«Tino Aime. A la fenestro, qu'es? / Che c'è alla finestra?», a Lemie (TO)
Tino Aime - Le nacche e la Luna

La Mostra, curata da Gabriele Garbolino Rù e Valter Giuliano, in collaborazione con l'Associazione Tino Aime, si terrà presso la Confraternita del SS. Nome di Gesù, che fa parte del Museo diffuso di Viù

Nella bella cornice dello spazio da poco recuperato della Confraternita del SS. Nome di Gesù a Lemie, che fa parte del Museo diffuso di Viù, si inaugura il 20 luglio, alle ore 16, la mostra Tino Aime. A la fenestro, qu’es? / Che c’è alla finestra? che sarà visitabile sino al 29 settembre (sab. e dom.: ore 15-18).

 

Ad accompagnare i visitatori la musica d’ambiente dei Blu l’Azard - gruppo di ricercatori e musicisti da anni impegnati nella musica creativa e tradizionale per il ballo e per l’ascolto e nella diffusione delle lingue minoritarie del Piemonte - che al termine si esibiranno in concerto.

 

Proprio l’attenzione alle lingue madri dei nostri territori alpini è il timbro particolare che i curatori Gabriele Garbolino Rù e Valter Giuliano, in collaborazione con l’Associazione Tino Aime, hanno voluto dare all’esposizione. Per questo il corredo didascalico e i testi in catalogo sono stati tradotti in lingua francoprovenzale nelle sfumature di Viù e Usseglio, grazie al prezioso lavoro di Gabriele Garbolino Rù e di Rosanna Moroni.

 

Attraverso il filo conduttore che unisce il tema della finestra e l’attenzione alle lingue minoritarie l’esposizione fa conoscere la poetica di Tino Aime cantore della montagna e dei silenzi e, allo stesso tempo ci consente di esplorare le sue tecniche, dalla pittura alla raffinata arte incisoria, alla composizione scultorea.

 

«Con l’occasione – sottolinea Emanuela Lavezzo, Direttore Museo Civico Alpino “A. Tazzetti” - Usseglio e Museo Diffuso Valle di Viù - si è voluto presentare al pubblico l’interesse di Tino alle parlate locali dell’arco alpino occidentale, tramite l’esposizione della sua incisione e della poesia in occitano di Sergio Arneodo che danno il titolo alla mostra».

 

«Per le tematiche trattate - spiega lo scultore Gabriele Garbolino Rù che cura la mostra e l’ha fortemente voluta - Tino Aime è diventato un riferimento della civiltà montanara di cui con leggerezza poetica, ha saputo rappresentare l’inesorabile declino sospeso, con la speranza, tuttavia, di salvare e non dimenticare la civiltà dei monti simbolicamente espressa dalla sua arte.

 

Le montagne sono un valico che non crea convenzionali e rigidi confini geografici ma pongono in relazione i loro abitanti, l’arte e le minoranze linguistiche autoctone ne sono l’espressione ricca di storia e cultura».

 

«Questa mostra - per l’altro curatore Valter Giuliano che su Tino Aime ha scritto una biografia - è preziosa sintesi del suo essere uomo e artista. Rappresenta la sua capacità di continuare a parlarci, per inviare messaggi di riflessione su ieri, su oggi e soprattutto su domani. Quando un artista sa essere contemporaneo sempre, ha raggiunto il suo obiettivo».

 

Soddisfatto il Presidente dell’Associazione Amici del Museo Civico Alpino di Usseglio, Alberto Tazzetti: «L’esposizione che per il secondo anno presentiamo negli spazi della Confraternita del SS Nome di Gesù è ricca di significati. Il primo è il riconoscimento a Tino Aime del suo forte attaccamento alla montagna che è stato fonte di grande e originale ispirazione per molte delle sue opere, il secondo sta nell’avere arricchito questa mostra con un ingrediente linguistico, quello francoprovenzale, che era parte della cultura di questo artista e il terzo significato sta nell’aver ricercato tra le mostre possibili quella che più e meglio testimoniasse la doverosa riconoscenza verso la popolazione di Lemie che attraverso il suo Sindaco Giacomo Lisa ha voluto la valorizzazione del suo patrimonio artistico e la realizzazione di questa Sede museale».

 

Hanno altresì contribuito alla buona riuscita dell’esposizione Loredana Iacopino che ha curato il progetto di allestimento e di comunicazione, e Daniela Urbani per il progetto grafico del catalogo.

 

Per informazioni:

 

Emanuela Lavezzo – Relazioni Esterne -

340 729 25 27 - museocivicousseglio@vallediviu.it

Alessandro Mella-Ufficio Stampa - comunicazionemuseousseglio@vallediviu.it

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Articolo pubblicato il 13/07/2019