Una sala museale dedicata al “Visionario Alessandri”, a Giaveno (TO)

Allestita con le opere dell’artista torinese donate dalla vedova alla Città di Giaveno - All'inaugurazione saranno presenti le autorità locali, la curatrice Concetta Leto e il critico Vittorio Sgarbi

Fonte: Città Metropolitana di Torino.

Domenica 12 maggio alle 11 nel parco comunale di Palazzo Marchini, sede del Municipio di Giaveno, si inaugureranno la sala museale dedicata all’artista Lorenzo Alessandri e la mostra temporanea delle opere comprese nella donazione della signora Dina Foppa - vedova dell’artista - alla Città di Giaveno.

Nato nel 1927 e scomparso nel 2000, il pittore torinese per oltre cinquant’anni visse e lavorò a Giaveno.

L’atto di donazione è stato siglato nel 2012 e l’amministrazione comunale ha deciso di evidenziare la personalità dell’artista e la sua opera, riqualificando una porzione dell’ex scuola Anna Frank di via XX Settembre 29 nel centro storico della città, ricordando così il pittore fantastico e surreale che animò la scena artistica torinese del dopoguerra con le sue fantasie e le sue visioni.

All’inaugurazione della mostra, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, saranno presenti le autorità locali, la curatrice Concetta Leto e il critico Vittorio Sgarbi.

Terminata la cerimonia ufficiale, autorità e ospiti si sposteranno nell’ex scuola Anna Frank per il taglio del nastro della sala museale, realizzata nell’ex palestra scolastica, completamente rinnovata per ospitare le opere della Donazione Dina Foppa.

Da lunedì 13 a venerdì 17 maggio dalle 14,30 alle 20 sarà possibile visitare la mostra temporanea allestita con cinquanta opere della donazione.

Sabato 18 e domenica 19 maggio le visite saranno possibili dalle 9 alle 20 con orario continuato.

I dipinti selezionati comprendono l’intero percorso artistico di Alessandri, dal periodo della “Soffitta Macabra” a quello del gruppo “Surfanta”, dai “Posti” alle “Camere dell’Hotel Surfanta”.

Il Museo Alessandri aprirà i battenti in modo definitivo a conclusione dei lavori, nell’autunno prossimo. Oltre ai dipinti, la mostra temporanea comprende anche alcune acqueforti e disegni a matita, una ricostruzione simbolica dell’atelier del pittore e la proiezione di un video che ricostruisce sinteticamente la vita dell’artista.

Per informazioni: Ufficio Turistico Comunale, piazza San Lorenzo 34, numeri telefonici 011-9374053 e 339-8468055, Web www.comune.giaveno.to.it

PER VITTORIO SGARBI ALESSANDRI ERA “IL PRIMO SURREALISTA ITALIANO”

Lorenzo Alessandri nacque a Torino nel 1927.

Dal 1965 al 2000, anno della sua scomparsa, visse e lavorò a Giaveno. Autodidatta, a soli 13 anni cominciò ad incidere il linoleum e a 15 realizzò il suo primo dipinto a olio. A 18 anni, sul finire della guerra, fondò a Torino “La Soffitta Macabra”.

Dal ’47 al ’50 fu allievo del maestro ottocentista Giovanni Guarlotti.

Nel 1954 diede vita al periodico “La Candela”, nel ’59 diede inizio al periodo delle “Bambole” e nel ‘64 lanciò la corrente artistica “Surfanta” e fondò la rivista omonima.

Al periodo tra il 1962 e il ‘75 risalgono le tavolette ad olio su legno “Bestie e donne” e alcune grandi tavole tra cui le “Doppie”. Seguono i quadri “Pascal”, i “Posti” e le “Camere”.

Nella sua attività artistica Alessandri spaziò dalla tempera all’acquerello, dalle tecniche miste alle incisioni, xilografie, litografie e serigrafie.

Sue opere grafiche sono conservate alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, nel Gabinetto Reale delle stampe di Bruxelles, al Museo della Xilografia Italiana di Carpi e nella Biblioteca della Yale University di New Haven (Connecticut).

Alcune “Bambole” sono conservate al MAGI-Museo delle eccellenze artistiche e storiche “Giulio Bargellini” a Pieve Di Cento (Bologna) e alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Santhià.

Critici come Zeri, Carluccio, Sgarbi, Gombrich, Galvano e Di Genova hanno riconosciuto la sua originalità.

Le sue mostre sono state allestite in Italia, in Brasile, in California, a New York, in Olanda, Francia, Germania e Inghilterra, riscuotendo sempre un vasto successo di pubblico e di critica.

Così ha chiosato Sgarbi, parlando di Alessandri, nel suo secondo volume sul Novecento Italiano, edito da “La nave di Teseo”: “La sua fantasia è macabra e sfrenata. Come pochi artisti dopo Bosch, Alessandri ci racconta le sue ossessioni in descrizioni mostruose e straordinarie. Inventando situazioni ed episodi impensabili, comici e tragici, Alessandri libera e descrive i suoi incubi e i suoi turbamenti, spesso in forma di tormenti, e si candida a primo surrealista italiano”.

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Articolo pubblicato il 09/05/2019