Assegnato all’astronauta Samantha Cristoforetti il premio Cavour 2017

La cerimonia si è svolta presso il Castello Cavour a Santena (Torino), nel pomeriggio di martedì 16 gennaio

Già nel pomeriggio di martedì 16 gennaio, all’ingresso del Castello Cavour, molti cittadini e cittadine di Santena si sono messi ad aspettare l’arrivo dell’illustre ospite. E molti e molte hanno atteso a lungo nei giardini per assistere a quel momento straordinario.

L’organizzazione, affidata ai bravi volontari che curano amorevolmente il complesso cavouriano, ha previsto la presenza di più sale con grandi schermi per permettere, in qualche modo, al maggior numero possibile di persone di partecipare.

Una piccola ma ricca mostra di cimeli ed uniformi è stata allestita in tempi celerissimi dai militi e ufficiali dell’Aeronautica Militare che, numerosi, hanno presenziato all’evento insieme ad un gruppo di allievi Carabinieri della Scuola Cernaia.

Importante anche il servizio d’ordine affidato alla Polizia Municipale e a diverse pattuglie della “benemerita”.

All’arrivo in sala del capitano pilota Samantha Cristoforetti moltissimi si sono levati in piedi ed un grande applauso ha riempito l’atmosfera.

Il presidente Nerio Nesi ha quindi preso la parola e ripercorso la storia del prestigioso riconoscimento già dato, nella sua prima edizione, al Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi dieci anni prima:

«Questo Premio è nato per testimoniare la doverosa riconoscenza ai cittadini italiani che tengono alto il prestigio in ogni campo. Il prestigio di una nazione, il suo livello nel mondo, l'impressione che di essa hanno i cittadini degli altri Paesi si misurano attraverso fattori diversi, civili, militari; culturali, tecnici, sportivi, umani. Lei per i suoi meriti personali e per i casi della sua vita fa parte di quel gruppo di italiani che hanno contribuito e contribuiscono a migliorare il prestigio del nostro paese».

Il dottor Nesi ha poi accolto e introdotto gli ospiti e le autorità tra cui il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare generale di squadra aerea Settimo Caputo, l’assessore alla cultura della Regione Piemonte dottoressa Antonella Parigi, il Prefetto di Torino dottor Renato Saccone, il sindaco di Torino dottoressa Chiara Appendino, il sindaco di Santena dottor Ugo Baldi ed altri.

Tutti hanno ricordato il valore, la costanza, il coraggio e l’impegno dell’illustre premiata con interventi di altissima levatura, nonché il ruolo fondamentale dell’Italia e di Torino nel campo dell’aerospazio.

Dopodiché il presidente Nesi ha consegnato il premio con la seguente motivazione:

«Per aver raggiunto, con studi severi e esperienze straordinarie in Italia e all'estero, livelli di preparazione scientifica, professionale e culturale eccezionali; per avere coronato questi studi e queste esperienze con la partecipazione - unica donna italiana e terza donna europea - alla missione destinata al raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale, nella quale è rimasta 199 giorni; per aver così dimostrato, oltre a straordinarie doti morali e fisiche, un vivissimo attaccamento alla Aeronautica Militare, della quale è diventata, meritatamente, simbolo in tutto il mondo».

Ai numerosi interventi delle autorità civili e militari è seguita l’applauditissima relazione del capitano Cristoforetti che, tra l’altro, ha commentato:

«Sono onorata di questo riconoscimento intitolato a uno statista con una visione politica, ma anche tecnica e scientifica. Questo dimostra che non sono incompatibili la cultura scientifica e tecnologica con quella umanistica e politica. (…) Lo statista aveva capito come superare i particolarismi; oggi questo sforzo deve esser fatto ancora più grande. (…) Sono state spese tante lodi nei miei confronti, ma ci vuole anche fortuna. Credo di non fare niente di più di quello che fanno tante persone e mi piace rendere onore agli insegnanti che fanno bene il loro lavoro. Avete più responsabilità nelle vostre mani voi ogni giorno di quelle che posso avere io. Siete voi ad avere in mano il futuro del nostro Paese».

Presenti alla cerimonia numerosi enti, imprese e associazioni tra cui l’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti rappresentata dal direttore scientifico professor Aldo A. Mola e dal presidente Alessandro Mella.

Foto di Karen Giacobino.

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Articolo pubblicato il 18/01/2018