Elezioni. “Costruire tutti insieme una Torino migliore, competitiva e al tempo stesso solidale”

Civico20 Intervista l’On. Osvaldo Napoli, candidato sindaco di Torino

Osvaldo Napoli, parlamentare di lungo corso, è stato sindaco di Giaveno e di Valgioie, per anni in posizioni apicali e di rilievo all’Anci.

Già designato candidato sindaco per la coalizione del Centro destra, con scontata probabilità di confrontarsi con il sindaco uscente Piero Fassino al ballottaggio. Baruffe romane, personalismi per nulla disinteressati e veti incrociati, hanno mandato in fumo il progetto.

Oggi  è il Candidato Sindaco con il sostegno delle liste elettorali di” Forza Italia” ( 18 donne e 45 anni l’età media dei candidati), “Un Sogno per Torino” e “Salviamo l’Oftalmico insieme”.

Sta recuperando il tempo perduto e, dai sondaggi di ieri, risulta in rimonta, con una percentuale di consensi che viene valutata intorno al 13%

Abbiamo incontrato Osvaldo Napoli nei suoi contatti con gli elettori e gli abbiamo rivolto qualche domanda.

- On.Napoli, in queste settimane lei sta incontrando diverse realtà cittadine ed è estremamente mobile sul territorio. Quali impressioni ne ricava?

La campagna elettorale rappresenta sempre un "termometro" della situazione di una città. Sto incontrando centinaia di persone e la prima impressione è quella dell'incertezza: per la situazione economica difficile, che vede migliaia di giovani senza lavoro, per le tasse troppo alte e per i mille grovigli della burocrazia che attanagliano il commercio e le attività produttive.

- Qual è l’appello che le viene rivolto con maggior insistenza dai cittadini elettori?

Senza dubbio la questione sicurezza: non dobbiamo nasconderci, del resto è sotto gli occhi di tutti, che molte zone della città sono in preda al degrado. Gli episodi di microcriminalità e di spaccio sono purtroppo all'ordine del giorno. C'è molto da fare nella lotta alla criminalità, che deve essere accompagnata dal contrasto al degrado urbano delle periferie. Rendere una città più vivibile, senza "ghetti" sociali significa anche renderla più sicura.

- Il suo giudizio sull’oggi a Torino. Pregi e difetti dell’amministrazione Fassino?

La città è senza dubbio cambiata, grazie anche al lungo traino positivo delle Olimpiadi invernali, che l'hanno finalmente resa nota in tutto il mondo. Però se si esce dal centro storico non si vedono turisti e alcuni quartieri sono decisamente degradati.

Molto è stato fatto per le infrastrutture, ma altrettanto resta da fare. Tra gli aspetti negativi ho già citato il problema della sicurezza, che sta degenerando anche per una gestione troppo "buonista" dell'amministrazione nei confronti della questione immigrazione. Infine non dimentichiamoci che le amministrazioni di centrosinistra succedutesi negli anni hanno reso Torino la città più indebitata d'Italia.

- Quale progetto per Torino ha in mente, dopo aver toccato con mano le emergenze e non solo quelle visibili?

Una delle tante proposte per la città è quella di ridare prospettive all'economia, partendo dalla riqualificazione delle periferie, non solo dal punto di vista della pulizia e del decoro urbano, ma anche per quanto riguarda la rivitalizzazione del commercio, attraverso sgravi fiscali, la creazione di nuovi spazi verdi e la promozione di iniziative e manifestazioni culturali che diano un nuovo volto alle circoscrizioni più periferiche. In questa opera di rinnovamento bisogna avvalersi delle opportunità offerte dai fondi europei e del coinvolgimento delle fondazioni bancarie.

- Qual’é la sua posizione sulle probabili trasformazioni Urbanistiche di Torino?

La riqualificazione delle aree industriali in disuso finalizzata a creare nuovi spazi abitativi e produttivi può cambiare il volto della città. Poi non si può parlare di trasformazioni urbanistiche senza pensare ai trasporti e alla logistica. Ho già citato il tema metropolitana, accanto al quale si deve rivedere il sistema dei trasporti urbani, individuando anche agevolazioni per studenti e anziani. Tra le priorità c'è ovviamente il rilancio dell'aeroporto di Caselle. Il passante è una realtà importante, così come, tornando alla metropolitana, la  realizzazione della linea due che deve essere esaminata valutando il rapporto costi-benefici.

- Se eletto, anche come consigliere comunale, dovrà indubbiamente occuparsi del nuovo piano regolatore, come si orienterà?

Per Torino bisogna aggiornare il piano regolatore affinché sia quello di una città moderna e competitiva. Servono edifici ad uso abitativo più belli e più moderni dal punto di vista del rispetto ambientale e del risparmio energetico. Bisogna ristrutturare le case popolari che stanno andando in rovina.

Anche gli alloggi per le decine di migliaia di studenti universitari, giovani che rappresentano un investimento per la città, devono essere implementati e rinnovati. Le ex aree industriali possono rappresentare la soluzione ideale per una concezione innovativa delle imprese, delle start-up, della ricerca.

- La presentazione di 16 candidati sindaco e di ben 35 liste elettorali, non lo considera un insulto alla democrazia?

La forte competizione politica attraverso il moltiplicarsi di liste, se da un lato potrebbe stare anche a significare il desiderio di impegno politico e amministrativo, dall'altro fa sì che si crei una grande frammentazione e una confusione per gli elettori. Questo causa una dispersione di voti che non giova alla governabilità della città e alla buona politica.

- Mentre lei parla di programmi e di attività, gli altri due candidati che in parte provengono dal centro destra, non si sono lasciati perdere occasioni per rivolgerle battute polemiche o denigratorie. Lei come reagisce?

Rispondo con la massima serenità che mi dedico con passione alla politica e ai problemi dei cittadini da una vita, ormai. In campagna elettorale l'unica cosa che conta è vivere in mezzo alla gente per ascoltare le proposte, le proteste, per toccare con mano le problematiche così da riuscire a dare delle risposte concrete. Le polemiche sono sterili e certo non giovano ai torinesi.

- Il centro destra si presenta frammentato a Torino. Dall’esito del voto, Torino potrebbe rappresentare una città laboratorio a livello nazionale?

L'auspicio è che, di fronte allo strapotere del Pd e al populismo grillino, in futuro il centrodestra moderato e liberale, di cui Forza Italia è da sempre il più genuino interprete, possa ritrovare una strada unitaria. Solo una coalizione forte anche numericamente e soprattutto coesa, potrà ridare voce a quella che, alla fine, ne sono convinto, è la maggioranza degli italiani e anche dei torinesi.

- Il motto che caratterizza il suo impegno per Torino?

Al di là degli slogan dei manifesti elettorali direi:  costruire tutti insieme una Torino migliore, competitiva e al tempo stesso solidale. Grazie On. Osvaldo Napoli

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Articolo pubblicato il 14/05/2016