Torino - Elezioni Regionali alle porte

Dubbi e perplessità all'ordine del giorno

Gentile Direttore, tra pochi giorni, il 26 Maggio, saremo chiamati a scegliere il nuovo Governo regionale e certamente, dopo tante schermaglie tra i due maggiori aspiranti al potere - il PD e le 'liste civiche' contro il CentroDestra - credo che, anche se non ci ha  mai convinto per le sue scarse qualità, Sergio Chiamparino avrà  la possibilità di restare Presidente.

 

Non che Alberto Cirio demeriti, ma è evidente che i suoi principali sostenitori, dopo mesi di tira e molla, certo non lo stanno aiutando come avrebbero potuto. Principalmente perché ciascuno dei tre partiti - Forza Italia, Lega, e Fratelli d'Italia - lasciando nel proprio simbolo i cognomi di Berlusconi, Salvini e Meloni dimostrano di non avere alcuna considerazione per noi Piemontesi.

 

Pensano evidentemente che le loro etichette siano premianti per il loro candidato Presidente?  Io credo di no.  Ne il veterano Giachino, impacciato tra le 'Madamine' può fare miracoli. Un conto sono le 'piazzate' con cui hanno suggestionato qualche migliaio di Torinesi, altra cosa è la credibilità politica. 

 

Ne credo che il sobrio Bertola dei 5Stelle possa, tra i due litiganti, costituire una sorpresa, soprattutto perché l'incerta Appendino, con la sua immagine appannata non può certamente aiutarlo.  Con questo teatrino politico di  basso profilo credo aumenteranno solo gli astensionisti, che un po' di ragioni in più  le hanno.

 

Nessuno si preoccupa di loro e del declino della Democrazia. Tutti s'accontentano, ancora una volta,   di dividersi una torta anche un po' nauseante.  E l'ossessione con cui hanno riempito liste e listini di candidati avvezzi solo alla conservazione della poltrona e' la conferma che, malgrado lo stato pre-fallimentare dei loro Partiti, non vogliono ne' sono in grado di cambiare.

 

Quando il Potere diventa un Vizio credo sia meglio per tutti starne lontano.

 

O sbaglio? 

 

Cordialità. 

 

GianFranco Billotti

 

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Carissimo lettore,

 

la contesa elettorale, a qualsiasi livello, è sempre stata condizionata dal simbolo e dalle indicazioni in esso contenute.

 

Purtroppo una gran parte della massa avente diritto al voto conosce, più che il simbolo del partito, il nome di chi lo rappresenta come fondatore o Presidente.

 

Ma è il miglior convogliatore di consensi, specie quando la platea è vasta e c'è, quindi, la necessità di raggiungere un quorum tale da garantire un buon numero di eletti.

 

Come Lei sa, la piazza di Torino è territorio della sinistra, da sempre, per cui diventa difficile trovare un valido candidato per la presidenza della regione, e lo si è visto nelle scorse tornate.

 

Comunque il problema più grande, e Lei lo ha individuato, è l'astensionismo che determina, purtroppo, il massimo risultato con il minimo sforzo.

 

La responsabilità sta comunque in tutti coloro che dicono di non voler perdere tempo per esprimere un voto che non serve a nulla.

 

Affermazioni gravi che dimostrano disaffezione verso un principio che è un dovere oltre che un diritto.

 

Per cui, mi creda, solo la maturità rinnovata degli elettori e la cultura politica, che un tempo scaturiva dalle scuole di partito, potranno dare una svolta decisiva ad un andazzo preoccupante che favorisce la lotta alla poltrona più che l'impegno per il popolo, a tutti i livelli.

 

Star lontano dal potere, quando si è acquisito, diventa un'impresa quasi impossibile: mi piace ricordare che "il potere logora chi non ce l'ha", tuttoggi validissimo slogan che conferma ciò che ho appena affermato.

 

                             

 

                                Civico20 News     

                  Il Direttore responsabile                                    

                           Massimo Calleri       

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Articolo pubblicato il 07/05/2019