Salvator Mundi, un falso di Leonardo?

La sconcertante vicenda di un quadro che ha sconvolto il mercato dell'arte

A breve tempo dalle celebrazioni del 500esimo anniversario della sua morte, 2 maggio 1519, Leonardo da Vinci continua a far parlare di sè.

Tra i numerosi argomenti che tratteremo sulle pagine del nostro Giornale, verranno descritte le vicende più curiose che hanno costellato la vita del genio vinciano.

Tratteremo del vero mistero della Gioconda, scoprendo che il quadro esposto al Louvre, con la massima probabilità, non è il ritratto di Monna Lisa.

Scopriremo quali furono le frequentazioni di Leonardo, personaggi di elevatissima cultura che contribuirono a modificare la fisionomia culturale del Rinascimento.

Scopriremo quali siano i canoni che ci permetteranno di definire e scoprire i messaggi esoterici all'interno delle sue Opere.

Questi e molti altri argomenti ci accompagneranno in un viaggio che sarà caratterizzato dalla ricerca del magico e misterioso mondo di Leonardo da Vinci.

Il dipinto presentato nell'immagine di copertina, il Salvator Mundi, è stato oggetto di una incredibile vicenda che ha letteralmente fatto impazzire il mercato dell'arte.

Nel 2011 i giornali di tutto il mondo fecero tremare gli ambienti artistici, annunciando la scoperta di un dipinto che rappresentava una figura di Cristo che benedice con la mano destra e regge il mondo, rappresentato da una sfera di cristallo, con la sinistra. 

Il ritratto mostra una figura a un tempo rassicurante e inquietante che era stata inserita nelle proprietà di Salai, l'aiutante e presunto compagno di Leonardo.

Il quadro divenne proprietà di Carlo I d'Inghilterra che fu decapitato nel 1649. quindi passò nelle mani di Carlo II, che lo cedette al duca di Buckingham. Il figlio del duca lo vendette nel 1763.

Il quadro ricomparve nel 1900 quando fu acquistato da un collezionista che ignorava fosse di Leonardo.  Nel 1958 gli incauti eredi del collezionista lo misero all'asta, ricavando meno di 100 dollari. 

Dopo una lunga serie di peregrinazioni negli ambienti artistici e nei sofisticati laboratori scientifici si scoprì che esisteva una perfetta incisione di Wenceslaus Hollar, risalente al 1650, che era stata tratta da un originale leonardesco.

Tuttavia la "prova" definitiva del fatto che non si trattasse di una delle decine di copie eseguite dagli allievi di bottega, ma che fosse un originale, fu ottenuta osservando il quadro ai raggi X, dove si osservò un "pentimento", che potè dimostrare che non si trattava di una copia.  Il ripensamento riguardava lo spostamento del pollice della mano destra, che non sarebbe stato presente in una eventuale copia. Quindi quel piccolo particolare assurse al ruolo di prova inconfutabile di originalità. 

Il dipinto venne ufficialmente attribuito a Leonardo ed il suo valore salì alle stelle...

Nel 2013 fu venduto a 80 milioni di dollari, quindi rivenduto dopo poco tempo a 127 milioni di dollari. A novembre del 2017 il dipinto venne battuto ad un'asta di Christie's per 450,3 milioni di dollari. 

A volte succedono degli imprevisti che possono mutare anche le convinzioni più radicate: recentemente l'americano Walter Isaacson osservò che il dipinto presentava una grossolana anomalia ottica.

 

La sfera nella mano del Savator mundi, foto da Web

 

La sfera di cristallo che il Salvatore tiene nella mano destra ha una trasparenza che non rispetta le leggi della fisica ottica. In effetti, come poi affermerà Isaacson, l'immagine posta dietro la sfera dovrebbe essere capovolta, o quantomeno molto deformata se posta vicino alla sfera.

L'oggetto dipinto si comporta invece come una sfera cava di vetro. Questa anomalia risulta essere inspiegabile se si considera anche che Leonardo in quel periodo stava studiando i cristalli di quarzo e le relative leggi dell'Ottica che riguardavano la riflessione e la rifrazione.

"Leonardo sbagliò a rappresentare la distorsione che si verifica quando si guardano attraverso una sfera di vetro trasparente", prosegue Isaacsnon, "degli oggetti che non sono a diretto contatto con la superficie della sfera stesa. Il vetro o il cristallo, che siano a forma di globo o di lente, producono immagini ingrandite, invertite e capovolte. Invece Leonardo dipinse una sfera come se fosse una bolla di vetro cava che non produce rifrazione o distorsione della luce. Walter Isaacson Leonardo da Vinci, Mondadori 2017.

Perchè Leonardo non disegnò la distorsione?  A questo quesito posto da Isaacson al termine del XXII capitolo del suo poderoso volume risulta difficile rispondere, ma il risultato di tale lecita osservazione fu quello di porre delle serie ipoteche sulla autenticità dell'opera, mettendo in discussione la reale paternità del genio vinciano.

La reale rifrazione della sfera mostra un'immagine capovolta e distorta:

La rifrazione della sfera, foto da Web

 

La riflessione di una superficie sferica a specchio mostra un'immagine diritta e deformata:

Autoritratto allo specchio, Escher, Fonte Web

Gli esempi che riguardano il comportamento della luce attraverso un cristallo di forma sferica sono decisamente facili da comprendere, Leonardo avrebbe mai potuto commettere un simile errore? 

Le risposte sono molte e gli interessi economici che ruotano intorno al dipinto lasciano immaginare quale tipo di battaglia verrà combattuta...

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 19/05/2019