Settimo Torinese - Outlet Village minaccia le piccole attività
Foto di repertorio (QP)

Diventa sempre più difficile difendere il piccolo commercio

Egregio Direttore,

a Settimo T.se è nato un grande Outlet Village con grandi marchi e 600 posti di lavoro, proprio nella città dove esiste un grande "Settimo Cielo". 

A questo punto qualcuno si è chiesto dove finiranno le piccole attività del commercio locale?  Tutte quelle attività con negozi che tengono viva la città con vetrine illuminate,  insegne accese, e via vai di clienti? 

Se i politici vogliono far morire il piccolo commercio la strada è quella giusta! 

Mentre per i 600 posti di lavoro si tratta di assunzioni a termine  e a rotazione che le Leggi in vigore permettono per dare un po' di lavoro, e qualche soldo, ai giovani. 

E se poi venisse  fuori che molte firme della grande distribuzione sono presenti nella Confcommercio e nella Confesercenti? 

La situazione peggiora perchè non si può difendere il piccolo commercio avendo in casa anche ipermercati e centri commerciali con grandi parcheggi gratuiti e articoli a prezzi stracciati! 

E allora chi deve difendere il piccolo commercio: Sindaci e Assessori che non vogliono vedere le loro città tristi e buie per mancanza di negozi e clienti? 

Con la concorrenza della grande distribuzione il piccolo commercio andrebbe aiutato e agevolato per tenere vive le città in centro e in periferia!

 

Marino Domenico

 

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Pregiatissimo lettore,

ciò che Lei evidenzia è un preoccupante fenomeno che già da tempo penalizza la creatività artigiana ed il commercio tradizionale fatto di piccole botteghe e di mercati rionali.

Ma purtroppo questo è il prezzo che si paga alla globalizzazione, alla grande distribuzione che produce utili alle amministrazioni comunali con la cessione delle aree interessate.

Un ritorno che cela un aumento dell'occupazione che spesso non è tale in quanto si riduce a contratti a termine che non prevedono, se non in casi sporadici, la conferma del posto di lavoro.

C'è tuttavia da ammettere che in un momento economicamente tragico come quello che stiamo vivendo, e specialmente per ciò che riguarda l'occupazione giovanile, una goccia di sostentamento non guasta, ma non risolve il problema anzi lo nasconde dietro un velo trasparente, tale per chi osserva criticamente il fenomeno e non per chi lo genera.

Per quanto riguarda la locazione del nuovo insediamento commerciale, non penso che la scelta sia stata fatta senza le opportune considerazioni e le possibili ripercussioni sul territorio.

Sono rarissimi i casi in cui gli amministratori locali si sono opposti a nuovi maxi insediamenti; uno per tutti il caso La Loggia; risultato: la protesta del popolo per la mancata opportunità di lavoro per i residenti e la realizzazione dell'opera in un altro comune.

Una mosca bianca, quindi, che mette in contrasto fra loro le varie categorie di cittadini esercenti o fruitori di servizi.

I politici puntano sul concetto che il lavoro fisso e duraturo non esiste più per cui ogni esperienza precaria, secondo loro, accresce il bagaglio di conoscenza del mondo del lavoro (o della disoccupazione!). Questi sono pregi e difetti del nuovo modus vivendi, sempre più portato a privilegiare i guadagni di pochi e la servile sottomissione di chi pretende, giustamente, il diritto ad una vita serena e dignitosa.

 

       Civico20 News      

Il Direttore responsabile                                     

      Massimo Calleri                                               

 

 

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Articolo pubblicato il 27/03/2017