LA GUERRA PSICOLOGICA. Di Stefano Gilaudo - Parte prima

Come influenzare, indebolire o annichilire la volontà o lo spirito di un paese, esercito, gruppo di persone o anche singola persona considerati ostili.

 Di Stefano Gilaudo

Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, proc. nr. 509/62 di prot. "P". Annotazione sulle attività di guerra psicologica e non ortodossa, 23 Luglio 1996, pg. 2:<>.

La guerra psicologica è l'insieme di operazioni propagandistiche, psicologiche economiche e militari atte a influenzare, indebolire o annichilire la volontà o lo spirito di un paese, esercito, gruppo di persone o anche singola persona considerati ostili, in modo da raggiungere o agevolare il raggiungimento di obbiettivi ritenuti tatticamente e/o strategicamente importanti per chi le applica, sia esso stato, esercito o gruppo di potere.

La guerra psicologica o Psy-warfare: "È sviluppata e sostenuta da interessi così potenti da rendere la sua individuazione un'attività specifica. Dal momento che non agisce alla luce del sole... viene spesso individuata solo in seguito al raggiungimento dei suoi obbiettivi. Tra questi la fomentazione dei disordini, di rivolte o forme di resistenza, i cambiamenti politici, lo spionaggio commerciale ed economico, l'infiacchimento morale di un esercito o di un popolo” (Nara: "Manuale di intelligence per la propaganda occulta" 16 Maggio 1946)

La guerra psicologica è una macchina con gli ingranaggi ormai perfettamente oliati e che, seguendo dei principi fondamentali immutabili (perché "valori assoluti") riesce comunque ad adattarsi e ad evolversi per essere applicata ovunque da chiunque, in ogni tempo e seguendo l'evoluzione dei mezzi di propagazione via a via disponibili.

Ora una tecnica così subdolamente invasiva, segreta (negli obiettivi), camuffata e spietata nel suo lato operativo è molto complessa da descrivere sinteticamente, perché descrivere un "sistema" intricato come il nostro necessita di un'attenzione spasmodica al "particolare".

Per cui definisco questo scritto come un’approssimazione digitale per difetto, di una realtà analogica a variabili infinite: ascoltando un brano digitalizzato tratto da un concerto sinfonico, non si può avere tutto lo spettro delle informazioni sonore ma può stimolare la volontà delle coscienze a investire tempo e risorse per procurarsi un biglietto e andare ad ascoltare l'intero concerto dal "vivo".

Una delle risorse della guerra psicologica è la propaganda.

Essa fa leva sulla pigrizia e sulla mancanza di tempo che hanno i soggetti che la ricevono.

Apprendere, fare proprio e condividere un concetto, acriticamente, senza fare ulteriori ricerche di validità e sulle fonti è uno dei principali motori della propaganda. È molto più semplice dare giudizi aprioristici, fideistici e dogmatici che impegnarsi in una lunga indagine fatta di analisi di diverse opinioni e di una ricerca sui dati disponibili sulla materia.

Se aggiungiamo anche l'autorità, supposta o effettiva, della fonte dalla quale riceviamo le informazioni, diviene quasi immediato farle nostre e stigmatizzante il criticarle.

Spesso sentiamo dire "l'ho sentito alla televisione", "lo diceva quel noto professore...","chi sei tu e che autorità hai per metterle in discussione!".

Un buon "operatore di guerra psicologica" ha l'abilità di cooptare voci autorevoli e ridicolizzare e silenziare al contempo, quelle contrarie.

Questo lavoro viene fatto ad ogni livello: dai media mainstream (dove l'influenza è capillare vedi progetto "Mockingbird") ai blog su internet che superano determinate soglie di visibilità.

Si suppone ad esempio, che gran parte dei canali (si vocifera 3/4) presenti su una piattaforma mondiale come lo è YOUTUBE sia fittizia e gestiti da servizi di intelligence.

Pensiamo anche al fatto che gran parte delle piattaforme internet è monopolio di pochi gruppi (Google ad esempio) che sono a loro volta controllati da agenzie di intelligence, direttamente (di proprietà) o indirettamente (influenza tramite coercizione, finanziamenti, garanzia di immunità, i metodi sono molti).

