“La Fragilità della Bellezza”, a Venaria Reale (Torino)

Una magnifica mostra alla Reggia, descritta da Alessandro Mella

Lo dico spesso e torno a ripeterlo, tra le ricchezze del Piemonte vi sono anche le magnifiche mostre che vivacizzano l’offerta culturale a disposizione del pubblico e dei turisti ormai provenienti abbondantemente anche dall’estero.

Torino e il circondario sono un esempio di quest’opera e di questa strategia vincente.

Un valido esempio può essere la mostra “La Fragilità della Bellezza” in corso alla Reggia Sabauda della Venaria Reale dal 26 marzo al 16 settembre prossimo.

Il percorso permette al pubblico di osservare da vicino i risultati del progetto “Restituzioni 2018” attraverso il quale, con il contributo dell’Intesa Sanpaolo, si sono restaurate preziose opere d’arte provenienti da tutta Italia.

Un’operazione che unisce, sotto il segno della cultura, il nostro paese una volta di più. Il programma biennale 2016-2017 ha avuto la supervisione scientifica di Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti ed ha restituito ai nostri musei e siti 212 opere restaurate magistralmente e con amorevole cura da 205 restauratori con l’appoggio di 76 storici dell’arte e 44 enti ministeriali e pubbliche amministrazioni.

La mostra, come scrivevo, è un vero viaggio ed una sorta di magnifica macchina del tempo che accompagna l’utente in un’avventura distribuita su 4000 anni.

Una passeggiata di 40 secoli attraversando tutta l’Italia dal Piemonte alla Calabria. Molti i reperti archeologici delle età più antiche, tra loro spicca la Testa di Basilea in prestito dopo il restauro dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, e moltissimi i cimeli delle grandi civiltà del passato tra cui, perfino, un magnifico sarcofago decorato egiziano del VII secolo a. c. giunto da Bologna ed importanti mosaici.

Domina l’arte sacra medievale con pale, dipinti, affreschi e regalia provenienti da tutta Italia ed a cui le mani operose dei restauratori hanno restituito colori e vita. Alcuni personaggi sembrano uscire dalle immagini per prendere per mano il visitatore e guidarlo come Virgilio fece con Dante.

L’occasione è straordinaria soprattutto per chi ha problemi di disabilità e quindi difficoltà a girare l’Italia per poter vedere, con i propri occhi, questo patrimonio straordinario.

L’esposizione resterà aperta fino al 16 settembre seguendo gli orari di visita della Reggia.

Merita davvero una visita sia per la qualità delle opere esposte e sia per gratificare le molte persone che hanno reso possibile la mostra stessa ma, soprattutto, il restauro e le “restituzioni” di questi irrinunciabili parti del nostro patrimonio culturale.

In un paese, occorre aggiungere, in cui c’è tanta cultura ma anche tanto bisogno di essa.

Un ringraziamento va quindi a tutte le persone che si sono dedicate a quest’opera titanica che onora la nostra Patria e ci fa sentire orgogliosamente italiani! Ed uno, doveroso, al personale della Reggia che si conferma sempre attento e cortese soprattutto con chi ha problemi di disabilità.

Anche questa gente ci onora e gratifica con il proprio lavoro, ogni giorno.

L’Italia migliore!

Alessandro Mella

Foto dell’autore e di Karen Giacobino.

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Articolo pubblicato il 14/04/2018