Lavoro in Italia: i paradossi

Certificare un dato certo in un Paese dove nemmeno il numero dei morti e� attendibile

Gentile Direttore,

sui numeri dell’occupazione e della disoccupazione credo si debba fare chiarezza perche’ tra 900.000 e 1.500.000 posti di lavoro dichiarati persi a causa del Covid19 c’e’ qualche differenza.

Ma se qualcuno e’ in grado di certificare un dato certo in un Paese dove nemmeno il numero dei morti e’ attendibile, mentre ci dicono che le persone scomparse in Italia e mai ritrovate, in nemmeno 50 anni, sono state oltre 63.000, temo che i 400 dell’Embraco che da circa 4 anni stanno cercando un posto di lavoro sicuro, abbiano poco da sperare, nemmeno ai tempi del ‘Recovery’.

Magari qualche ‘algoritmo’ cerchera’ di dimostrarmi che mi sbaglio ma i numeri virtuali non mi convincono.

Che ne pensa?

Cordialita’

GianFranco Billotti

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Di certo penso che in questo particolare momento storico non ci sia nulla a partire dalla certezza della pena che di fatto non segue parametri ben precisi ma vive pericolose crisi interpretative che di fatto vedono lo stesso reato giudicato in maniera, talvolta, totalmente opposta.

Da cosa dipenda non sta certo a me dirlo; tuttavia, dopo gli ultimi sviluppi che hanno e stanno coinvolgendo chi deve giudicare, faccio fatica ad interpretare in maniera asettica qualsiasi forma di condanna.

Un dubbio amletico che scaturisce gli effetti collaterali i quali coinvolgono, necessariamente, lo sviluppo di una qualsiasi inchiesta.

Per cui diventa problematico dare una soluzione certa, per l'appunto, ai quesiti che Lei ha posto: non fa eccezione, nemmeno la situazione dei dipendenti della Embraco, ancora soggetti al gioco delle parti e sviluppato sulla loro pelle.

Chiudo con una triste citazione, una per tutte, che rispecchia perfettamente la situazione: il caso Ustica.

Cordialità.