Non dobbiamo dimenticare che la costruzione e lo sviluppo della rete è principalmente dovuta al DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) e se è tollerata una "gestione" periferica di controllo, da parte dei paesi alleati, tutto il flusso dei dati è scrutinato dagli USA (NSA).

Abbiamo potuto vedere, nel corso degli ultimi anni, come la censura e lo shadow-banning siano sempre più presenti e a favore del "pensiero unico" dominante.

Con l'utilizzo degli algoritmi, anche le utenze più piccole, persino il semplice commento del singolo utente, possono essere soggette a censura.

Questo mostra l'adattabilità della guerra psicologica e la sua capacità di manipolare le nuove tecnologie, pensiamo solo alla quantità di operatori che veicolano informazioni o che si intromettono nelle CHAT per instillare confusione, odio, sospetto e quindi divisione (TROLL).

Per l'operatore di guerra psicologica un sistema molto efficace è lanciare una notizia completamente falsa o parzialmente vera ma "attraente" e "credibile" e lasciare che siano i suoi obiettivi stessi (NOI!) a rilanciare e amplificarla, si tratta in fondo di un sistema di propaganda utilizzato anche nel marketing: il passa-parola.

Anche l'efficacia delle voci autorevoli che vengono usate per veicolare e rafforzare determinate "credenze", si basa su principi come fiducia e fascino (non solo fisico, come il testimonial nelle campagne pubblicitarie) e sulle fallacie della retorica ("principio di autorità", "uomo di paglia" ecc.)

Un'altra tecnica utilizzata nella propaganda sono gli "SLOGAN" che per essere efficaci devono contenere ideologie, idee, credenze comunemente accettate, contenute in parole evocative di immagini altamente simboliche, difficilmente definibili in maniera assoluta ma piuttosto vaghe e aperte alle interpretazioni dei singoli.

Parole come Libertà, Democrazia, eguaglianza, bene comune, salute pubblica, felicità hanno un potere evocativo quasi taumaturgico, e portano con sé aspirazioni al cui cospetto qualsiasi tentativo di ragionamento cessa magicamente di essere.
Così le guerre di conquista diventano "Esportazione di Democrazia e Libertà", trattamenti sanitari obbligatori diventano "difesa della salute pubblica" oppure slogan come "il corpo è mio e lo gestisco io" mutano in "diritto a fare la madre surrogata" per un supposto diritto alla "maternità" con un salto quantico e una coerenza degna di un soggetto con personalità multiple (lungi da me fare polemica o campagne ideologiche, è solo per analizzare concretamente alcune applicazioni delle tecniche).

Quindi con parole pregne di significato ma vuote di sostanza, si semplificano concetti e problemi complessi e si coadiuva l'amplificazione e la propagazione delle idee gradite agli ingegneri della guerra psicologica.

Per essere efficace lo Psy-op operator deve conoscere molto bene le credenze, lo stile di vita, le debolezze, la forza, le abitudini e la cultura del proprio "target".

Molto spesso vengono ingaggiati operatori stranieri appartenenti al gruppo/paese da "Targetizzare": sappiamo ad esempio che gran parte delle risorse economiche dell'ex servizio segreto dell'URSS, il Kgb, veniva utilizzato per finanziare movimenti politici e campagne "ideologiche" tra la gioventù occidentale, perché i giovani di oggi sono gli amministratori e i funzionari del futuro.

Plasmare le menti è quindi un vantaggio a lungo termine se si vuole scardinare dall'interno la coesione di un avversario: ovviamente non era esclusiva del Kgb, anche la CIA e i servizi occidentali hanno operato in maniera speculare.

Se non puoi attaccare la società del nemico direttamente oggi perché troppo "resistente", si può lavorare sul domani e cioè sui giovani (soggetti più manipolabili e volubili), sulla loro predisposizione alla ribellione, alla naturale necessità di affermazione come soggetto indipendente, sui comportamenti che caratterizzano il percorso di crescita.

 

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Articolo pubblicato il 09/02/2024