in rettilineo. Quando si affronta una curva il maggior peso si trasforma in nemico, la forza centrifuga aumenta in modo esponenziale e tende a fare allargare la curva: occorre quindi diminuire la velocità abituale di almeno un 20% per ritornare nei margini di sicurezza.

Se poi per caso la vettura sbanda, la manovra per riallineare la macchina diventa molto più complicata e difficile da eseguire. Ricordiamo che non è la vettura a sbandare ma sono io che sbando! La macchina è un oggetto di per sè statico, segue gli ordini impartiti da chi sta guidando,  e dunque sono io che con una manovra errata, o non valutata bene, in occasione di un imprevisto, provoco la sbandata.


Tra qualche anno probabilmente questo problema della  guida non esisterà più, l'intelligenza artificiale aiuterà i nostri nipoti con la guida autonoma. Appena le autostrade saranno dotate di  cellule,  micro chip o ricezione satellitari si potrà viaggiare sulla propria auto stando comodamente seduti a leggere o a guardare la TV. Basterà dire: “portami a Portofino”, piuttosto che a Roma in via Veneto, e il mezzo ci porterà a destinazione. Senz'altro utile, comodo, sicuro... ma quanto era bello guidare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un articolo di Duilio Truffo

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Articolo pubblicato il 04/12/2023